Master | 29 Settembre 2022
Content Creator: cosa fa, quanto guadagna e come diventarlo

Content Creator: cosa fa, quanto guadagna e come diventarlo

Nell’immenso universo delle nuove professioni l’esperto di contenuti digitali è attualmente una delle figure più ricercate sul mercato; ma chi è esattamente il content creator e cosa fa?

Blog, siti web, piattaforme social hanno determinato l’esigenza di contenuti costantemente aggiornati, a seconda dei casi informativi, attrattivi, coinvolgenti o persuasivi.

Ecco perché oggi diventare un digital content creator significa specializzarsi in un settore estremamente promettente dal punto di vista occupazionale.

Nel corso di questo post ti spiegheremo come iniziare a lavorare come content creator, partendo dalla content creation e dal suo significato per arrivare alle competenze e alla formazione di un professionista.

Content creator: cosa fa

In italiano content creator ha un significato piuttosto eloquente che diventa ‘creatore di contenuti’.
In molti pensano, in maniera riduttiva, che il creator digitale è il professionista che si occupa della stesura di testi, ovvero articoli per blog e post per i social network.

In realtà la professionalità del content creator è ben più ampia e complessa.

Potremmo definire il profilo come la mente creativa che si occupa di ideare, strutturare e realizzare un progetto di comunicazione online.

A differenza di quello che comunemente si pensa non si occupa solo della comunicazione testuale ma anche di quella visiva ed emozionale.

Il content creator realizza qualsiasi tipologia di contenuto digitale: scrive testi per blog e siti web, scrive post per i social network, produce video per YouTube e Tik Tok.

Anche se nella realtà dei fatti, nella maggior parte dei contesti operativi, il profilo in questione si occupa della realizzazione di qualsiasi tipologia di contenuto digitale, a livello teorico esistono diverse categorie di content creator, ovvero profili specializzati in determinate aree, come ad esempio il copywriter, il video maker e il graphic designer.

Le mansioni

Dopo aver fornito una panoramica generale del creatore di contenuti entriamo nel dettaglio del ruolo per capire che cosa fa un content creator a livello operativo.

Così come per le altre professioni digitali anche per il digital content creator non è facile stabilire i confini operativi.
Attualmente, in molti contesti si tratta di una figura ibrida che ricopre ruoli che vanno ben oltre la realizzazione di testi. In alcuni casi ricopre il ruolo di influencer, in altri quello di social media manager; in altri ancora quello di imprenditore digitale.

Come accennato in precedenza il content creator si occupa di creare contenuti accattivanti da destinare a varie tipologie di piattaforma.

Il suo lavoro parte da un’attività di ricerca finalizzata a individuare gli argomenti cosiddetti ‘trend’; in altre parole gli argomenti che in un dato momento riscuotono un grande successo in rete.
Dopo aver selezionato gli argomenti più virali si passa alla realizzazione dei contenuti ad essi correlati.

L’obiettivo finale del lavoro svolto dal content può essere scisso in tre punti: notorietà, crescita e conversione.
Il professionista deve essere abile nell’impostare un progetto di comunicazione che risponda alle esigenze del cliente e che allo stesso tempo si allinei alle tendenze del mercato e alle caratteristiche del target di riferimento.

Il ruolo del creatore di contenuti presuppone interazione e coordinamento con altri professionisti come gli editor, i grafici, i videomaker e qualsiasi altra professionalità coinvolta nel progetto.

Gli sbocchi

Come accennato nel corso della premessa il content creator è una professionalità  attualmente molto richiesta, dalle aziende ma anche da personaggi famosi e influencer.

Così come è difficile circoscrivere la professione in una manciata di mansioni risulta altrettanto complicato racchiudere le opportunità professionali in due o tre settori del mercato.

La content creation è un’attività che risulta fondamentale in numerosi e svariati ambiti.
Potenzialmente qualsiasi tipologia di azienda, persona, personaggio o organizzazione con una pesenza online può aver bisogno di un content creator, ovvero di un profilo in grado di arrivare con i giusti contenuti al target di riferimento; un profilo da inserire in organico o da consultare occasionalmente in qualità di consulente esterno.

