Master | 19 Febbraio 2024
Infermiere pediatrico: cosa fa, mansioni e stipendio

Infermiere pediatrico: cosa fa, mansioni e stipendio

L’infermiere pediatrico ricopre un ruolo molto importante in ambito sanitario. É il professionista specializzato nel trattare con neonati, bambini e ragazzi fino ai 18 anni di età. I pazienti così piccoli, infatti, hanno esigenze e caratteristiche diverse da quelle degli adulti. Avere a disposizione una figura apposita per accompagnargli nei percorsi ospedalieri è un indubbio vantaggio per i piccoli pazienti.  

Nei prossimi paragrafi approfondiremo una serie di informazioni e capiremo meglio il lavoro dell’infermiere pediatrico.  

Infermiere pediatrico: cosa fa

La figura professionale dell’infermiere pediatrico nasce col nome ‘vigilatore d’infanzia’ e inizia a essere regolamentata a partire dal 1940. 

L’attuale denominazione risale al 1997, anno in cui viene emanato il Decreto Ministeriale (n. 70 del 17 gennaio) che individua, definisce e regolamenta questa professione: 

[…] l’infermiere pediatrico è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’Albo professionale è responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica. 

L’infermiere pediatrico è un profilo che rientra nelle ‘figure sanitarie’. É un infermiere a tutti gli effetti che si occupa di pazienti in età evolutiva, ovvero si occupa di bambini. 

Mansioni infermiere

Nell’ambito della sua attività, l’infermiere pediatrico deve prestare attenzione a una serie di fattori non strettamente sanitari, ma riguardanti la sfera personale del paziente. 

Uno degli elementi fondamentali da considerare è l’età, che chiaramente determina caratteristiche ed esigenze differenti. 

Altrettanto importante è la componente ludica. Attraverso il gioco, infatti, l’infermiere pediatrico rende meno traumatiche alcune attività, come ad esempio la somministrazione di una terapia. 

Il gioco rappresenta anche un’importante mezzo di comunicazione, grazie al quale è possibile instaurare un rapporto con il paziente e individuarne, più facilmente, le necessità. Lo stesso linguaggio non verbale è fondamentale. Imparare a interpretare un particolare movimento, uno sguardo o un’espressione significa conoscere meglio il piccolo paziente e i suoi bisogni. 

Qui sotto, un elenco delle mansioni dell’infermiere pediatrico: 

  • offre assistenza infermieristica ai piccoli pazienti. Un infermiere pediatrico qualificato è in grado di adattare le strategie operative in base alle esigenze del bambino, in modo da evitare traumi. 
  • pianifica e conduce gli interventi infermieristici 
  • assicura la corretta applicazione delle prescrizioni mediche 
  • collabora con gli altri operatori sanitari coinvolti nelle cure 
  • prende parte agli appuntamenti di educazione sanitaria e di supporto sia sociale che sanitario rivolto alla famiglia.  

Per quanto riguarda l’ultimo punto, l’infermiere pediatrico ha il dovere di prestare attenzione al contesto familiare. 

Per i genitori è importante essere costantemente informati e partecipare attivamente alla cura dei propri bambini. Collaborare durante la somministrazione di un farmaco, per esempio, consente una migliore gestione della malattia nella fase post ospedaliera. 

Differenza tra infermiere e infermiere pediatrico

A differenza di quello che si pensa, l’infermiere e l’infermiere pediatrico non possono essere identificati in un’unica professionalità. 

Si tratta di profili con mansioni e responsabilità diverse, caratterizzati da specializzazioni differenti.  

L’infermieristica pediatrica è una disciplina a parte rispetto all’infermieristica ‘tradizionale’ ed è destinata alla cura di pazienti così definiti: pretermine, neonato a termine, lattante, bambino prescolare, scolare e adolescente. 

La differenza principale tra un infermiere e un infermiere pediatrico è cioè l’età dei pazienti. Il pediatrico segue bambini e ragazzi fino ai 18 anni. 

Se un infermiere generalista intende lavorare con i bambini, infatti, deve iscriversi a un master post-universitario in infermieristica pediatrica. Un infermiere pediatrico, invece, che vuole lavorare come generalista, deve riprendere a studiare e seguire un corso integrativo di un anno.  

Come diventare infermiere pediatrico

Il primo step per diventare infermiere pediatrico è iscriversi a un corso di laurea triennale in infermieristica pediatrica, per il quale è richiesto un diploma di scuola secondaria di secondo grado. 

La facoltà è a numero chiuso, per cui l’accesso è subordinato al superamento di una prova selettiva. 

