Storie di Laureati
Perfezionare la propria formazione con un Master online Unicusano

Martina Saetti: “ Back office Sales Manager & Social Media Manager presso Vidal Golosinas”

Martina Saetti: “ Back office Sales Manager & Social Media Manager presso Vidal Golosinas”

Martina Saetti, Back office Sales Manager e Social Media Manager in Vidal Golosinas, ha conseguito di recente un Master Unicusano in Gestione delle crisi umanitarie con 110 e lode, trattando un tema molto importante nel suo elaborato di tesi: il ruolo della donna nella società. Ripercorriamo, insieme a lei, il suo brillante percorso accademico e professionale.

“Nel luglio del 2019 mi sono laureata alla triennale di SSML CIELS in Mediazione Linguistica per la Sicurezza e la Difesa Sociale con una tesi sulle strutture di accoglienza e il sistema di integrazione italiano, proponendo un’ipotesi di risocializzazione del migrante, avendo potuto analizzare da vicino il funzionamento dei servizi territoriali attraverso il mio tirocinio.

Quest’ultimo è stato volutamente distribuito su otto mesi per poter analizzare in maniera continua gli effetti che i programmi di integrazione avevano sulle ospiti della struttura, che in questo caso erano donne vittime di tratta, madri con bambini o minori non accompagnate.

Questa esperienza è stata per me fondamentale, soprattutto da un punto di vista umano e ha fatto sì che nell’ottobre 2020, dopo un anno di lavoro, abbia sentito l’esigenza di riavvicinarmi allo studio per approfondire le materie di mio interesse.

Così, ho scelto di iscrivermi al Master Unicusano di I livello in Gestione delle crisi umanitarie.”

Di recente hai conseguito un Master online Unicusano con 110 e lode in Gestione delle crisi umanitarie: sei soddisfatta della tua esperienza?

“Per chi veniva come me da una piccola Università composta da classi ridotte, inizialmente è stato sicuramente difficile adattarsi ad una realtà totalmente differente.

Per me il contatto diretto con colleghi e docenti è sempre stato fondamentale: amo il confronto, il dialogo e il dibattito. Il Prof. Paragano, che mi ha pazientemente seguita durante la stesura della tesi e che ci tengo a ringraziare infinitamente, potrà sicuramente confermare che mi piace fare domande o anche solo semplicemente esporre le mie idee per confrontarmi.

Sono comunque soddisfatta della mia esperienza con Unicusano.

Quello che secondo me è importante evidenziare è che i docenti che formano la Commissione non ci conoscono personalmente in quanto i contatti sono ridotti ma, indipendentemente dalla valutazione finale che chiaramente mi soddisfa, ho trovato molto interessante questo aspetto in quanto ci si approccia ad un elaborato in maniera oggettiva senza opinioni sullo studente.

Pertanto se come nel mio caso si ottiene il massimo dei voti, trovo che sia ancora più gratificante. “

All’interno del tuo elaborato di tesi hai trattato l’importante tema del ruolo delle donne nella società: ci racconti più nello specifico cosa hai analizzato?

“Il ruolo della donna è una tematica che ho a cuore da sempre, insieme a quella dei migranti.

Come ho già detto in precedenza, il mio tirocinio in una struttura di accoglienza per sole donne mi ha fatto rendere conto di quanto siamo meravigliose.

Ho visto ragazzine vittime di soprusi raccontarmi le loro storie con una minuzia di dettagli che mi ha fatta rabbrividire. Ho visto madri che portavano in braccio figli che erano il frutto di un abuso sessuale e li trattavano con amore incondizionato. Ho visto ragazze con disagio mentale cercare con le unghie e con i denti di riprendere in mano la propria vita.

Nel mio elaborato di tesi si è parlato di tutto questo, in maniera positiva, per dare speranza ma ho voluto analizzare anche gli aspetti negativi dell’essere donna oggi, ovunque, ma soprattutto nelle zone di conflitto o nei paesi meno occidentalizzati.

Sia chiaro che le discriminazioni esistono ovunque, indipendentemente dall’area geografica ma ci sono Paesi in cui sono più “tollerate”.

In particolare, ho analizzato il ruolo della donna nella cultura islamica e ho fatto riferimento alla questione afghana.

Purtroppo, allo stato attuale, in Afghanistan e in molti altri Paesi le donne non hanno alcun diritto.

Non possono studiare, lavorare, partecipare attivamente alla vita politica del paese.

Sono private della loro vita sociale: non possono trovarsi con le amiche per scambiare due chiacchiere, non possono uscire di casa se non sorvegliate da un uomo e vestite col burqa.

Non possono parlare, la loro opinione non conta, non hanno voce, non hanno volto.

Sono totalmente depersonalizzate. Non possono avere interessi.

In buona sostanza, sono soprammobili atti ad adornare la vita del loro uomo, anche se è violento e dispotico.

Abbiamo tutti negli occhi le immagini di fine agosto dopo la resa degli americani e la dipartita da Kabul.: migliaia di persone arenate all’ingresso dell’aeroporto in cerca di una via di fuga.

In quanto esseri umani quando subentra l’istinto di sopravvivenza non guardiamo in faccia veramente nessuno ma io non dimentico le scene di violenza perpetrate da uomini verso donne che malmenavano o addirittura uccidevano, in modo che non occupassero un posto su quell’aereo tanto atteso che avrebbe potuto salvarli.

