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Come aprire un’azienda da zero: l’iter ed i costi

Diventare un imprenditore ed essere professionalmente libero dalle imposizioni dei datori di lavoro è un sogno che accomuna i giovani laureati e chi lavora da anni alle dipendenze; ecco perché in questo post ti spiegheremo come aprire un’azienda da zero.

L’imprenditoria, per quanto affascinante, richiede coraggio, sacrificio e impegno, sia in fase di sviluppo e sia in fase di gestione operativa.
La scelta di iniziare un’impresa, qualunque essa sia, deve essere ben ponderata; bisogna valutare pro e contro, ma soprattutto bisogna  informarsi preventivamente sui costi, sui requisiti e sull’iter da seguire per allinearsi a quanto prescritto dalla normativa.

Nel corso di questo post analizzeremo i passaggi principali per aprire un’azienda, ovvero ti spiegheremo come avviare un’attività remunerativa.

Cosa serve per aprire un’attività

Diventare un imprenditore è indubbiamente un’ambizione stimolante, in grado di regalare grandi soddisfazioni; ma si tratta anche di una scelta che comporta una serie di rischi e incognite che bisogna valutare e mettere in conto a priori.

Cerchiamo quindi di capire cosa bisogna fare prima di aprire un’attività, ovvero quali sono i passaggi da affrontare prima di procedere con lo sviluppo del progetto.

Si parte dall’idea, ovvero da un accurato processo di valutazioni in merito al business da sviluppare.
A tal proposito è importante studiare il mercato, analizzando nel dettaglio la richiesta relativa al prodotto/servizio oggetto del business.
Sulla base delle analisi effettuate, una volta accertate le potenzialità in ottica di profitto, si procede con la pianificazione delle attività da svolgere per realizzare concretamente l’idea.

Analizziamo quindi nel dettaglio gli step per creare un’azienda.

Sviluppare l’idea

Il primo passo che deve compiere chi si incammina verso un’imprenditoria di successo e si domanda come aprire una propria attività è individuare l’idea giusta.
Per quanto possa sembrare un passaggio scontato, si tratta di una fase importante, da curare nei minimi dettagli.

A meno che non si abbiano già le idee chiare, l’ideale sarebbe identificare un settore in grado di allinearsi ai propri interessi e studi, da un lato, e di soddisfare il bisogno di una potenziale clientela, dall’altro.

Identificata l’idea ‘giusta’ si procede con l’analisi di fattibilità attraverso la quale si cerca di capire se le persone sono disposte a pagare per il prodotto o servizio oggetto del business, ma soprattutto se gli introiti sono in grado di coprire le spese e generare guadagno.

Se l’idea non è unica, ovvero se il prodotto/servizio è già presente sul mercato, diventa fondamentale analizzare la concorrenza.
L’analisi permette di individuare eventuali carenze e punti deboli, ovvero di migliorare e differenziare il proprio prodotto rendendolo più performante rispetto agli altri.

A tal proposito, sottolineiamo l’importanza di una formazione ad indirizzo economico, o eventualmente di un master online in economia, attraverso i quali è possibile acquisire competenze utili all’avvio e alla gestione dell’attività.

Il business plan

Qualunque sia il business, il suo sviluppo non può assolutamente prescindere da una dettagliata pianificazione.

Se ti stai domandando come creare un’azienda di successo la risposta è da ricercare in un business plan dettagliato, la cui redazione rappresenta un passaggio fondamentale per chi intende aprire un’attività da zero.

Si tratta in pratica di uno strumento contenente tutte le informazioni relative all’attività e al suo avvio, come ad esempio gli obiettivi  a medio e lungo termine, i prodotti/servizi offerti, il target di riferimento, il piano finanziario ecc.
Il documento definisce quindi gli step necessari per raggiungere gli obiettivi prefissati per ciò che concerne vendite e introiti.

Per chi non ha particolare dimestichezza con la redazione di un business plan il consiglio è di affidarsi ad un consulente, ovvero ad un profilo esperto del settore che segua la delicata e fondamentale fase di pianificazione, e che sappia quindi come aprire un’attività commerciale.

Il business plan diventa essenziale nei casi in cui bisogna reperire finanziamenti; lo strumento permette di presentare l’idea imprenditoriale a potenziali investitori.

Il piano marketing

Sull’attuale mercato, competitivo e complesso, predisporre un piano marketing è fondamentale per far conoscere la nuova azienda, e i relativi prodotti/servizi, ai potenziali clienti.

Le strategie di promozione sono essenziali per raggiungere gli obiettivi fissati all’interno del business plan, anche se spesso il piano marketing è integrato nello stesso business plan.
In ogni caso la pianificazione per ciò che concerne la comunicazione e la promozione è necessaria sia per le aziende che offrono prodotti già esistenti sul mercato e sia per le start up che propongono idee e progetti originali e innovativi.

