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Differenze tra ingegnere e architetto: quali sono?

Nell’ambito dell’edilizia e della progettazione, le figure dell’ingegnere e dell’architetto svolgono ruoli fondamentali, ma spesso sono oggetto di confusione riguardo alle loro specifiche competenze e responsabilità.

Anche se entrambi contribuiscono alla creazione di spazi e strutture, c’è una netta distinzione tra i due professionisti in termini di formazione, approccio al lavoro e obiettivi.

In questo articolo, esploreremo le differenze chiave tra ingegneri e architetti, gettando luce sulle loro abilità distintive e mostrando come possano collaborare per realizzare progetti edilizi di successo.

Come diventare ingegnere edile

Per intraprendere la carriera di ingegnere edile, è fondamentale orientarsi verso un corso di laurea in ingegneria edile o ingegneria civile, che spesso richiedono l’ammissione attraverso un accesso programmato. Tuttavia, se desideri evitare lo stress di un test di ammissione rigido e iniziare subito il tuo percorso universitario, puoi optare per un’università online riconosciuta dal Miur, come Unicusano.

UniCusano offre numerosi corsi di laurea in ingegneria divisi tra triennale e magistrale. Ecco un elenco dei percorsi di studio che potrai trovare:

Laurea Triennale in Ingegneria Civile (L -7)

Laurea Magistrale in Ingegneria Civile (LM -23)

In base al titolo conseguito nel campo dell’ingegneria, avrai la possibilità di sostenere l’esame di Stato per ottenere l’iscrizione all’Albo degli ingegneri: potrai accedere alla sezione A, riservata a chi ha conseguito una laurea magistrale, o alla sezione B, destinata a chi ha conseguito una laurea triennale. Superato con successo l’esame di Stato, sarai abilitato ad esercitare la professione di ingegnere e dare il tuo contributo in ambiti cruciali per lo sviluppo e il progresso della società.

Come diventare architetto

Il primo passo fondamentale è quello di scegliere il corso di laurea più adatto alla tua vocazione. Tra le opzioni disponibili ci sono i corsi di laurea in Architettura, Urbanistica o Disegno Industriale, ognuno con vari indirizzi specializzati tra cui poter scegliere:

1. Ingegneria Edile-Architettura: un percorso che coniuga le competenze dell’architetto con quelle dell’ingegnere edile, permettendo di affrontare progetti complessi di costruzioni.

2. Architettura del paesaggio: focalizzato sullo studio e la progettazione degli spazi esterni, come giardini, parchi e paesaggi urbani.

3. Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale: una specializzazione che si occupa di pianificare lo sviluppo urbano e la tutela dell’ambiente.

4. Conservazione e restauro dei beni culturali: rivolto a chi è interessato alla conservazione e al recupero del patrimonio storico-artistico.

È importante tenere presente che le facoltà di Architettura sono spesso a numero chiuso, il che significa che l’accesso ai loro corsi di laurea è limitato e per essere ammessi è necessario superare un test di sbarramento.

Dopo aver completato gli anni di studio e aver conseguito la laurea, il percorso per diventare architetto non si ferma qui. Gli aspiranti architetti devono sostenere l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione. Le modalità di abilitazione variano in base al livello di istruzione raggiunto:

– Chi ha conseguito una laurea triennale in Architettura, supererà l’esame per iscriversi alla sezione B dell’Albo degli architetti, riservata agli architetti junior.

– Chi ha completato una laurea magistrale in Architettura, dovrà affrontare l’esame per iscriversi alla sezione A dell’Albo come architetto professionista.

L’esame di Stato è una tappa cruciale che attesta la tua preparazione e ti permette di esercitare la professione di architetto in modo autonomo e responsabile.

Differenze tra ingegnere e architetto: le competenze richieste

Nel mondo dell’edilizia e della progettazione, le figure dell’ingegnere e dell’architetto rivestono ruoli distinti ma complementari. Entrambi hanno un impatto significativo nella creazione di spazi e strutture, ma le loro competenze e specializzazioni presentano differenze cruciali. Per comprendere appieno le responsabilità e le capacità di ciascuna professione, è essenziale esaminare le competenze richieste e il modo in cui si integrano per portare alla realizzazione di progetti edilizi di successo.

Cosa fa l’ingegnere edile

L’ingegnere edile è una figura professionale di fondamentale importanza nel mondo dell’edilizia, responsabile della supervisione e coordinamento del percorso di costruzione di nuovi edifici, sia residenziali che non. In collaborazione con architetti, operai, tecnici e altre figure del settore, l’ingegnere edile svolge un ruolo cruciale in molteplici fasi del processo di realizzazione di un nuovo progetto.