La domanda da farsi non è “Perché?”, o almeno non è la prima che personalmente mi sono fatta.

La domanda corretta da farsi è “Come possiamo accettarlo senza mobilitarci?” o meglio ancora “Come possiamo EVITARLO?”.

La verità è che queste domande non se le fa nessuno perché siamo tutti comodi a casa nostra a vedere quelle immagini al TG, protetti dalle nostre quattro mura e con il nostro pasto caldo.

Non intendo dire che farsi queste domande sia utile per portare un aiuto effettivo ma quantomeno mi darebbe speranza nei confronti dell’ormai troppo cinico ed egoista genere umano.

Il ruolo della donna nei paesi del Medioriente, dell’Oriente e del continente africano continuerà a rimanere marginale per tutti noi finché saremo troppo occupati a star dietro alla nostra vita frenetica, guidata dalla ricerca del successo personale e professionale.

La donna è donna in tutto il mondo, non solo nel Paese in cui viviamo noi e come tale deve essere tutelata in tutto il mondo. Non devono esistere donne di serie A e donne di serie B.”

Sei impegnata come Back office Sales Manager e Social media manager in Vidal Golosinas, azienda spagnola leader nel settore dolciario: di cosa ti occupi in particolare?

Sono Responsabile Back Office e Social Media Manager della filiale italiana di una multinazionale leader nel settore della produzione di caramelle: gestisco interamente l’ufficio e supporto i direttori NT e GDO nella gestione di un pool di agenti che operano su tutto il territorio italiano.

Mi occupo, inoltre, della parte social attraverso la creazione e successiva pubblicazione di contenuti sui nostri canali. A proposito: provate le nostre caramelle, sono super!

È vero che non ho una formazione commerciale o economica ma studiare tematiche sociali vale, a mio parere, molto di più.

Parlo quattro lingue straniere, ho buone doti sia come team leader sia nel lavoro di squadra, ma soprattutto ho una formazione umanistica dalla mia parte e vi garantisco che non è poco e che molto spesso è questo a salvarmi le giornate.

Essendo una mediatrice il mio istinto è quello, appunto, di mediare tra le parti e trovare una soluzione che possa accontentare tutti gli attori.

Nel mio lavoro questo aspetto è fondamentale, è una continua mediazione. Si cerca di comprendere i problemi di tutti, non solo lavorativi ma tenendo presente anche le persone che si hanno davanti per trovare un punto di incontro che possa essere positivo per tutti.

A livello commerciale molto spesso capita che queste soluzioni vadano cercate nel minor tempo possibile, perché è una continua evoluzione di cose e susseguirsi di eventi.

Il mio consiglio, se potete e volete, è di studiare qualcosa che vi dia un minimo di formazione umanistico-sociale: a mio modesto parere questo sarà il futuro e ci sarà sempre più bisogno di soggetti “ibridi” e non di persone specializzate solo in un determinato campo.”

Quali sono, secondo te, i plus di un Master online?

Sicuramente la completa e totale autogestione dello studio: per chi lavora a tempo pieno è decisamente la soluzione migliore. Devo precisare che l’aiuto della segreteria, almeno nel mio caso, è stato molto importante. La Dott.ssa Belardi è stata molto gentile e disponibile a ha risposto a tutte le mie domande con estrema pazienza; colgo l’occasione per ringraziare anche lei.

Trovo comunque che sia una sfida a tutti gli effetti: vediamo l’autogestione come una cosa naturale e ovvia, quando in realtà molto spesso non è così.

Credo che seguire un Master online sia molto responsabilizzante e farlo lavorando è sicuramente ancor più utile, in quanto è veramente un gioco di incastri stile cubo di Rubik ma io dico sempre a tutti che se si ha la fortuna di fare qualcosa che ci piace, come nel mio caso, non è uno sforzo ma un piacere enorme.”

Quali sono i tuoi obiettivi professionali futuri?

“Da un punto di vista accademico mi piacerebbe sicuramente conseguire almeno un altro Master.

Dal punto di vista professionale, invece, mi piacerebbe crescere nell’azienda in cui lavoro attualmente, cercando di unire sempre di più le competenze acquisite studiando e quelle apprese lavorando.

Come già evidenziato, credo molto nelle potenzialità degli ibridi: l’esperienza si può maturare nel corso degli anni sul campo, l’atteggiamento di propositività verso gli altri va invece coltivato giorno per giorno se vi è l’interesse, anche se credo sia comunque un tratto personale innato.

Ad ogni modo si può imparare tutto: basta solo volerlo e impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi.

Al mio colloquio di lavoro non mi hanno fatto la classica domanda “Dove ti vedi tra 5 anni?” e devo dire che l’ho apprezzato molto.

Non dare una risposta non significa non avere un’idea: io ho la mia ma preferisco concentrarmi giorno per giorno sul mio lavoro con umiltà e dedizione ed arrivare dove voglio senza prima dichiararlo.

Le sorprese in fondo piacciono a tutti anche a chi, come me, dice di no. “

Nonostante la sua giovanissima età Martina è una ragazza con una grande maturità intellettuale e personale e una spiccata intelligenza emotiva che la contradditingue.

Ci auguriamo che possa mantenere anche in futuro la sua curiosità e il suo spirito critico nei confronti del mondo esterno e le facciamo i nostri migliori auguri per la sua carriera professionale.

Grazie Martina!

A cura di Sara Marini - Area Marketing

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