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Fisiologia umana: le basi per chi studia Scienze Motorie

La fisiologia umana rappresenta uno dei pilastri fondamentali della formazione accademica per chi intraprende un percorso di studi in Scienze Motorie. Questa disciplina scientifica fornisce le conoscenze teoriche indispensabili per comprendere come il corpo umano funziona, reagisce e si adatta all’esercizio fisico e al movimento. Per i futuri professionisti del settore sportivo, sanitario e dell’educazione fisica, padroneggiare i principi fisiologici significa acquisire gli strumenti necessari per operare con competenza e sicurezza nel proprio ambito lavorativo.

Cosa si studia in fisiologia umana? 

La fisiologia umana è la scienza che studia il funzionamento degli organismi viventi e dei loro sistemi, concentrandosi sui meccanismi che permettono al corpo di mantenere l’omeostasi e di adattarsi alle diverse condizioni ambientali e funzionali. Nel contesto delle Scienze Motorie, questa disciplina assume particolare rilevanza perché analizza specificamente come i vari apparati dell’organismo rispondono all’attività fisica.

I principali sistemi studiati includono l’apparato cardiovascolare, che regola la circolazione sanguigna e l’apporto di ossigeno e nutrienti ai muscoli durante l’esercizio. L’apparato respiratorio viene esaminato per comprendere come avvengono gli scambi gassosi e come l’organismo soddisfa l’aumentato fabbisogno di ossigeno durante l’attività fisica. Il sistema muscolo-scheletrico rappresenta un focus centrale, analizzando i meccanismi di contrazione muscolare, i diversi tipi di fibre muscolari e le modalità di produzione dell’energia.

Il sistema nervoso viene studiato per comprendere il controllo motorio, la coordinazione e l’apprendimento motorio, mentre il sistema endocrino è fondamentale per capire come gli ormoni influenzano le prestazioni, l’adattamento all’allenamento e il recupero. Non meno importante è lo studio del metabolismo energetico, che spiega come l’organismo produce e utilizza l’energia durante diverse tipologie di esercizio.

La fisiologia è fondamentale per chi studia Scienze Motorie perché fornisce le basi scientifiche per comprendere gli effetti dell’esercizio fisico sull’organismo. Senza queste conoscenze, sarebbe impossibile programmare allenamenti efficaci e sicuri, valutare le capacità fisiche degli atleti o comprendere i processi di adattamento che avvengono nel corpo umano in risposta all’attività motoria. Inoltre, la fisiologia permette di distinguere tra adattamenti fisiologici normali e situazioni potenzialmente patologiche, aspetto cruciale per la sicurezza degli atleti e dei praticanti.

Fisiologia umana: materie e tematiche studiate 

Il corso di laurea triennale in Scienze Motorie è strutturata con obiettivi finalizzati all’acquisizione delle conoscenze fondamentali relative agli aspetti biologici e fisiologici dell’esercizio fisico, alle basi psicopedagogiche e sociali dell’educazione motoria e sportiva e agli aspetti giuridici ed economici correlati. Le attività formative mirano a fornire quelle conoscenze e competenze che consentano ai laureati di condurre in autonomia programmi di allenamento e di educazione motoria, sia individuali che di gruppo, nei diversi contesti sociali, con particolare attenzione al benessere psico-fisico e sociale.

Il percorso formativo della laurea in scienze motorie risponde alle esigenze del mercato del lavoro sempre più in evoluzione, offrendo una formazione mirata alla riqualificazione e all’aggiornamento di coloro che già operano nel settore. L’erogazione didattica in modalità prevalentemente a distanza consente di formare figure professionali che, pur essendo già attive nelle organizzazioni sportivo-motorie, necessitano di consolidare le proprie competenze specifiche.

