Università | 05 Aprile 2025
Psicologia: come approfondire le lezioni leggendo i “grandi classici”

Psicologia: come approfondire le lezioni leggendo i “grandi classici”

Studiare psicologia all’università significa confrontarsi con una disciplina ricca e complessa, che abbraccia il comportamento umano, le emozioni, i processi mentali e le dinamiche relazionali. Manuali, articoli scientifici e lezioni frontali forniscono una solida base teorica e applicativa. Tuttavia, per chi desidera andare oltre e comprendere davvero le radici delle idee studiate, la lettura dei grandi classici della psicologia rappresenta uno strumento prezioso. Questi testi non solo raccontano la storia delle teorie più importanti, ma permettono di entrare in contatto diretto con il pensiero degli autori che le hanno formulate. Leggere i classici significa dunque completare e arricchire il percorso universitario, accrescendo allo stesso tempo la capacità critica, il senso storico e la profondità di comprensione.

Perché leggere i classici della psicologia durante gli studi universitari

Molti studenti si chiedono quale utilità possa avere la lettura di testi scritti decenni – o perfino più di un secolo – fa. La risposta è semplice: i classici offrono il contesto, la visione e l’originalità da cui sono nate le teorie moderne. Capire la genesi di un concetto, le domande che lo hanno ispirato, i dubbi e le contraddizioni che lo accompagnano aiuta a sviluppare una conoscenza più solida e riflessiva. Inoltre, leggere direttamente Freud, Piaget o Rogers permette di cogliere il linguaggio, lo stile e le intenzioni autentiche degli autori, senza le semplificazioni dei riassunti. In un mondo accademico sempre più orientato alla velocità e alla sintesi, fermarsi sui classici rappresenta un atto di approfondimento e di rigore.

I grandi autori della psicologia moderna e le loro opere fondamentali

Sigmund Freud – L’interpretazione dei sogni (1900)

Padre della psicoanalisi, Freud ha rivoluzionato il modo di concepire la mente umana introducendo concetti come inconscio, rimozione, pulsioni e complesso di Edipo. La sua opera più celebre, L’interpretazione dei sogni, è un vero e proprio manifesto: mostra come i sogni rivelino i desideri inconsci e come il metodo psicoanalitico possa decodificarli.

Carl Gustav Jung – Tipi psicologici (1921)

Allievo e poi critico di Freud, Jung sviluppò la psicologia analitica. In Tipi psicologici definisce le categorie di introversione ed estroversione e introduce il concetto di inconscio collettivo e archetipi, utili per comprendere simboli, miti e dinamiche personali in chiave universale.

B.F. Skinner – Science and Human Behavior (1953)

Esponente di spicco del comportamentismo, Skinner ha posto l’accento sull’osservazione oggettiva del comportamento e sul condizionamento operante. Le sue teorie sono ancora oggi alla base di molti modelli educativi e terapeutici, in particolare per quanto riguarda l’apprendimento e la modifica dei comportamenti.

Jean Piaget – La nascita dell’intelligenza nel bambino (1950)

Piaget è uno dei fondatori della psicologia dello sviluppo. Le sue osservazioni sui bambini hanno rivelato le fasi cognitive che caratterizzano la crescita dell’intelligenza. Le sue teorie sono fondamentali nei corsi di psicologia dell’educazione e psicopedagogia.

Carl Rogers – Un modo di essere (1980)

Pioniere della psicologia umanistica, Rogers ha posto l’accento sulla relazione terapeutica, sull’empatia e sull’accettazione incondizionata del cliente. Un modo di essere raccoglie le sue riflessioni sull’essere umano e sulla crescita personale.

Erik Erikson – Infanzia e società (1950)

Con la sua teoria dello sviluppo psicosociale, Erikson ha esteso le fasi freudiane, includendo le sfide evolutive lungo l’intero arco della vita. Le sue intuizioni sono fondamentali per comprendere il rapporto tra individuo e società.

Concetti chiave dei classici e il loro collegamento con i contenuti universitari

Molti dei concetti che si incontrano nei corsi universitari derivano direttamente dalle teorie classiche. Ad esempio, quando si studiano i meccanismi di difesa o le fasi dello sviluppo psicologico, si stanno approfondendo intuizioni di Freud o Erikson. Nei corsi di psicologia cognitiva o dello sviluppo, la struttura dell’intelligenza proposta da Piaget costituisce un punto di riferimento. La psicologia dell’educazione riprende Skinner e il suo concetto di rinforzo, così come la psicologia clinica si fonda in parte sui presupposti relazionali indicati da Rogers. Leggere le opere originali aiuta a “vedere da dentro” come questi concetti sono nati e si sono evoluti, andando oltre la semplice memorizzazione e facilitando una comprensione viva e applicata.

