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Ingegneria aerospaziale: in cosa consiste?

L’ingegneria aerospaziale è una disciplina che ha catturato l’immaginazione di generazioni di appassionati e sognatori, portando l’umanità oltre i confini della Terra e nell’infinito universo. Questa straordinaria branca dell’ingegneria unisce scienza, tecnologia e creatività per progettare e costruire veicoli e sistemi destinati all’esplorazione dello spazio e al trasporto aereo avanzato. Ma in cosa consiste veramente l’ingegneria aerospaziale? In questo articolo, esploreremo le fondamenta di questa affascinante disciplina, scoprendo i principali campi di studio, le opportunità di carriera e il percorso formativo necessario per diventare un ingegnere aerospaziale.

Ingegneria aerospaziale: cos’è e come nasce

L’ingegneria aerospaziale rappresenta un campo dell’ingegneria che applica principi di fisica, scienza dei materiali e altre discipline correlate alla progettazione di aeromobili e veicoli spaziali. Questo ambito si suddivide in due principali branche: l’ingegneria aeronautica, focalizzata sullo sviluppo di aeromobili, e l’ingegneria spaziale, dedicata alla progettazione di veicoli destinati allo spazio.

Le origini di questo settore risalgono ai tempi di Leonardo da Vinci, con le sue visionarie macchine volanti, sebbene queste non abbiano mai preso vita in un contesto pratico. L’avvento delle vere macchine volanti si verificò nel 1782, con il volo della prima mongolfiera, che a sua volta ispirò la creazione degli aerostati Zeppelin durante la prima metà del XX secolo. Il primo esempio di aereo, con un peso specifico superiore a quello dell’aria, venne realizzato nei primi anni del XX secolo, nel 1903, con il Flyer I, noto come il primo aeroplano dei fratelli Wright, che decollò con successo.

Il XX secolo fu caratterizzato da significativi progressi tecnologici e dalla diffusione di aeromobili sia in ambito militare che civile. Inoltre, durante la seconda metà del secolo, si assistette allo sviluppo di veicoli in grado di viaggiare nello spazio. Wernher von Braun fu uno dei protagonisti in questo campo, progettando i V2 nazisti, missili a corto raggio capaci di trasportare testate esplosive. Un elemento centrale nell’ingegneria aerospaziale è l’Equazione del razzo di Ciolkovskij, che descrive il cambiamento di velocità (Δv) in base alla quantità di propellente espulso nella direzione opposta al movimento desiderato.

Ingegneria aerospaziale: cosa si studia e dove farlo

L’Ingegneria aerospaziale è una disciplina in continua evoluzione, grazie alla crescente richiesta di tecnologie all’avanguardia per l’esplorazione spaziale e il trasporto aereo. Questo campo non si limita esclusivamente alla conquista dello spazio, ma si estende anche al miglioramento del trasporto aereo, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’ottimizzazione dei voli.

L’Unione Europea ha avviato il programma Clean Aviation, focalizzato sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative per l’aviazione sostenibile. Tra i progetti in corso vi sono la progettazione di aerei ibridi elettrici e a idrogeno, l’utilizzo di materiali leggeri e resistenti per ridurre il peso degli aeromobili e l’implementazione di sistemi avanzati per il controllo del traffico aereo.

L’Ingegneria aerospaziale svolgerà un ruolo cruciale nel futuro della tecnologia e dell’esplorazione spaziale. Ma come si fa a diventare un ingegnere aerospaziale? I corsi di laurea in ingegneria offrono una formazione completa nell’ambito aerospaziale, con un’enfasi sulla progettazione e la gestione di sistemi complessi come aerei, satelliti e stazioni spaziali.

Il percorso di studi comprende materie fondamentali come matematica, fisica, chimica, informatica, meccanica e termodinamica. Questa solida base fornisce le competenze necessarie per lo studio di discipline specifiche, come la meccanica del volo, l’analisi degli strumenti di bordo, i motori e l’elettronica.

Gli ingegneri aerospaziali sono in grado di progettare aeromobili commerciali e militari, stazioni spaziali e satelliti, oltre a possedere competenze nella produzione, gestione, manutenzione e aspetti tecnico-commerciali del settore. Tuttavia, se il sogno è diventare astronauta, sono richiesti ulteriori requisiti stabiliti dall’agenzia spaziale nazionale.

