Sport | 23 Settembre 2019
Il pluridecorato Coach Valerio Bianchini in visita al campo dell’UniCusano Basket

Il pluridecorato Coach Valerio Bianchini in visita al campo dell’UniCusano Basket

Diario di viaggio: taccuino, lavagnetta e parquet – Sogno realizzato di un canestro di mezza estate

Il pluridecorato Coach Valerio Bianchini, il primo allenatore italiano (dei due!) a vincere lo scudetto in tre “piazze” diverse, è stato in visita al campo dell’UniCusano Basket

Tra lo stupore dei presenti, alle 21.15, puntualissimo, dopo il riscaldamento e la parte atletica, si apre la porta: e arriva una persona che ha fatto LA STORIA, del BASKET: il primo a vincere lo scudetto con tre club diversi!

Finora questa lieta novella ce la eravamo tenuta gelosamente custodita nell’ambito delle mura universitarie e del collaborativo Istituto La Salle, che ha una avviatissima attività di Pallacanestro firmata da Stefano Sbarra, Chiara Lai e tutti gli istruttori. Una realtà che ha prodotto numeri di grande rilevanza nella zona che va da Via Aurelia a Boccea, Primavalle e Torrevecchia, e che, con una squadra giovanissima, ha vinto la Serie D contro parecchi pronostici. Oggi la condividiamo con tutti i dipendenti dell’UniCusano e tutti quei docenti e studenti che si mettono in discussione con impegno, tenacia e, è proprio il caso di dirlo, con un proficuo spirito di squadra.

Aggiungi un posto in panca, che c’è un AMICO in più – Mercoledì 8 maggio verrà ricordata come una data importante, per chi nella precedente estate, ha ipotizzato, pensato, accarezzato l’idea che nascesse una formazione di Pallacanestro, all’interno dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. La sede romana ha ricevuto la visita, durante uno degli allenamenti settimanali, di uno dei più grandi pensatori e tecnici, nella storia del Basket di ogni tempo: Valerio Bianchini. Come tutti i lunedì e i mercoledì, presso il campo dell’Istituto La Salle, in Via Pagano 71, traversa di Via di Boccea, a 2,7 km. dall’ateneo voluto da Stefano Bandecchi, la costruenda compagine guidata dal radiocronista sportivo Massimiliano “Max” Cannalire, con la preziosa collaborazione di Giacomo Esposito e Alessandro Spada, stava svolgendo del sano lavoro sul campo. Alle 21.15, puntuale come ai tempi del Bancoroma d’oro, è arrivato, con il suo savoir faire, con il suo cordiale modo di fare, il Vate, Valerio Bianchini. Lui, che è stato il primo Coach a conquistare lo scudetto in tre piazze differenti: a Cantù, resa famosa dal suo maestro, Arnaldo Taurisano, e Gianni Corsolini, illuminato e illustre genitore dell’ottimo telecronista Luca (già Tele+ e Stream). A Roma, con la Pallacanestro Virtus, che avrebbe superato il Billy Milano in gara-3 scudetto, 1982-1983, quando si giocavano le finali tricolori al meglio di 2 partite su 3. E a Pesaro, abbinata Scavolini. Lo avrebbe raggiunto, qualche anno dopo, Charly Recalcati, nel conquistare tanta dote, in Italia, in tre città diverse.

E’ stata una visita organizzata da Giacomo Esposito, onorata, per amicizia e cordialità, da quella che è unanimemente riconosciuta quale una delle figure più illuminate, del panorama cestistico italiano. Uomo di grande cultura e di raffinato sense of humour, Valerio Bianchini si è intrattenuto coi ragazzi della UniCusano Basket introdotto da Max Cannalire, che ne ha ricordato i meriti storici acquisiti sul campo e nella storia assoluta della palla “a spicchi”. Il popolarissimo e amato coach è stato omaggiato anche da un gruppo di giocatori Categoria Amatori increduli, di fronte a un personaggio di quello spessore; e al contempo ammirati, dall’arrivo di una personalità a respiro internazionale, dal momento che, tra i tanti impegni, l’allenatore di Torre Pallavicina (Bergamo) ha allenato, negli anni ’80, la Nazionale italiana, dopo aver dato vita a sfide memorabili, con la Milano da bere del suo amico-rivale Dan Peterson!

Bianchini ha spiegato un paio di concetti vitali e fondamentali, in maniera semplice, per la vita quotidiana di un ateneo bene organizzato. Uno riguardante l’importanza dello svolgimento dell’attività sportiva all’interno dell’UniCusano, cosa ben vista dall’importante tecnico lombardo trapiantato a Roma. L’altra, il fatto di insistere nella parte tecnica del training, d’accordo, ma anche nel profilo atletico; al punto che Bianchini ha indicato la strada ai responsabili tecnici, di aumentare gli allenamenti dai precedenti 2 ai possibili 3 comprendendo il fattore, di assoluto rilievo, di potenziare la forza e la resistenza, di fianco al lavoro da produrre e seguitare sui fondamentali, del Basket.

Prima di iniziare l’allenamento e al termine dello stesso, c’è stato il saluto con tutte le mani di giocatori e responsabili tecnici unite a quelle di Valerio Bianchini, come si fa in tutte le palestre in cui si respira Pallacanestro.

Lo stimato allenatore ha raccontato uno specifico aneddoto di una finale sfumata sul filo della sirena, dopo che il suo atleta Carlton Myers aveva segnato a pochi secondi dalla fine (Fortitudo Bologna-Benetton Treviso), ma all’ultimissimo secondo il coraggioso Riccardo Pittis gli ha sfilato la possibilità di conquistare il quarto titolo tricolore, di una grandissima carriera.

A Valerio Bianchini sono giunti i saluti, a distanza, del suo giocatore ai tempi del Bancoroma d’Oro, Stefano Sbarra, impegnato con gli allenamenti della formazione di Serie D lontano dal campo amico del La Salle, per il play che ha deciso con un ottimo 2 su 2 dalla lunetta, quella finalissima di Coppa dei Campioni del 1984, a Ginevra, contro un grandissimo Barcellona, che era l’ossatura della più forte nazionale iberica, fino a qualche giorno fa, visto che la Spagna ha appena vinto il Campionato del Mondo in Cina contro una grandissima Argentina!

Prima di salutare e essere applaudito, il pregiato visitatore del campo La Salle (confessa: “Qui non c’ero mai stato”, n.d.r.), si è complimentato per il lavoro fatto, in poco tempo, incoraggiando tutti a seguitare.

Grazie, per aver illuminato una serata di fatica, corsa, sudore, tenacia e impegno, Coach Bianchini! Il seme di una dubbiosa estate recente sta crescendo. E aprendo un sentiero. Con una precisa volontà. Di contagiare quanti amano il Basket. Che è ritmo, è cultura, è una speciale musica.

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