Didattica | 14 Luglio 2023
Ingegnere ambientale: cosa fa e come diventarlo

Ingegnere ambientale: cosa fa e come diventarlo

L’attuale consapevolezza e sensibilità crescente nei confronti dell’ambiente hanno portato alla nascita di nuovi mestieri che si pongono come protagonisti nella sfida di preservare e proteggere il nostro pianeta. Tra queste figure di rilievo spicca l’ingegnere ambientale, un professionista poliedrico e altamente specializzato che gioca un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle risorse naturali e nella promozione di soluzioni sostenibili.

Questo articolo esplora in dettaglio il ruolo cruciale dell’ingegnere ambientale, scoprendo le sfide e le responsabilità che lo caratterizzano. Attraverso un’analisi approfondita delle competenze richieste e delle possibilità di carriera, forniremo una panoramica completa su come intraprendere questa professione e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro ambientalmente sostenibile.

Ingegnere ambientale: chi è e cosa fa

Tra le figure professionali rilevanti nel campo della sostenibilità spicca l’ingegnere ambientale, noto anche come ingegnere per l’ambiente e il territorio.

L’ingegnere ambientale è una figura tecnica specializzata nella progettazione e gestione di varie opere o servizi, con un’attenzione particolare alla misurazione del loro impatto sull’ambiente al fine di proteggere le persone e i beni dai rischi correlati. Questo professionista opera in diversi ambiti, come lo smaltimento dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, il monitoraggio del rispetto delle normative ambientali, la valutazione dei rischi fisici e chimici e il controllo degli effetti nocivi delle attività umane sulle risorse naturali, con l’obiettivo di preservare l’ambiente e la sicurezza delle persone e delle comunità.

Le responsabilità dell’ingegnere ambientale comprendono la pianificazione, la direzione dei cantieri, la valutazione degli effetti delle opere, lo sviluppo di progetti conformi alle direttive ambientali, il collaudo delle opere, la gestione dei rifiuti e di altri servizi che incidono sull’ambiente e il territorio, e la valutazione dell’impatto ambientale dei progetti.

Questo professionista svolge un ruolo fondamentale nel gestire il complesso rapporto tra l’uomo e l’ambiente, e la sua attività è caratterizzata da una vasta gamma di impieghi e competenze. Le attività umane inevitabilmente hanno svariati impatti sull’ambiente, e l’ingegnere ambientale è chiamato a prevenire, mitigare e bonificare gli effetti negativi di progetti specifici per garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali e una migliore qualità della vita per le persone.

Come diventare ingegnere ambientale

Per intraprendere la carriera di ingegnere ambientale, è essenziale seguire un corso di laurea in ingegneria ambientale, che offre un percorso di studi focalizzato su diverse materie chiave. Questi corsi comprendono fisica, chimica, geologia, idraulica, topografia, geotecnica, scienze delle costruzioni, disegno tecnico, analisi e pianificazione territoriale, tecnica del controllo ambientale e procedure di bonifica dei siti inquinati. La formazione di solito prevede anche lezioni pratiche, sia in laboratorio che sul campo, per preparare gli studenti alle diverse attività che caratterizzano la professione di ingegnere ambientale.

Fondamentale è la conoscenza della legislazione ambientale, poiché l’ingegnere ambientale dovrà essere ben informato riguardo alle normative e regolamentazioni che riguardano tematiche ambientali. La capacità di mantenere costantemente aggiornate le conoscenze è essenziale per restare al passo con le ultime norme e direttive in vigore.

Inoltre, le competenze informatiche sono un elemento importante per l’ingegnere ambientale. Molte delle analisi e valutazioni che svolge richiedono l’utilizzo di applicazioni e programmi informatici. Ad esempio, i software GIS (Geographic Information Systems) sono strumenti essenziali che consentono di mappare e produrre schemi ambientali georeferenziati, facilitando il processo decisionale e la gestione dei dati ambientali.

Grazie alla piattaforma e-learning di Unicusano, avrai l’opportunità di seguire il corso di laurea in ingegneria ambientale completamente online, studiando comodamente da casa con il supporto di materiali informatici. Potrai gestire i tuoi tempi di studio in base alle tue esigenze personali e poi sostenere gli esami presso la sede più vicina a te. La qualità degli insegnamenti e la presenza di sedi su tutto il territorio italiano rendono Unicusano la scelta ideale per chi desidera conseguire una laurea in ingegneria online. Con Unicusano, puoi realizzare il tuo sogno di ottenere una laurea in un campo stimolante come l’ingegneria, senza dover rinunciare alla flessibilità e alla comodità dello studio a distanza.

