Storie di Erasmus
Erasmus all'Université de Bordeaux

Marica Lionetti a Bordeaux in Francia

Marica Lionetti a Bordeaux in Francia

Sono una studentessa di Economia, che ha avuto l'opportunità di partire sia in triennale che in magistrale con il progetto Erasmus+, esperienze che mi hanno permesso di cambiare radicalmente molteplici aspetti del mio carattere.

L'Erasmus per alcuni rappresenta il primo vero distacco dalla famiglia e le prime sfide, tra cui la ricerca della casa, gli esperimenti in cucina, la convivenza con estranei, l'immersione in una nuova lingua, che al principio di solito nemmeno si parla; le discussioni causate da fraintendimenti culturali e la libertà di prendere qualsiasi decisione ed affrontarne da soli le conseguenze.

Recentemente sono tornata da Bordeaux, meta che avevo selezionato perché avevo intenzione di imparare il francese, dopo aver trascorso tre mesi in Spagna con cinque coinquilini francofoni... Non vi descrivo la soddisfazione nel rivederli dopo tanto tempo e conoscerli davvero, senza filtri imposti dalla scarsa padronanza della lingua, e capirne finalmente battute ed espressioni.

Soprattutto in Francia, trascorrevo le giornate con i miei compagni di classe (una trentina di persone provenienti da altrettante nazioni, grazie al percorso internazionale che stavo frequentando) per i numerosi lavori di gruppo da preparare.

Gli argomenti variavano dalla politica alla cultura generale: mi sono circondata di persone che ammiro, sia per le precedenti esperienze che hanno avuto, sia perché hanno sviluppato un'umiltà che mi ha strabiliata. Infatti, non solo non facevano pesare le lacune dei loro interlocutori, ma cercavano pazientemente di colmarle. Perciò, per essere al passo con queste personalità estremamente interessanti ed acculturate, nonché anche perfettamente poliglotte, ho acquisito la curiosità di informarmi su qualsiasi argomento affrontato e mi sono ritrovata a leggere giornali su giornali.

Lo scoglio più grande è stato proprio comprendere interamente quanto i differenti background incidano sugli atteggiamenti e le scelte di ognuno di noi:
per esempio, ho compreso che quando chiedi alla tua coinquilina cinese di buttare la spazzatura, devi assicurarti che ti abbia capito, perché annuirà sempre per non crearti il disagio di farti ripetere, ma tornerai a casa con le speranze infrante; o che non puoi invitare alla stessa cena gli spagnoli e i belgi, perché quando finalmente i primi  saranno arrivati, come sempre, in ritardo, i secondi saranno già morti di fame dalle 18; o che non puoi farti sfuggire accenni ai mondiali di calcio del 2006 con dei francesi, perché si aizzerebbero talmente tanto, che rischieresti anche di litigarci.

Ho anche appreso che non importa la nazionalità perché le barriere razziali, religiose, politiche, crollano drasticamente: in Erasmus siamo tutti studenti lontani da casa, con la voglia di condividere una delle esperienze più belle della nostra vita, con persone che sostituiranno i nostri amici storici e la nostra famiglia per un periodo. Se siete fortunati, troverete persone che vi porteranno una zuppa di patate calda quando sarete influenzati o che vi accompagneranno dal dottore in caso di necessità, amici con cui stringerete una relazione talmente forte in così poco tempo, che sei ore di fuso orario non cambieranno nulla… eccetto i risparmi accumulati in occasioni per rivedersi.

Non a caso c'è il detto: "ONCE ERASMUS, ALWAYS ERASMUS", proprio perché una volta che avrete superato i pregiudizi iniziali, non si tornerà più indietro e sarà difficile tornare a casa quando avrai parti di te sparse in tutto il mondo: "You will never be completely at home again, because part of your heart always will be elsewhere. That is the price you pay for the richness of loving and knowing people in more than one place."

In conclusione, non fatevi scoraggiare dalla ricerca della casa e delle amicizie o dal timore di non essere all'altezza: LO SIETE!!
Ricordatevi sempre di:

  • affrontare momenti di alti e bassi con determinazione e positività
  • essere tolleranti e di partire con umiltà, consci del fatto che ognuno abbia le proprie idee e non è detto che una debba necessariamente sovrastare le altre (a parte sul cibo, italiani in partenza, fategli due gnocchetti fatti in casa agli stranieri, perché alcuni non sanno nemmeno cosa si perdono!!!)
  • cogliere questa occasione non come una lunga vacanza, ma come la vostra opportunità per mettervi in gioco, maturare e valutare in prima persona se confermare o meno gli stereotipi che la società ci ha inculcato in questi anni … perciò evitate di uscire solo ed esclusivamente con italiani!!

Buona fortuna!

Márica Lionetti

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