Per quanto ogni università goda di una certa autonomia per ciò che concerne la definizione del programma, l’indirizzo di infermieristica pediatrica prevede materie di studio comuni a tutte le università: 

  • anatomia e fisiologia umana  
  • scienze infermieristiche generali  
  • area critica ed emergenza neonatale e pediatrica  
  • scienze pediatriche  
  • scienze chirurgiche pediatriche 
  • infermieristica clinica e ricerca 
  •  neonatologia  
  • patologia generale e diagnostica 
  • farmacologia e anestesiologia
  • prevenzione e servizi sanitari 

 L’esame finale ha valore di Esame di Stato. Cosa significa? In caso di esito positivo, si ottiene l’abilitazione a esercitare la professione di infermiere pediatrico.  

L’ultimo step consiste nell’iscrizione all’albo degli infermieri pediatrici presso l’ordine provinciale di riferimento. 

Lavoro infermiere pediatrico: obbligo alla formazione continua

Una volta diventato infermiere o infermiera pediatrica, non si può mettere mai da parte lo studio e l’aggiornamento. Questa figura, infatti, è tenuta alla formazione costante. Come tutti i professionisti del mondo sanitario, gli infermieri pediatrici devono cioè seguire il programma ECM, Educazione Continua in Medicina. 

Per chi desidera qualificare ulteriormente le proprie conoscenze, tra l’altro, esistono numerosi master in infermieristica che approfondiscono ambiti disciplinari specifici.  

Le sedi universitarie

Per chi intende iscriversi all’università di infermieristica pediatrica, le sedi sono dislocate su tutto il territorio nazionale.
Ogni anno il Miur pubblica un bando contenente sia le sedi dove poter studiare infermieristica pediatrica e sia il numero dei posti disponibili presso ogni università.

Per avere un’idea delle opportunità e della relativa dislocazione sul territorio italiano riportiamo di seguito l’elenco degli atenei che hanno attivato il corso in infermieristica pediatrica nel 2023:

  • Vanvitelli (Campania)
  • Genova
  • Messina
  • Milano
  • Federico II (Napoli)
  • La Sapienza (Roma)
  • Tor Vergata (Roma)
  • Torino

Infermieristica pediatrica: il test di ammissione

Il test di ammissione a infermieristica pediatrica si svolge nello stesso giorno in tutta Italia. Ogni ateneo stabilisce la propria prova. Si tratta cioè di test differenti che seguono, però, la struttura prevista dal ministero dell’istruzione nel bando riguardante le professioni sanitarie.  

La prova consiste in 60 domande a cui rispondere in 100 minuti. I quiz sono così suddivisi:  

  • 23 domande di biologia 
  • 15 domande di chimica 
  • 13 domande di matematica e fisica 
  • 5 domande di ragionamento logico/problemi 
  • 4 domande di lettura e cultura generale acquisita durante gli studi superiori 

 La graduatoria del test non è nazionale. Ogni ateneo pubblica la propria con tutti i punteggi degli studenti. Per capire come diventare infermiere pediatrico, il primo passo è senza dubbio scegliere l’ateneo giusto anche in base al numero di posti disponibili.  

Stipendio infermiere pediatrico

L’infermiere pediatrico lavora in contesti sanitari sia pubblici che privati. 

Gli sbocchi più tradizionali sono l’ospedale o gli ambulatori pubblici, nei quali l’infermiere è solitamente inquadrato come dipendente. 

Per entrambe le possibilità l’accesso è subordinato al superamento di un concorso pubblico. 

É possibile, inoltre, lavorare nelle strutture private o valutare la strada della libera professione. In quest’ultimo caso è richiesta l’iscrizione all’albo professionale della provincia di riferimento. 

Per quanto riguarda il ruolo, a seconda dell’esperienza e del contesto, un infermiere pediatrico può ricoprire anche cariche dirigenziali, lavorando come dirigente dell’assistenza infermieristica o come infermiere insegnante dirigente. Le posizioni dirigenziali, però, sono subordinate al possesso di una laurea magistrale. 

Ma a quanto ammonta lo stipendio di un infermiere pediatrico? Le cifre dipendono da una serie di fattori, come ad esempio gli anni di esperienza (anzianità di servizio), il settore in cui lavora, i turni che svolge e gli straordinari che accumula. 

In media, nell’ambito delle strutture ospedaliere, un infermiere pediatrico percepisce uno stipendio che oscilla tra i 1.300 e i 1.500 euro mensili; cifre che al verificarsi di alcune condizioni possono arrivare a superare i 2.000 euro al mese. 

Chi offre prestazioni a domicilio, invece, ha la possibilità di guadagnare dai 15 ai 75 euro a servizio, a seconda del tipo di lavoro che svolge.  

Credits: Goodluz / Depositphotos.com

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