Rassegna Stampa | 15 Agosto 2022
Come diventare un hacker etico: consigli utili

Come diventare un hacker etico: consigli utili

La sicurezza informatica è un argomento di grande attualità, intorno al quale si è generato un ambito professionale estremamente promettente; ecco perché nel corso di questa guida ti spiegheremo come diventare hacker etico.

Se da un lato la digitalizzazione e lo sviluppo di tecnologie e dispositivi connessi a internet sempre più innovativi ha portato una serie di vantaggi nella quotidianità professionale e personale di ognuno di noi,  dall’altro la connessione alla rete genera dati una serie di dati e informazioni sensibili, costantemente sottoposti al rischio ‘hackeraggio’.

La realtà dei fatti appena descritta determina genera la necessità, sia per le realtà pubbliche che per quelle private di proteggere sistemi e dati da minacce e attacchi informatici.

L’ethical hacker si propone come la professionalità più idonea a garantire la sicurezza informatica

Ethical hacker: cos’è

Comunemente il termine ‘hacker’ viene utilizzato con una connotazione negativa, per indicare il pirata informatico che ruba informazioni e danneggia sistemi.

In realtà la parola inglese indica un esperto di informatica, definito da Treccani come segue:

“In informatica, in particolare con riferimento alla rete Internet, esperto di programmazione e di reti telematiche che, perseguendo l’obiettivo di democratizzare l’accesso all’informazione e animato da principi etici, opera per aumentare i gradi di libertà di un sistema chiuso e insegnare ad altri come mantenerlo libero ed efficiente.”

L’ethical hacker è quindi un hacker ‘buono’, un esperto di cyber security; un profilo in grado di individuare la vulnerabilità di un sistema informatico e prevenire gli attacchi e le minacce provenienti dall’esterno.

Denominato anche ‘white hat’, in contrapposizione al ‘black hat’ (pirati informatici o cracker), il profilo in questione simula attacchi informatici al sistema di cui si occupa per individuare gli eventuali punti deboli.

Per comprendere meglio potremmo dire che in una fase iniziale egli si comporta come un hacker cattivo che attacca un sistema informatico.
In tal modo egli riesce a capire il livello di rischio a cui è sottoposta l’azienda o organizzazione per la quale lavora.

Successivamente, sulla base della situazione emersa dall’attacco test, sarà in grado di prevenire gli attacchi da parte dei veri black hat e proteggere il sistema informatico dell’azienda.

Le mansioni

Entriamo nel merito dell’operatività per capire nel dettaglio di cosa si occupa un hacker etico.

Come accennato in precedenza la professionalità testa i sistemi informatici effettuando attacchi e intrusioni finalizzati a individuare il livello di sicurezza e le eventuali falle.

Il primo step consiste quindi nella raccolta di informazioni tecniche relative ai sistemi da testare: indirizzi IP, database, server, protocolli di sicurezza e profili preposti alla sicurezza.

Le informazioni raccolte vengono poi elaborare e analizzate dettagliatamente, per cui forniscono la base per l’impostazione di un piano di attacco.

A seconda della casistica, gli attacchi possono essere di tipo virtuale o fisico.
Nello specifico, l’attacco virtuale consiste nell’introdurre spyware e worm nel sistema con l’intento di controllare il sistema da remoto.
L’attacco fisico può essere espletato attraverso furti o distruzione di dati, blocchi di sistema, danni agli hardware, sostituzioni di contenuti.

Chiaramente la ‘creatività di un hacker non conosce limiti per cui le modalità di attacco sono pressapoco infinite.

Dopo aver effettuato i test di vulnerabilità, ovvero dopo la simulazione degli attacchi, l’hacker etico predispone un piano contenente le soluzioni tecniche più efficaci per migliorare il livello di sicurezza.

Tra le soluzioni più frequentemente utilizzate per migliorare la difesa informatica rientrano sistemi di alert, sistemi di autenticazione potenziati, firewall più efficaci, protezioni fisiche per gli hardware.

Solitamente nel piano operativo sono inseriti anche corsi di formazione finalizzati a fornire al personale la preparazione idonea a gestire le minacce informatiche e le questioni relative alla cybersecurity.

Dopo aver implementato le nuove misure di sicurezza l’hacker procede con l’esecuzione di nuovi test (attacchi) finalizzati a verificarne l’efficacia.

Per avere una panoramica immediatamente chiara della professionalità di un hacker etico abbiamo raccolto nel seguente elenco le principali mansioni:

  • Raccogliere informazioni relative ai sistemi informatici da proteggere
  • Effettuare penetration test
  • Simulare attacchi hacker
  • Controllare la sicurezza dei sistemi in fase di attacco
  • Individuare e analizzare il livello di vulnerabilità dei sistemi IT
  • Reportizzare le attività svolte e i relativi risultati
  • Monitorare i malfunzionamenti del sistema e individuare eventuali tentativi di accesso non autorizzati
  • Prevenire e contrastare le minacce alla sicurezza informatica
  • Fornire consulenza in cybersecurity

In estrema sintesi un professionista esperto di hacking etico deve essere in grado di fornire all’azienda per la quale opera un quadro del livello di rischio reale e di predisporre le adeguate contromisure.

Le competenze

L’hacker etico opera in un ambito estremamente delicato.
La protezione di dati e informazioni sensibili richiede una professionalità qualifica e specializzata.

Un professionista deve essere in grado di individuare la vulnerabilità di un sistema per cui deve possedere una serie di competenze legate al campo informatico, ma non solo.