I corsi di laurea in psicologia

In Italia, il percorso universitario per diventare psicologo si articola in due fasi principali: la laurea triennale (classe L-24) e la laurea magistrale, che consente di specializzarsi in diversi ambiti come la psicologia clinica, dello sviluppo, del lavoro, neuropsicologia e altro ancora. La laurea triennale offre un percorso strutturato che mira a fornire conoscenze di base ma solide, sia teoriche che metodologiche.

Il piano di studi di psicologia include esami fondamentali che coprono le principali aree della disciplina. Al primo anno, lo studente affronta materie come psicologia generale, psicologia dello sviluppo, psicometria (che introduce alla statistica e ai metodi di analisi dei dati), fondamenti anatomo-fisiologici dell’attività psichica, fisiologia del comportamento, antropologia culturale e lingua inglese. Questi insegnamenti forniscono una base trasversale su mente, corpo e cultura.

Il secondo anno approfondisce l’ambito psicologico vero e proprio con corsi come psicobiologia, psicologia sociale, psicologia dinamica, psicologia del lavoro, psicologia della personalità e psicologia della percezione, oltre a una materia a scelta, che consente di iniziare a costruire un proprio orientamento personale.

Infine, nel terzo anno, si introducono insegnamenti più applicativi e interdisciplinari, come sociologia generale, informatica (utile per l’analisi dei dati), psicologia clinica, psicologia della salute e del benessere e teorie e tecniche del colloquio. Quest’ultimo è particolarmente importante per iniziare a familiarizzare con l’aspetto relazionale e pratico della professione.

In questo contesto, la lettura dei classici si inserisce come uno strumento di approfondimento trasversale: mentre si studia psicodinamica, leggere Freud o Jung offre un confronto diretto con le radici teoriche. Quando si studiano psicologia della percezione o psicologia generale, i testi di Piaget o Skinner permettono di comprendere da dove provengano le attuali teorie cognitive e comportamentiste. Questo approccio integrato favorisce una comprensione più ricca e consapevole del percorso di studi.

Come leggere i testi teorici in parallelo al percorso universitario

Leggere i classici mentre si studia può sembrare impegnativo, ma con un metodo ben strutturato diventa non solo possibile, ma anche stimolante. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Iniziare con testi introduttivi: molti classici hanno versioni annotate o introdotte, ideali per chi si avvicina per la prima volta.

  • Seguire l’ordine tematico dei corsi: leggere Freud durante un corso di psicologia dinamica o Piaget in psicologia dello sviluppo aiuta a integrare subito quanto letto.

  • Tenere un diario di lettura: appuntare concetti chiave, riflessioni e collegamenti con i contenuti delle lezioni facilita la comprensione e la memoria.

  • Creare piccoli gruppi di lettura: discutere i testi con colleghi arricchisce la prospettiva e stimola il confronto.

  • Non forzare la lettura: meglio leggere poco ma con attenzione, piuttosto che affrontare lunghi brani in modo superficiale.

La psicologia classica come strumento di crescita personale e culturale

Al di là dell’aspetto accademico, leggere i classici della psicologia è un’esperienza che arricchisce anche sul piano personale. Questi testi parlano dei desideri, delle paure, delle relazioni e dei cambiamenti che ogni persona sperimenta nella vita. Comprendere i meccanismi della mente non significa solo studiare per un esame, ma anche imparare a conoscersi, a comunicare meglio e a osservare con più empatia chi ci circonda. La psicologia classica non è solo il fondamento di una scienza: è anche una chiave per leggere il mondo interiore e quello sociale con maggiore consapevolezza. Per questo, ogni studente – e non solo – dovrebbe concedersi il tempo di esplorare questi capolavori con curiosità e apertura.

Credits: Wavebreakmedia/DepositPhotos.com

I contenuti di questo sito web hanno esclusivamente scopo informativo e si riferiscono alla data 05 Aprile 2025.
I contenuti non intendono sostituire consulenza e informazioni ufficiali che sono reperibili su www.unicusano.it

CHIEDI INFORMAZIONI

icona link