
Come lavorare nella neuropsicologia
Vuoi lavorare nella neuropsicologia ma non sai quale laurea garantisce le basi ideali per intraprendere la carriera di neuropsicologo?
Vuoi sapere dove studiare neuropsicologia in Italia e quali sono i percorsi di specializzazione atti a fornire il know how idoneo a svolgere la professione?
Nel corso di questo post analizzeremo la figura professionale, entrando nel dettaglio di mansioni e responsabilità; analizzeremo le opportunità occupazionali e la strada per accedere professionalmente all’ambito della neuropsicologia.
Neuropsicologia: definizione
Per comprendere a fondo la professionalità del neuropsicologo è necessario partire dalla materia intorno alla quale ruota la sua formazione.
Iniziamo quindi a familiarizzare con la ‘neuropsicologia’ partendo dalla definizione fornita da Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“La neuropsicologia è la disciplina che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi e comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema nervoso che ne sottendono il funzionamento. Studia nell’uomo le alterazioni delle funzioni cognitive causate da lesioni o disfunzioni focali o diffuse del sistema nervoso centrale, acquisite, congenite, geneticamente determinate.”
Si tratta di una branca della psicologia che studia le relazioni tra le funzioni cognitive e i processi emotivi e comportamentali. In particolare si occupa di studiare le lesioni e le disfunzioni del sistema nervoso centrale, analizzando i danni a livello cerebrale provocati da patologie quali ictus, traumi cranici, neoplasie, ecc.
La neuropsicologia contribuisce alla diagnosi di patologie neurologiche con sintomi cognitivi e/o comportamentali; patologie che colpiscono il cervello come alterazioni e disfunzioni del neurosviluppo, ictus, tumori cerebrali, malattie neurodegenerative.
La disciplina si basa quindi su un’approfondita conoscenza anatomo-fisiologica del sistema nervoso centrale; ma anche su conoscenze che riguardano: i principali deficit neuropsicologici determinati dalle varie tipologie di malattie; i test psicometrici; le metodologie riabilitative.
La disciplina viene applicata sia in ambito accademico e sia in ambito clinico.
In campo accademico la scienza prende il nome di neuropsicologia sperimentale e viene applicata nella ricerca, dalla quale provengono studi e risultati scientifici.
In campo clinico la disciplina viene applicata negli ospedali per fini diagnostici e riabilitativi. La neurologia clinica trova applicazione in quei casi che riguardano pazienti con deficit neurologici.
Ambiti di applicazione della materia
Tra gli ambiti operativi in cui attualmente trova grande riscontro la neuropsicologia emerge quello relativo all’età evolutiva.
La neuropsicologia infantile è una branca specialistica che si focalizza sulle problematiche cognitive riscontrate in soggetti di età compresa tra 0 e 18 anni.
La scienza si occupa delle problematiche neuropsicologiche dei piccoli pazienti, i cui sintomi si palesano più frequentemente in disturbi del linguaggio e di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia).
La consulenza di un profilo esperto in materia può essere richiesto nei casi di disabilità intellettiva, disturbi dello sviluppo (deficit di attenzione, iperattività, ecc.), disabilità sensoriali, malattie neurologiche.
Dal momento che i pazienti sono spesso bambini, che necessitano di un supporto maggiore per comprendere i compiti da svolgere nell’ambito dei test o del percorso riabilitatitivo, è necessario che il professionista sia adeguatamente preparato a tale tipologia di interazione/comunicazione.
Il neuropsicologo infantile opera congiuntamente ad altri professionsiti quali psicoterapeuti, logopedisti ed esperti in Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
La neuropsicologia forense, applicata al mondo del diritto, mira invece a fornire risposte che abbiano rilevanza giuridica.
Per comprendere meglio, viene richiesta la consulenza di un professionista nei casi in cui è necessario stabilire se un imputato è in grado di intendere e di volere, se un soggetto può essere considerato un testimone credibile, se un trauma cranico ha determinato ripercussioni sulla vittima.
Chi è il neuropsicologo e cosa fa
Comprese a grandi linee le finalità della scienza analizziamo la figura specializzata in neuropsicologia, ovvero il neuropsicologo.
Si tratta del profilo che si occupa di studiare le relazioni tra il cervello e il comportamento, intervenendo in tutti quei casi in cui bisogna valutare o riabilitare le funzioni cognitive; in altre parole in tutti quei casi in cui sono presenti disturbi del sistema nervoso.
Nello specifico la professionalità in questione si occupa di:
- effettuare diagnosi neuropsicologiche di disturbi cognitivi, comportamentali ed emotivi;
- predisporre la riabilitazione dei pazienti con difficoltà cognitive e disturbi comportamentali;
- potenziare le funzioni cognitive (attenzione, memoria, ragionamento, ecc.);
- gestire sedute di training rivolte a chi assiste una persona con lesioni cerebrali.
Lo strumento diagnostico utilizzato per individuare le alterazioni delle funzioni cognitive è il colloquio, in seguito al quale il neurologo è in grado di pianificare i trattamenti più idonei per il paziente.
L’esame neurologico, ovvero il colloquio, è fondamentale per la personalizzazione, e quindi l’efficacia, del trattamento.
I requisiti
Prima di scoprire come lavorare nella neuropsicologia, ovvero la laurea da conseguire per diventare neuropsicologo, cerchiamo di capire quali sono i requisiti che un professionista deve possedere a prescindere dalla specializzazione.