Si parte da una conoscenza di altissimo profilo relativa ai principali linguaggi di programmazione per arrivare ad una buona padronanza degli hardware e dei componenti fondamentali dei sistemi informatici.

Nell’elenco che segue abbiamo raccolto le principali conoscenze che rientrano nel know how di un ethical hacker:

  • Linguaggi di programmazione (competenze di altissimo profilo)
  • Tool e framework per la simulazione di attacchiCyber (Nessus, Nexpose, Metasploit ecc.)
  • Tecniche di Penetration testinge Vulnerability Assessment
  • Tool di reverse engineering
  • Nozioni relative alla normativa inerente privacy e trattamento dei dati
  • Social hacking (tecniche di manipolazione per raccogliere pin e password)

Dal punto di vista delle soft skills risulta fondamentale la capacità di risolvere problemi in maniera tempestiva e risolutiva; diventa quindi fondamentale quello che oggi viene definito con il termine inglese ‘problem solving’.

Tra le altre competenze trasversali fondamentali per la professione segnaliamo la predisposizione a lavorare in team, l’affidabilità, la discrezione.

Per possa sembrare banale sottolinearlo, il senso etico è il requisito essenziale per svolgere l’attività.

Quanto guadagna

Lo stipendio medio di un hacker etico si attesta sui 3.700 euro netti mensili, per cui notevolmente superiore alla media italiana.

Per avere un’idea più chiara in base all’esperienza:

  • entry level (meno di tre anni di esperienza): 58.9000 euro lordi all’anno
  • livello medio: 76.700 euro lordi all’anno
  • livello senior (oltre 10 anni di esperienza): 108.700 euro lordi all’anno

A fine carriera un ethical hacker arriva a guadagnare i 126.000 euro lordi annui.

Esperienza e bravura aprono le porte ad interessanti possibilità in ambito governativo, dove un professionista può arrivare a guadagnare oltre 3000 dollari al mese.

Come si diventa hacker etico

Prima di spiegarti come si diventa hacker informatici è necessaria una breve premessa sulle azioni di hacking etico.

L’attività di un hacker etico entra in conflitto con la questione privacy.
Per quanto si tratti di una professione supportata da intenzioni ‘buone’; per quanto gli attacchi siano autorizzati, l’attività risulta comunque controversa per ciò che concerne il diritto alla segretezza.

A tal proposito sono state istituite certificazioni che garantiscono l’eticità dell’hacking.

Chi desidera operare nel settore della sicurezza informatica deve quindi partire da una solida e strutturata base formativa ecco perché una laurea in informatica o in ingegneria rappresentano il punto di partenza ideale per diventare professionisti.

Il crimine informatico, e quindi la Cyber Security, è il fulcro intorno al quale ruota l’attività di un hacker etico, per cui dopo aver acquisito le competenze di base in ambito informatico è opportuno continuare la formazione con un percorso di specializzazione incentrato sulla sicurezza informatica.

Tra i percorsi post-laurea segnaliamo il master in ‘Cybercrime management & IT investigation for digital defence’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.

Si tratta di un master di secondo livello che approfondisce gli aspetti investigativi legati ai crimini informatici. 

In particolare, il corso intende fornire un know how approfondito sulle caratteristiche hardware e software dei dispositivi attualmente più utilizzati, dai quali estrapolare le informazioni potenzialmente utili per le indagini e per l’acquisizione probatoria.

Il piano di studi si presenta estremamente ampio, per cui completo e aggiornato.
Ecco di seguito i principali argomenti:

  • Il cybercrime: soggetto, oggetto e condotta
  • I Cybercrimes nell’era digitale
  • I Sex Crimes nell’era digitale
  • La cybersecurity come strumento per contrastare i crimini informatici
  • Le attività di digital forensics nel cybercrime
  • La mobile Forensics e la Computer Forensics
  • I risvolti processuali della prova digitale tra prova atipica e prova documentale
  • Prova informatica e diritti della persona
  • Le incursioni digitali sulla vita privata
  • Intercettazioni telematiche

Il master prevede un costo pari a 2.000 euro da suddividere e corrispondere in 4 rate.
Per i laureati da meno di 24 mesi e per tutti i laureati Unicusano è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.800,00 euro.

Gli sbocchi occupazionali

Come accennato nel paragrafo iniziale, la domanda di hacker buoni è in costante crescita.

Il motivo per il quale si registra un aumento della richiesta è legato alle moderne tecnologie, ai dispositivi connessi alla rete e a tutte le operazioni che vengono gestite online da parte di aziende e clienti.

Tutte le operazioni svolte attraverso il collegamento a internet generano un’enorme mole di dati, molti dei quali ‘sensibili’ (password, informazioni personali, coordinate bancarie, fatture ecc.).
Nasce quindi l’esigenza di proteggere tali dati, in ottemperanza delle disposizioni normative sulla privacy.

Generalmente sono le grandi aziende ad investire maggiormente sulla questione, e quindi ad avvalersi di profili specializzati in materia.

I settori in cui si registra una maggiore richiesta di professionisti sono quelli bancari, assicurativi e sanitari, ai quali si affiancano agenzie ed enti governativi.
In linea generale le opportunità si concretizzano in tutti gli ambiti in cui vengono raccolti enormi quantità di dati, per lo più sensibili.

Tra le opportunità lavorative rientrano anche le società di consulenza, la Pubblica Amministrazione e i reparti IT delle aziende.

Ora sai come diventare un hacker etico per cui se sei interessato al master Unicusano e desideri ricevere ulteriori info e dettagli non esitare a contattare il nostro staff attraverso il form online che trovi cliccando qui!

Credits: peshkov /Depositphotos.com

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