Uno dei primi compiti dell’ingegnere edile è quello di effettuare una rigorosa ricognizione delle aree destinate alle nuove costruzioni. Analizzando attentamente lo stato del terreno e del sottosuolo, nonché la presenza di eventuali falde acquifere sottostanti, si prevedono e si evitano problemi strutturali e ambientali che potrebbero sorgere in seguito.

Successivamente, l’ingegnere edile si dedica a calcolare i costi di produzione e costruzione del progetto, producendo un’analisi di costi e benefici da presentare a chi si occuperà della stesura del progetto. La sua consulenza è preziosa anche per l’architetto, con cui collabora strettamente, aiutandolo nella progettazione delle nuove opere, con particolare attenzione all’armonizzazione delle strutture con il paesaggio e l’ambiente circostanti.

Durante l’effettiva fase di costruzione, l’ingegnere edile svolge un ruolo di supervisione costante, garantendo l’aderenza al progetto e suggerendo l’utilizzo dei materiali, sistemi e attrezzature più idonei, sia per ottimizzare i costi sia per rispettare l’ambiente circostante.

La sicurezza e la stabilità della struttura sono priorità assolute, e l’ingegnere edile si occupa di testare rigorosamente i requisiti di sicurezza sia durante la costruzione che alla verifica finale.

Non solo si dedica a nuove costruzioni, ma l’ingegnere edile ha anche un ruolo cruciale nella pianificazione di interventi di manutenzione e adeguamento su edifici preesistenti, garantendo la loro conservazione e sicurezza nel tempo.

Un aspetto importante della professione è la sensibilità verso l’ecosostenibilità: l’ingegnere edile può proporre adeguamenti alle nuove opere in termini di eco-sostenibilità o la bonifica di siti che potrebbero essere riutilizzati in futuro, contribuendo così alla salvaguardia dell’ambiente.

Nel corso della sua carriera, un ingegnere edile può operare in autonomia come libero professionista, ma spesso si unisce a studi associati di ingegneria, dove collabora con architetti e altre figure, affrontando progetti più complessi e sfidanti. La sua presenza è essenziale per garantire la qualità, la sicurezza e l’armonia delle nuove costruzioni, contribuendo così al progresso e allo sviluppo sostenibile del settore edilizio.

Cosa fa l’architetto

L’architetto è una figura professionale che unisce creatività e competenza tecnica per progettare e realizzare spazi ed edifici funzionali, esteticamente gradevoli e conformi alle normative vigenti.

Una delle principali competenze di un architetto riguarda la progettazione, e per questo deve padroneggiare le tecniche e gli strumenti di progettazione. Utilizzando software specializzati, l’architetto crea disegni dettagliati e modelli tridimensionali che consentono di visualizzare e valutare il progetto in ogni suo aspetto.

La fisica tecnica e ambientale è un’altra area di conoscenza fondamentale per l’architetto. Deve comprendere i principi della scienza degli edifici per garantire che le strutture siano sicure, energeticamente efficienti e adatte all’ambiente circostante.

Oltre alla progettazione e alla fisica tecnica, l’architetto deve essere a conoscenza delle normative in materia di costruzione e gestione dei cantieri. Queste regolamentazioni possono variare a seconda della regione e del tipo di progetto, quindi è essenziale che l’architetto sia aggiornato sulle leggi e i codici di edilizia locali.

L’architetto deve collaborare strettamente con gli ingegneri, poiché entrambi hanno ruoli complementari nella realizzazione di un edificio. L’architetto si occupa degli aspetti estetici e funzionali, mentre l’ingegnere si concentra sugli aspetti strutturali e tecnici. Questa integrazione tra le due figure è cruciale per garantire che il progetto sia realizzabile e soddisfi tutti i requisiti.

Oltre alla progettazione di nuovi edifici, l’architetto può occuparsi di altri ambiti, come il design di interni, la progettazione grafica, il restauro e gli interventi su edifici esistenti. Queste competenze gli permettono di adattarsi alle diverse esigenze dei clienti e di offrire soluzioni personalizzate e creative.

Ingegnere e architetto: qual è la differenza di stipendio?

Sebbene ingegneri e architetti condividano una passione per la progettazione e la realizzazione di infrastrutture e spazi, ci sono significative differenze nei loro stipendi. Il compenso annuale di entrambe le professioni varia notevolmente nel corso della carriera.

Gli ingegneri iniziano con un salario medio di circa 30.000 euro, che aumenta a 50.000 euro a metà carriera e raggiunge i 65.000 euro verso la fine. Gli architetti, invece, iniziano con circa 15.000 euro, salgono a 25.000 euro a metà carriera e arrivano a 36.000 euro alla fine. Entrambi possono lavorare come liberi professionisti, ma la retribuzione dipende dal numero e dalla dimensione dei progetti e dalla loro esperienza e reputazione. Nonostante la differenza di stipendio, entrambe le professioni offrono opportunità di crescita e successo.

Credits: AllaSerebrina/DepositPhotos.com

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