Le materie fondamentali del percorso formativo

Il primo anno del corso di laurea pone le basi scientifiche essenziali con materie come Anatomia (BIO/16), che fornisce la conoscenza dettagliata delle strutture corporee coinvolte nel movimento, e Biologia umana (BIO/13), che introduce i principi base del funzionamento cellulare e tissutale. La Biochimica (BIO/10) approfondisce i processi metabolici che sostengono l’attività fisica, mentre la Fisiologia (BIO/09) – materia centrale con 9 CFU – analizza i meccanismi di funzionamento dei diversi apparati durante l’esercizio.

Particolarmente rilevante è lo studio dell’apparato cardiovascolare nella sua relazione con il movimento. Durante l’attività fisica, questo sistema deve adattarsi rapidamente per garantire un’adeguata perfusione tissutale e un efficiente trasporto di ossigeno e nutrienti ai muscoli attivi. La fisiologia cardiovascolare spiega come avvengono gli adattamenti della gittata cardiaca, della pressione arteriosa e della distribuzione del flusso sanguigno durante l’esercizio di diversa intensità e durata.

Il sistema muscolare rappresenta l’effettore del movimento e viene studiato nei suoi aspetti strutturali e funzionali. L’analisi delle fibre muscolari (tipo I, IIa, IIx) permette di comprendere le diverse capacità di produzione di forza e resistenza alla fatica. I meccanismi di contrazione a livello molecolare spiegano come avviere l’interazione tra actina e miosina, mentre lo studio del metabolismo muscolare chiarisce come vengono utilizzati i diversi substrati energetici (fosfocreatina, glucosio, acidi grassi) nelle diverse condizioni di lavoro.

Il sistema nervoso coordina e controlla ogni aspetto del movimento attraverso complessi meccanismi di controllo motorio. Lo studio della neuroplasticità spiega come il sistema nervoso si adatta all’allenamento, migliorando coordinazione, precisione e automatizzazione dei movimenti. La comprensione dei riflessi e dei meccanismi di feedback neuromuscolare è essenziale per ottimizzare la prestazione e prevenire gli infortuni.

Il corso include anche Psicologia generale (M-PSI/01), fondamentale per comprendere i processi cognitivi e motivazionali legati all’attività motoria, e Attività motoria di base (M-EDF/01), che traduce le conoscenze teoriche in competenze pratiche applicative.

Nel secondo anno, materie come Basi metodologiche dell’allenamento (M-EDF/02) e Medicina (MED/09) approfondiscono l’applicazione pratica dei principi fisiologici nella programmazione dell’allenamento e nella valutazione clinica degli atleti. L’Attività motoria adattata (M-EDF/01) integra le conoscenze fisiologiche per sviluppare programmi specifici per popolazioni con esigenze particolari.

Il terzo anno completa la formazione con materie come Igiene e prevenzione negli impianti sportivi (MED/42) e discipline più orientate alla gestione e comunicazione sportiva, sempre mantenendo il collegamento con le basi fisiologiche acquisite negli anni precedenti.

Fisiologia umana: applicazioni pratiche nello sport e nel movimento

L’applicazione pratica della fisiologia nello sport e nel movimento rappresenta il ponte tra la teoria scientifica e l’intervento professionale concreto. Nel campo dell’allenamento sportivo, la conoscenza dei principi fisiologici permette di sviluppare programmi di training personalizzati e scientificamente fondati.

Nell’allenamento della resistenza, ad esempio, la comprensione del sistema cardiovascolare e respiratorio consente di determinare le zone di intensità ottimali per lo sviluppo della capacità aerobica. La conoscenza della soglia anaerobica permette di identificare il punto in cui l’organismo passa dal metabolismo prevalentemente aerobico a quello anaerobico, informazione cruciale per pianificare allenamenti specifici per sport di durata come il ciclismo, la corsa di fondo o il nuoto di lunga distanza.

Per quanto riguarda l’allenamento della forza, la fisiologia muscolare fornisce le basi per comprendere i diversi meccanismi di adattamento: l’ipertrofia muscolare, l’incremento della forza neurale e le modificazioni metaboliche. Queste conoscenze permettono di variare parametri come intensità, volume, frequenza e tipologia di esercizi per ottenere adattamenti specifici, che si tratti di massimizzare la forza massimale per un powerlifter o sviluppare la potenza esplosiva per un saltatore.

