Master | 24 Ottobre 2023
Cos’è il disturbo specifico di compitazione?

Cos’è il disturbo specifico di compitazione?

Se la tua ambizione è lavorare nel campo dei DSA devi necessariamente acquisire una preparazione adeguata al delicato ambito professionale; ecco perché tra le varie conoscenze e competenze devi sapere cos’è il disturbo specifico di compitazione.

Attualmente, le problematiche e le difficoltà che rientrano nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono riconosciuti dalla Legge per cui sia la diagnosi che il trattamento vengono affidati esclusivamente a professionalità competenti, ovvero a profili in possesso di una formazione attuale e completa.

Nel corso di questo articolo analizzeremo nello specifico il disturbo specifico della compitazione, con esempi che ci aiuteranno a comprendere di cosa si tratta, quali sono le cause che lo determinano e quali i rischi.

Cos’è il disturbo specifico della compitazione

Per avere un’idea chiara del disturbo specifico di compitazione bisogna partire dai DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Si tratta di disabilità che riguardano la lettura, la scrittura e il calcolo.

La Legge 170 del 2010 riconosce e descrive 4 DSA.
In particolare, l’articolo 1 definisce quanto segue:

“La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali  disturbi specifici di apprendimento, di seguito ‘DSA’, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.”

Entrando maggiormente nel dettaglio cerchiamo di capire quali sono i 4 DSA che identificano altrettante difficoltà:

  • Dislessia: difficoltà di lettura
  • Disgrafia e disortografia: difficoltà di scrittura
  • Discalculia: difficoltà di calcolo

I vari disturbi dipendono dalle diverse modalità di funzionamento del cervello e delle relative modalità di apprendimento coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo.
Non si tratta quindi di deficit di intelligenza  e tanto meno di deficit sensoriali.
Dal momento che non sono causati da un danno organico ma da un diverso funzionamento neuronale non possono neppure essere considerati malattie.
I DSA non impediscono totalmente la specifica abilità (lettura, scrittura, calcolo) ma determinano esigenze diverse e tempi più lunghi per ciò che concerne il relativo sviluppo.

La Classificazione Internazionale ICD-10 identifica i DSA con la sigla F81 (Disturbi evolutivi specifici della abilità scolastiche).

Entriamo quindi nel cuore del nostro post per analizzare nello specifico l’F81.1, ovvero il disturbo specifico della compitazione che rientra nella disortografia.

Partiamo dall’analisi del termine ‘compitazione’ e dal suo significato.
Sul sito Wikipedia alla voce compitazione viene riportata la seguente definizione:

“La compitazione è l’atto di pronunciare le parole lentamente o a stento, distinguendo e pronunciando separatamente i singoli foni o le sillabe…”

Il relativo disturbo comporta una difficoltà nel suddividere le parole in sillabe, per cui si manifesta nell’incapacità scrivere e pronunciare le parole correttamente.

Le percentuali che definiscono la diffusione del disturbo vanno dal 5 al 15% per ciò che concerne i bambini; per quanto riguarda invece gli adulti la percentuale si riduce al 4%.

Le cause

Secondo quanto riportato dall’OMS i DSA, e quindi anche il disturbo di compitazione, non derivano da un’incapacità di apprendimento né da una malattia cerebrale, ma piuttosto da anomalie che riguardano l’elaborazione delle informazioni in ingresso.

Per quanto siano stati individuati alcuni meccanismi coinvolti nella comparsa del disturbo ancora non sono chiare le cause dirette.
Ad esempio, hanno più possibilità di manifestare il deficit i bambini nati pre-termine e quelli con un peso molto basso.

Come riconoscere il  disturbo

Il disturbo della compitazione (f81.1) si manifesta attraverso l’incapacità a pronunciare e scrivere in maniera corretta le parole.
Ciò significa che inizia a manifestarsi quando il bambino si approccia alla scrittura e alla lettura, ovvero già dal primo anno di scuola elementare.