A seconda delle propensioni, delle capacità e delle ambizioni il profilo che si occupa di creare contenuti può lavorare come dipendente, per cui inquadrato nell’organico di un’azienda, o come freelance, lavorando in autonomia con Partita Iva.

I guadagni

Per rendere completa la panoramica relativa alla figura professionale è fondamentale analizzare il dato economico retributivo.

Quanto viene pagato un content creator?

Iniziamo subito col sottolineare che si tratta di una professione per la quale non è facile quantificare la retribuzione.
Le variabili che intervengono sullo stipendio determinano un’oscillazione piuttosto importante.

La variabile più incisiva è la modalità lavorativa, ovvero lo svolgimento della professione in forma dipendente o autonoma.

Il dipendente percepisce uno stipendio fisso, a fronte del quale non deve preoccuparsi di procacciarsi clienti.
Il libero professionista con partita Iva ha invece a possibilità di guadagnare molto di più di un dipendente, ma per raggiungere risultati gratificanti deve preoccuparsi di intercettare un buon numero di clienti.

Per avere un’idea di massima, in forma di dipendente il content creator percepisce uno stipendio medio che parte dai 1.200 euro mensili.
Un profilo senior, che vanta un bagaglio di esperienza pluriennale, può arrivare a cifre che superano i 40.000 euro annui.

Cosa fare per diventare content creator

Entriamo finalmente nel cuore del nostro post e cerchiamo di capire come diventare content creator.

La comunicazione sul web, oggi, può essere definita multipiattaforma. Ciò significa che per essere presenti online e per curare in maniera efficace bisogna differenziare la modalità comunicativa.

Il content creator deve quindi essere in grado di realizzare contenuti differenti, in linea con le caratteristiche della piattaforma cui sono destinati.

Fatte le dovute premesse cerchiamo di capire quali sono le competenze e le soft skills fondamentali per svolgere la professione.

Capacità di scrittura e creatività sono i requisiti di base per lavorare nell’ambito dei contenuti digitali.
Tra le competenze tecniche è fondamentale la capacità di utilizzare i principali software di grafica e di video editing.

Un professionista esperto di content creation deve avere dimestichezza nell’utilizzare gli strumenti per la pubblicazione dei contenuti sulle piattaforme social.

Alla luce di quanto fin qui detto è facile capire che la professione non può essere improvvisata.
Considerando la competitività del mercato per ciò che concerne la creazione di contenuti, e considerando anche che molti si improvvisano professionisti, specializzarsi attraverso un master significa acquisire un plus che permette di emergere dalla massa e farsi notare professionalmente.

Tra i percorsi di specializzazione che consentono di acquisire le basi per lavorare in ambito digitale segnaliamo il master in Digital marketing attivato dall’università telematica Niccolò Cusano in collaborazione con l’agenzia di marketing Ploomia.

Il programma è impostato su un approccio pratico alle materie, al fine di garantire ai corsisti una preparazione immediatamente spendibile sul campo.
Il piano di studi intende fornire conoscenze e competenze in linea con le esigenze professionali del mercato, ovvero di agenzie e comunicazione, uffici marketing e società di consulenza.

Ecco nel dettaglio gli argomenti e le materie previste dal programma:

  • SEO: motori di ricerca, ottimizzazione onsite e KPI
  • Offsite SEO: dalla audit alla ideazione di una campagna di link building
  • Destination Marketing: strategie e nuovi canali per promuovere il territorio (tra Social Media, content marketing e influencer marketing)
  • Search Engine Marketing: fare pubblicità sui motori di ricerca. Adwords, Bing, remarketing e altri strumenti dell’outbound marketing
  • Programmatic Advertising: DSP e Audience Buying – Danilo Monteleone
  • Social Media Marketing: fare pubblicità sui canali social Facebook, Instagram e altri
  • Content marketing: scrivere per il web
  • Influencer Marketing: come creare una strategia di successo
  • Web Usability, Architettura & Strategy
  • Analytics: definizione dei KPI, obiettivi e monitoraggio
  • Comunicazione istituzionale: il caso della comunicazione sanitaria durante l’emergenza Covid

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Credits: Gorodenkoff / Depositphotos.com

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