I programmi di laurea includono anche attività di laboratorio e tirocini presso aziende specializzate, offrendo agli studenti un’esperienza pratica nel settore.

Come diventare ingegnere aerospaziale

Per intraprendere la carriera di ingegnere aerospaziale, è necessario seguire un percorso di formazione e superare una serie di requisiti. Vediamo come diventare ingegnere aerospaziale passo dopo passo:

  • Laurea triennale in ingegneria. Il primo passo consiste nel conseguire una laurea triennale in ingegneria, preferibilmente in ingegneria aerospaziale. Tuttavia, è importante notare che il corso di laurea in ingegneria aerospaziale è spesso a numero chiuso, con un test di ammissione da superare. Il test di ingresso solitamente include materie come logica, matematica, fisica e chimica, anche se i dettagli possono variare da un ateneo all’altro.
  • Laurea specialistica o magistrale. Dopo la laurea triennale, è possibile iscriversi alla Sezione B dell’Albo degli ingegneri. Tuttavia, per essere ammessi alla Sezione A dell’Albo, è necessario conseguire una laurea magistrale o specialistica della durata di due anni. Durante questo percorso, è prevista la discussione di una tesi.
  • Esperienza lavorativa e stage. È importante acquisire esperienze lavorative o effettuare stage presso aziende del settore aerospaziale. Questo permette di sviluppare competenze pratiche e aumentare le probabilità di trovare lavoro nel futuro.
  • Aggiornamento continuo. Poiché il settore aerospaziale è in costante evoluzione, è essenziale mantenere le conoscenze e le competenze aggiornate. La partecipazione a corsi di formazione e il coinvolgimento in progetti di ricerca possono essere utili per rimanere al passo con le ultime innovazioni.
  • Esame di Stato. Per diventare un ingegnere aerospaziale, è necessario superare un esame di Stato, indetto annualmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur). La preparazione per questo esame richiede studio e dedizione.
  • Iscrizione all’Albo degli Ingegneri. Il passaggio finale consiste nell’iscriversi all’Albo degli ingegneri della propria provincia di residenza. Per farlo, è necessario aver superato l’esame di Stato e presentare una domanda di iscrizione.

Seguendo questi passaggi, è possibile intraprendere una carriera nell’ambito dell’ingegneria aerospaziale e contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per l’esplorazione dello spazio e il trasporto aereo avanzato.

Quanto guadagna un ingegnere aerospaziale

Le prospettive di carriera per i laureati in ingegneria aerospaziale sono estremamente promettenti, grazie alla continua crescita e sviluppo dell’industria aerospaziale. Le opportunità lavorative si possono trovare in aziende che si dedicano alla produzione di aerei, elicotteri, satelliti, missili, razzi e veicoli spaziali. Inoltre, vi sono opportunità nel settore della ricerca e sviluppo, nell’insegnamento e nell’amministrazione.

Una laurea in ingegneria aerospaziale offre a quasi tutti i laureati la possibilità di ottenere un impiego stabile, con prospettive di guadagno in crescita all’acquisizione di esperienza. All’inizio della carriera, il salario medio annuo di un ingegnere aerospaziale in Italia si attesta intorno a 30.000-40.000 euro, ma con il tempo e la specializzazione, questo può salire fino a 60.000-80.000 euro all’anno.

Spesso, prima di entrare nel mondo del lavoro, è consigliabile completare la propria formazione con stage presso aziende del settore o attraverso programmi di master di secondo livello. La figura dell’ingegnere aerospaziale è spesso coinvolta nella produzione, progettazione, manutenzione, raccolta dati e gestione dei prodotti, anche in contesti commerciali. A volte, vengono offerti programmi di laurea magistrale che distinguono il percorso legato all’aeronautica da quello specializzato nello spazio, creando figure professionali ancora più specifiche.

Inoltre, è importante sottolineare che questa laurea apre le porte a carriere internazionali, offrendo concrete opportunità di lavoro in prestigiosi centri di ricerca, con crescenti possibilità di impiego a livello europeo.

Credits:photography33/DepositPhotos.com

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