La domanda ‘come aprire un business e farlo conoscere dal target di riferimento?’ prevede quindi una risposta molto semplice, che può essere riassunta nel concetto di ‘strategie promozionali’.

La redazione del piano marketing si basa su una serie di analisi che riguardano nello specifico i competitor, i buyers personas e le risorse aziendali.
Il documento contiene una serie di valutazioni e informazioni relative alla strategia di acquisizione dei clienti e al prezzo del prodotto/servizio.

Come fare impresa: l’avvio del business

Dopo averti spiegato come aprire un’impresa, ovvero come impostare i vari business e marketing plan cerchiamo di capire come avviare il business.

Innanzitutto bisogna decidere, sulla base del progetto e delle personali esigenze, se avviare l’attività da soli o se avvalersi del supporto economico e/o operativo di un socio, o addirittura di più soci.

Un socio permette di condividere costi, responsabilità e attività; inoltre diventa un’importante risorsa per una complementarietà delle competenze.

Si procede quindi con la ricerca delle risorse che dovranno prendere parte al progetto, ovvero delle persone che dovranno sviluppare operativamente il business: realizzare il prodotto o il servizio da immettere sul mercato.

Avviare un’attività in Italia: settori e costi

A questo punto avrai sicuramente capito come aprire una ditta, o meglio quali sono i passaggi per impostare nel modo giusto la fase di avvio.

Per dare un’idea di massima dei settori in cui è possibile inserirsi, analizziamo brevemente i tre macro-settori su cui si basa l’economia italiana:

  • settore primario: include i settori dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca
  • settore secondario: include i settori dell’industria manifatturiera, delle costruzioni e di produzione
  • settore terziario: include tutte le attività di servizi

Arriviamo quindi all’aspetto economico per cercare di capire quanto soldi ci vogliono per aprire un’azienda.

Alla luce di quanto fin qui detto è evidente che è praticamente impossibile fornire una stima precisa dei costi necessari per aprire un’azienda.
L’aspetto economico dell’operazione varia in base ad una serie di fattori, tra i quali il settore nel quale ci si inserisce.

Tra gli altri fattori che influiscono in maniera determinante sui costi è d’obbligo citare il tipo di società, il luogo in cui ha sede l’azienda, le strutture e le infrastrutture necessarie per svolgere l’attività.

Insomma, aprire un’attività con pochi soldi è piuttosto difficile.
Per dare un’idea di massima relativamente all’investimento iniziale, possiamo affermare che raramente è possibile scendere sotto la soglia minima dei 20.000 euro.

Se a questo punto ti stai domandando come aprire un’attività da zero, ovvero senza risorse economiche sufficienti per avviare il business, allora dovresti prendere in considerazione una delle varie modalità che permettono di ottenere finanziamenti, come ad esempio il crowdfounding.

Le tipologie di società

Dopo averti spiegato come aprire un’azienda e aver analizzato i principali passaggi è d’obbligo una breve panoramica relativamente alle tipologie di società previste in Italia e alle relative caratteristiche.

In fase  di apertura è necessario indicare la forma giuridica dell’impresa.
Nel nostro Paese sono previste tre macro-categorie:

  • società di persone (s.n.c. – s.a.s. – s.s.)
  • società di capitali (s.r.l. – s.p.a.)
  • cooperative

L’iter burocratico per l’apertura dell’azienda cambia a seconda della forma giuridica, del settore operativo in cui rientra e del luogo in cui avrà sede.

In generale, i principali requisiti richiesti per aprire un’attività sono:

  • Apertura di partita iva
  • Iscrizione al Registro delle Imprese
  • Invio atti alla Camera di Commercio
  • Invio dichiarazione inizio attività al Comune
  • Apertura posizioni INPS e INAIL

Per alcune tipologie di attività bisogna attenersi alle normative locali (comunali o regionali) e/o a particolari ulteriori adempimenti burocratici.
Ad esempio, nell’ambito della ristorazione è richiesto il possesso di attestati specifici (HACCP, SAB, ecc.).

Dal momento che la normativa in merito all’apertura di una nuova azienda è soggetta a cambiamenti è consigliabile affidarsi ad un esperto in materia.
La consulenza di un professionista diventa fondamentale per non incorrere in sanzioni o in altre situazioni spiacevoli.

Ora sai come creare un’azienda e quali sono gli step per avviare un business remunerativo.
Se hai deciso di intraprendere la strada dell’imprenditoria non devi fare altro che iniziare ad analizzare il mercato e ad individuare le relative esigenze e dinamiche.

Credits: peshkova / Depositphotos.com

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