Nel campo della prevenzione degli infortuni, la fisiologia gioca un ruolo determinante. La comprensione dei meccanismi di fatica muscolare aiuta a identificare quando un atleta è a rischio di overtraining o di infortunio da sovraccarico. La conoscenza della fisiologia del recupero permette di pianificare adeguati periodi di riposo e di utilizzare strategie specifiche come l’alimentazione post-esercizio, l’idratazione e le tecniche di recupero attivo.

Un esempio pratico è rappresentato dalla gestione termica negli sport praticati in condizioni climatiche estreme. La comprensione dei meccanismi di termoregolazione permette di sviluppare strategie di acclimatazione per atleti che devono competere in ambienti caldi o freddi, riducendo il rischio di ipertermia o ipotermia e ottimizzando le prestazioni.

Nel settore della riabilitazione motoria, la fisiologia fornisce le basi per comprendere i processi di guarigione dei tessuti e per sviluppare protocolli di recupero funzionale. La conoscenza della plasticità neurale è fondamentale per pianificare programmi di rieducazione motoria dopo traumi o interventi chirurgici.

Fisiologia e scienze motorie: sbocchi lavorativi

La solida formazione in fisiologia umana acquisita durante il percorso di studi in Scienze Motorie apre le porte a numerose opportunità professionali in diversi settori, ciascuno dei quali richiede competenze specifiche basate sui principi fisiologici.

Nel settore sportivo agonistico, i laureati possono operare come preparatori atletici presso società sportive professionistiche, federazioni nazionali o centri di allenamento specializzati. In questo ruolo, la conoscenza della fisiologia dell’esercizio è essenziale per sviluppare programmi di allenamento periodizzati, monitorare le prestazioni degli atleti attraverso test funzionali e ottimizzare i processi di recupero e supercompensazione.

L’ambito del fitness e wellness offre opportunità come personal trainer qualificati, responsabili tecnici di centri fitness o consulenti per programmi di attività fisica adattata. La comprensione dei principi fisiologici permette di lavorare con popolazioni diverse, dai giovani atleti agli adulti sedentari che intraprendono un percorso di attività fisica, fino agli anziani che necessitano di programmi specifici per il mantenimento dell’autonomia funzionale.

Nel settore sanitario, la formazione fisiologica costituisce la base per specializzarsi in chinesiologia clinica o fisioterapia (con ulteriori percorsi formativi). I professionisti possono operare in strutture riabilitative, occupandosi di pazienti con patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche o ortopediche, dove la conoscenza della fisiologia dell’esercizio è fondamentale per sviluppare programmi terapeutici efficaci.

L’ambito della ricerca scientifica rappresenta un’altra possibilità di carriera, con opportunità presso università, centri di ricerca o laboratori specializzati nello studio della performance umana. La formazione fisiologica permette di contribuire allo sviluppo di nuove conoscenze nel campo delle scienze motorie, della biomeccanica o della medicina dello sport.

Il settore dell’educazione offre sbocchi nell’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole o nella formazione di futuri professionisti presso istituti di formazione superiore. La competenza fisiologica è essenziale per trasmettere non solo le competenze pratiche ma anche le basi scientifiche che sottendono all’attività motoria.

Emergono inoltre nuove opportunità nel campo della tecnologia applicata allo sport, dove la comprensione dei principi fisiologici è necessaria per sviluppare e utilizzare dispositivi di monitoraggio delle prestazioni, applicazioni per il fitness digitale o sistemi di analisi biomeccanica.

Nel settore aziendale, cresce la richiesta di esperti in corporate wellness, professionisti che sviluppano programmi di benessere per i dipendenti delle aziende, contribuendo alla prevenzione delle patologie lavorative e al miglioramento della qualità della vita sul posto di lavoro.

Credits: IgorVetushko/DepositPhotos.com

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