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L’intelligenza artificiale dove non te l’aspetti: gli ambiti più insoliti in cui l’AI sta cambiando il mondo

La nuova infografica di Unicusano sull’intelligenza artificiale nei contesti più inaspettati offre uno sguardo originale sull’evoluzione delle tecnologie AI tra il 2017 e il 2025, mettendo in luce settori sorprendenti in cui l’automazione ha già superato i confini tradizionali.

Nel giro di pochi anni, l’intelligenza artificiale ha superato la soglia dell’invisibilità, diventando parte integrante della nostra quotidianità. Se da un lato siamo ormai abituati a interagire con chatbot, assistenti virtuali e algoritmi di raccomandazione, dall’altro esistono contesti meno noti in cui l’AI sta rivoluzionando pratiche millenarie, ruoli umani e persino riti sacri.

Secondo gli ultimi dati, il 78% delle aziende nel 2025 ha integrato almeno un processo basato su intelligenza artificiale, un netto aumento rispetto al 20% registrato nel 2017. Ma oltre alle statistiche economiche e tecnologiche, è interessante osservare dove e come l’AI agisce in modo inatteso. Tra moda, cucina, lutto e spiritualità, le applicazioni più insolite dell’intelligenza artificiale sollevano interrogativi importanti e spunti di riflessione interdisciplinari.

L’AI sulle passerelle e nei guardaroba

Nel settore moda, il 35% dei brand utilizza già l’intelligenza artificiale per la creazione di collezioni e il design di capi generativi. Software di machine learning analizzano trend, tessuti e silhouette per produrre in autonomia outfit innovativi. Alcune sfilate sperimentali hanno visto modelli virtuali indossare abiti progettati interamente da algoritmi. Non si tratta solo di creatività, ma anche di sostenibilità: le previsioni AI aiutano a ridurre gli sprechi, ottimizzando la produzione.

Salute mentale e benessere: quando a rispondere è un algoritmo

La diffusione dei chatbot terapeutici è cresciuta del 42% in un solo anno, rendendo l’AI uno strumento sempre più presente nei percorsi di supporto psicologico. App e coach virtuali offrono assistenza 24/7, basandosi su elaborazione del linguaggio naturale e analisi emotiva. In contesti dove lo stigma o l’accessibilità limitano la possibilità di rivolgersi a uno psicologo, questi strumenti rappresentano una prima risposta, pur con importanti limiti etici.

Tra vita e morte: l’AI nell’elaborazione del lutto

Dal 2020 al 2024, l’uso di chatbot e ologrammi funebri è passato dallo 0,5% al 10% nei funerali. Oggi, in alcuni paesi, è possibile “interagire” con un defunto attraverso una replica generata da AI della sua voce e dei suoi gesti. Questo solleva delicate questioni legate all’identità, alla memoria e al consenso post-mortem.

Spiritualità e fede nell’era digitale

Anche la religione è toccata dall’innovazione. Dal 2017 a oggi, oltre 20 località nel mondo (soprattutto in Asia) hanno introdotto robot-preti e liturgie supportate da AI. Figure come Mindar o BlessU-2 guidano cerimonie, offrono riflessioni spirituali e rispondono a domande esistenziali, sfumando il confine tra umano e artificiale.

Dalla spiaggia alla cucina, passando per l’hotel

Nel 2025, sono almeno 15 le spiagge italiane dotate di bagnini AI: robot in grado di rilevare incidenti in mare in meno di 3 secondi e di monitorare onde, meduse e vento, riducendo del 25% gli episodi non rilevati. In ambito ristorazione, l’adozione di AI è raddoppiata dal 2020 al 2024: prenotazioni, ordini e gestione del servizio sono spesso interamente automatizzati, con il primo ristorante completamente AI-driven aperto nel 2024. Anche nel settore alberghiero l’impatto è evidente: il 76% dei brand pianifica investimenti in intelligenza artificiale e il 50% l’ha già implementata per ottimizzare check-in, pulizie e customer experience.

Serve consapevolezza, non solo competenza tecnica

Nonostante l’adozione crescente, solo il 16% dei laureati italiani ha ricevuto una formazione adeguata all’uso consapevole dell’intelligenza artificiale. Il 64% degli studenti non distingue ancora tra AI “debole” e “forte”. Per questo, l’Università Niccolò Cusano promuove una formazione trasversale: dai master in Intelligenza Artificiale e Blockchain ai corsi di diritto digitale, fino ai moduli tecnici nelle lauree magistrali in ingegneria. Capire l’AI oggi significa interpretare il futuro, e guidarlo con coscienza.


Infografica a cura dell’Ufficio Marketing dell’Università Niccolò Cusano

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