Il neuropsicologo deve essere dotato di senso critico e capacità di analisi.
Deve possedere una naturale predisposizione all’ascolto attivo e buone doti relazionali.
Deve possedere spiccate capacità di ragionamento induttivo e deduttivo.
Dove lavora
In Italia la neuropsicologia è un settore in crescita; negli ultimi decenni ha assunto una rilevanza notevole in numerosi e svariati ambiti.
La richiesta di diagnosi e cura è in costante aumento, sia per quanto riguarda il settore pubblico che quello privato.
Si tratta quindi di una professione che offre interessanti prospettive occupazionali, prevalentemente in forma di consulenza.
La specializzazione in neuropsicologia offre sbocchi lavorativi in vari ambiti. Negli ospedali, nelle case di cura e nelle cliniche il neuropsicologo si occupa del trattamento di pazienti con problemi neurologici e neuropsicologici.
Tra gli sbocchi anche il terzo settore, l’industria farmaceutica, l’ambito scolastico, l’ambito giuridico-amministrativo e tutti gli ambiti in cui sono richieste competenze scientifiche afferenti il funzionamento del sistema nervoso.
Un profilo qualificato può lavorare anche nell’ambito della ricerca, all’interno di università o centri di ricerca.
A questo punto ti starai sicuramente quanto guadagna un neuropsicologo.
In realtà non è facile rispondere a questa domanda, in quanto le cifre sono strettamente correlate all’esperienza.
Per avere un’idea, in America un neuropsicologo percepisce uno stipendio annuo che supera i 70.000 dollari.
La retribuzione oscilla pesantemente in base alla tipologia di lavoro svolto e al contesto in cui opera.
Come diventare neuropsicologo
In Italia l’iter formativo per diventare neuropsicologo genera una certa confusione.
La stessa figura professionale così come l’attività non sono ancora regolamentate a livello istituzionale.
È recente l’attivazione di corsi di laurea magistrali e di specializzazione
Il percorso per diventare neuropsicologo parte dal conseguimento di una laurea triennale in Psicologia.
Alcune università propongono il corso in Scienze psicologiche cognitive, che si avvicina maggiormente all’ambito della neuropsicologia.
Tra le proposte il corso di laurea in Psicologia – Scienze e tecniche psicologiche attivato dall’università telematica Niccolò Cusano, incentrato sulle metodiche di studio dei processi psicologici applicate sia all’ambito della ricerca che a quello clinico.
Il triennio mira a fornire agli studenti una preparazione di base sulle procedure di indagine e ricerca scientifica, integrate da competenze afferenti le metodologie di osservazione e gli strumenti psicometrici; competenze spendibili in contesti educativi, clinici e sociali.
Il programma mira a preparare profili in grado di svolgere le seguenti attività:
- Utilizzare test non diagnostici
- Condurre colloqui finalizzati all’osservazione mediante l’utilizzo di strumenti di analisi quali-quantitativi
- Applicare protocolli per la selezione, la valorizzazione e l’orientamento delle risorse umane
- Partecipare alla predisposizione di strumenti di indagine psicologica
- Raccogliere, gestire e organizzare dati statistici al fine di realizzare elaborazioni statistiche
Tra gli argomenti previsti dal programma: psicometria, psicologia dello sviluppo, sociologia generale, fisiologia del comportamento, psicologia sociale, psicologia dinamica, antropologia culturale, psicologia del lavoro, psicobiologia, psicologia clinica, psicologia della percezione, teorie e tecniche del colloquio.
Conseguito il titolo triennale è necessario continuare il percorso con una magistrale, ovvero un corso di laurea specialistico.
Segnaliamo tra i corsi presenti sul mercato formativo italiano il curriculum ‘Psicologia clinica e della riabilitazione’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano nell’ambito della specialistica in Psicologia.
Il biennio consente di approfondire materie e argomenti fondamentali per la preparazione di un neuropsicologo.
Il percorso è finalizzato a completare la formazione dei laureati triennali attraverso una preparazione che si focalizza sulle seguenti discipline: la psicologia dei processi cognitivi normali e patologici; la neuropsicologia e le neuroscienze; la psicologia delle emozioni; la psicometria; le dinamiche delle relazioni umane; le tecniche di indagine scientifica; i metodi statistici e le procedure informatiche per l’elaborazione dei dati.
Il conseguimento del titolo magistrale fornisce il requisito per poter partecipare all’Esame di Stato per Psicologi.
Successivamente, al superamento dell’Esame è possibile effettuare l’iscrizione alla sezione A dell’Albo degli Psicologi.
Per lavorare nell’ambito della neuropsicologia la laurea non è sufficiente.
Il percorso continua con una scuola di specializzazione in Neuropsicologia che conferisce il titolo di psicologo specializzato in neuropsicologia.
L’alternativa alla scuola di specializzazione è il master, chiaramente ad indirizzo neuropsicologico.
Portato a termine uno dei due percorsi è possibile esercitare la professione di neuropsicologo.
Ora hai sicuramente un quadro più chiaro della professionalità; sai come diventare neuropsicologo; conosci gli sbocchi lavorativi delle neuroscienze cognitive; sai come specializzarti per lavorare nella neuropsicologia.
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