La difficoltà riguarda principalmente l’acquisizione di competenze ortografiche, per cui comporta l’incapacità a tradurre i suoni delle parole in simboli grafici.
Per comprendere meglio il concetto, il disturbo specifico della compitazione si manifesta principalmente attraverso i seguenti segnali:

  • Errori grammaticali
  • Errori di spelling
  • Errori nei raddoppiamenti
  • Produzione di parole omofone (es. ‘a’ invece di ‘ha’ oppure ‘anno’ invece di ‘hanno’ ecc.)
  • Difficoltà di utilizzo della punteggiatura
  • Utilizzo di caratteri diversi nelle parole

L’elenco non è chiaramente esaustivo ma intende semplicemente dare un’idea generale del disturbo.

In estrema sintesi potremmo dire che la problematica interessa un’abilità circoscritta all’apprendimento, ecco perché viene definito ‘disturbo specifico’.
Tuttavia può verificarsi un’associazione con altre tipologie di disturbi (comorbilità), lasciando però intatto il funzionamento intellettivo generale.

La classificazione

Il disturbo della compitazione viene classificato in base alla gravità della problematica in tre livelli:

  • lieve
  • moderato
  • grave

Il disturbo è considerato lieve quando le difficoltà di apprendimento si manifestano in maniera minima; o meglio quando specifici interventi riabilitativi determinano una manifestazione minima del disturbo.

Quando invece le difficoltà di apprendimento richiedono periodi di terapia riabilitativa più intensi il disturbo è considerato di livello moderato.

Nei casi in cui le difficoltà sono particolarmente evidenti e richiedono una riabilitazione costante, o meglio un supporto continuo, il disturbo viene classificato come ‘grave’.

I rischi

Il disturbo specifico di compitazione, così come tutti gli altri DSA, richiede l’intervento di professionalità qualificate, ovvero di un percorso psicologico ad hoc.

Sottovalutare la problematica può determinare una serie di rischi.
Percepire un senso di inadeguatezza e di ‘inferiorità’ rispetto ai coetanei è il motivo per cui tanti bambini soffrono di ansia, stress e malumore.

La bassa autostima è un rischio concreto e ricorrente che bisogna assolutamente combattere per migliorare lo stato di benessere del bambino.

Come trattare il disturbo

Concludiamo la nostra guida dedicata al disturbo ‘compitazione’ con una panoramica dei trattamenti più utilizzati e più efficaci.

Prima però è necessario sottolineare l’importanza di una diagnosi corretta, effettuata da professionisti quali psicologi, neuropsicologi e neuropsichiatri infantili.

A tal proposito sono stati attivati, presso i più importanti atenei italiani, percorsi di specializzazione post-laurea, dedicati ai professionisti del settore, che approfondiscono in maniera particolare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Tra i percorsi segnaliamo il master in ‘Psicopedagogia e di dattica per i disturbi specifici dell’apprendimento’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.

Si tratta di un corso post-laurea di primo livello che mira a fornire ai corsisti gli strumenti e le tecniche di intervento specifiche a tutte le figure professionali che operano nel campo dei DSA.
In particolare il master si rivolge a docenti e operatori scolastici.

Il programma si focalizza sullo studio della normativa di riferimento e sui principali strumenti diagnostici e di intervento psicopedagogico e didattico.
Completano il piano di studi una serie di approfondimenti pratici ed esperienziali relativi al mondo scolastico.

Ritornando al trattamento del disturbo, attualmente gli strumenti utilizzati per diagnosticare in maniera attendibile la problematica sono i test standardizzati specifici.

Per individuare gli interventi più adeguati al caso specifico, invece, è necessario rivolgersi al logopedista.

In ambito scolastico il disturbo di compitazione viene trattato con percorsi didattici personalizzati, costruiti sulla base delle esigenze del bambino e dello specifico sintomo.
Generalmente i programmi destinati al trattamento del disturbo includono compiti riabilitativi di natura comportamentale e neuropsicologica, finalizzati al superamento della difficoltà dell’alunno.

Esistono, ad esempio, alcuni software specifici che permettono di migliorare i deficit che riguardano la lettura e la comprensione.

Ora hai una panoramica più chiara e completa sul disturbo specifico della compitazione, per cui se vuoi approfondire l’argomento e acquisire una professionalità attuale e completa  non devi fare altro che richiedere maggiori info sui master online Unicusano compilando il form che trovi cliccando qui!

Credits: Wavebreakmedia / Depositphotos.com

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