Ingegnere ambientale: competenze e sbocchi professionali

Per intraprendere una brillante carriera come ingegnere ambientale, è necessario possedere una serie di competenze trasversali che contribuiranno al successo nel campo professionale. Queste competenze includono:

  • Competenze analitiche: un ottimo ingegnere ambientale deve essere in grado di analizzare dati complessi, valutare impatti ambientali e identificare soluzioni efficaci per problemi ambientali.
  • Competenze organizzative: la gestione efficiente di progetti ambientali richiede una buona organizzazione delle attività, dei tempi e delle risorse a disposizione.
  • Competenze interpersonali: l’ingegnere ambientale lavora spesso in team multidisciplinari, quindi è fondamentale possedere abilità di collaborazione, comunicazione efficace e capacità di ascolto.
  • Capacità comunicative: una buona comunicazione è essenziale per trasmettere informazioni complesse in modo chiaro ed efficace a colleghi, clienti e autorità competenti.
  • Creatività e immaginazione: nella fase di progettazione, l’ingegnere ambientale deve essere in grado di ideare soluzioni innovative e sostenibili per affrontare le sfide ambientali.
  • Capacità di lavoro in autonomia: l’ingegnere ambientale deve essere in grado di prendere decisioni autonome e gestire responsabilità indipendenti.
  • Gestione dello stress: data la complessità e l’urgenza di molte questioni ambientali, un ingegnere ambientale deve saper gestire efficacemente lo stress e lavorare sotto pressione.
  • Capacità di problem solving: la risoluzione di problemi è una parte fondamentale del lavoro di un ingegnere ambientale, poiché si troverà ad affrontare sfide e imprevisti nel corso dei progetti.

Grazie a queste competenze, un ingegnere ambientale può lavorare in diverse aree e contesti, con sbocchi lavorativi comuni presso società di ingegneria, imprese di costruzioni, studi professionali specializzati in servizi ambientali e enti pubblici. Inoltre, ha la possibilità di operare come libero professionista, agendo come consulente esterno.

Il luogo di lavoro varia in base al settore specifico in cui opera. Alcuni ingegneri ambientali lavorano in uffici, collaborando con architetti, altri ingegneri e tecnici, soprattutto nel campo della pianificazione urbana. Altri invece si trovano a operare direttamente nei siti di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti, collaborando con personale specializzato e tecnici. Inoltre, ci sono ingegneri ambientali che lavorano in cantiere, insieme ad ingegneri edili, operai e muratori. Coloro che si occupano di ispezionare e certificare che gli impianti, le strutture e i processi siano conformi alle normative trascorrono la maggior parte del tempo in trasferta.

L’orario di lavoro può variare in base alla mansione specifica dell’ingegnere ambientale. Alcuni possono lavorare a tempo pieno con orari tradizionali, mentre altri, specialmente se operano come liberi professionisti, possono avere orari molto flessibili adattati alle esigenze dei progetti che seguono.

Quanto guadagna l’ingegnere ambientale?

L’ingegnere ambientale percepisce uno stipendio medio di circa 35-36.000 euro all’anno, ma questo importo può variare notevolmente a seconda del contesto in cui opera. La retribuzione dipende dalla collocazione professionale, poiché l’ingegnere ambientale può lavorare in diverse realtà, come aziende, come libero professionista o in enti pubblici, con diverse possibilità di riconoscimenti in base alla sua esperienza.

Per i neolaureati o professionisti alle prime esperienze, lo stipendio medio sarà inferiore, intorno ai 22-23.000 euro lordi, ma tende a crescere rapidamente con l’avanzare della carriera.

Per ruoli con maggiori responsabilità, come dirigenti di grandi aziende che gestiscono servizi idrici o ambientali, o figure chiave all’interno di aziende industriali, la retribuzione aumenta notevolmente, raggiungendo compensi simili a quelli delle posizioni di vertice, con cifre che possono superare i 50-60.000 euro all’anno e oltre.

Credits: AndrewLozovyi/DepositPhotos.com

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