Master | 27 Settembre 2022
Nomade digitale: cos’è e come diventarlo

Nomade digitale: cos’è e come diventarlo

La diffusione del digitale ha profondamente modificato il mondo del lavoro, offrendo ad alcuni professionisti la possibilità di lavorare da remoto, in qualità di nomade digitale. Ma cos’è esattamente il ‘nomadismo digitale’ e quali sono le possibilità che consentono di coniugare la passione per i viaggi con un lavoro?

Coniugare la passione per i viaggi è il sogno di molti, ma lavorando in maniera tradizionale è piuttosto difficile viaggiare. I classici lavori vincolano a sostare in un posto per lunghi periodi.
I lavori tradizionali permettono di viaggiare, ma solo dopo aver lavorato.

Il nomade digitale invece ha la possibilità di lavorare e viaggiare contemporaneamente.

Nel corso di questo post analizzeremo dettagliatamente l’argomento, fornendo ai lettori una serie di spunti e informazioni utili per intraprendere uno stile di vita ‘non convenzionale’, totalmente svincolato dalle limitazioni e dagli obblighi del tradizionale lavoro.

Nei paragrafi che seguono cercheremo quindi di capire come vivono i nomadi digitali e quali sono i lavori che permettono il nomadismo professionale.

Nomadismo e nomade digitale

Prima di addentrarci nella quotidianità di un nomade digitale è d’obbligo una breve premessa sul fenomeno, sempre più diffuso, del nomadismo digitale.

Il famoso ‘lavoro da remoto’, esistente in tutto il mondo già prima della pandemia, è letteralmente esploso durante il Covid.
L’emergenza sanitaria ha determinato l’esigenza di contenere la diffusione del virus attraverso ogni tipo di limitazione dei contatti non strettamente necessari.
A livello lavorativo la soluzione è stata individuata nello ‘smart working’, applicato a tutte quelle tipologie di professioni svolgibili attraverso le tecnologie digitali e la connessione a internet.

Il nomadismo digitale parte invece da presupposti diversi, che si discostano da quella che rappresenta un’esigenza legata al momento pandemico.
Il nomadismo digitale parte essenzialmente dal desiderio di uno stile di vita diverso da quello tradizionale; uno stile di vita slegato dal posto di lavoro ‘statico’, in una sola città e in un singolo ufficio.

Si tratta quindi di una sorta di modus vivendi che consente di lavorare e allo stesso tempo viaggiare e scoprire nuovi posti, nuove persone, abitudini e costumi diversi.

Il nomadismo digitale determina un senso di libertà e di benessere nel lavoratore, a vantaggio di una migliore e maggiore produttività.
Da un lato si ha un miglioramento della qualità della vita delle persone e dall’altro le aziende hanno la possibilità di collaborare con i più qualificati professionisti, ovunque si trovino.

Lo stile lavorativo ‘nomade’ è basato sull’utilizzo delle tecnologie, del digitale e quindi di internet.

Compreso il concetto di nomadismo in ambito professionale passiamo ad analizzare la figura che sceglie di vivere in maniera non convenzionale.
Analizziamo quindi la figura del nomade digitale e gli ambiti in cui esso può scegliere di operare.

Fino a qualche tempo fa la figura del nomade digitale era associata ad uno stile di vita avventuroso, romanzato, in cui il lavoro rappresentava soltanto una parte marginale.
L’immagine era quindi legata ad una serie di stereotipi, tra i quali quello che considerava il nomadismo una realtà riservata ai giovani dallo spirito libero.

Molto spesso il concetto viene travisato, frainteso. Comunemente si pensa che il nomadismo rappresenti la soluzione per lavorare di meno, e per fare la ‘bella vita’.
In realtà il nomade digitale è un professionista che lavora da remoto, che sceglie liberamente il posto in cui lavorare senza vincoli di spazio (città, ufficio ecc.).
Ciò non significa che non lavora, ma semplicemente che può decidere dove e come farlo.

Come diventare un nomade digitale

Entriamo nella parte pratica della nostra guida per capire come diventare nomade digitale, ovvero quali sono le competenze essenziali per poter intraprendere tale stile lavorativo.

Partiamo dal presupposto che il nomade digitale non è necessariamente un giovane spensierato.
‘Nomade digitale’ non identifica una specifica categoria professionale, né tanto meno un target specifico di persone.
Tutti possono scegliere il nomadismo.

Un altro luogo comune da sfatare è quello che riguarda la condizione economica dell’aspirante nomade.
Non è necessario essere benestanti per lavorare in un altro Paese o in un’altra città, dal momento che ognuno è libero di scegliere i luoghi dove esiste un buon rapporto tra costo e qualità della vita.

Come accennato nei precedenti paragrafi il digitale e tutti i dispositivi e strumenti ad esso correlati rappresentano la base essenziale per poter lavorare da remoto.
Diventa quindi fondamentale la padronanza delle tecnologie informatiche, dell’informazione, della comunicazione e della collaborazione.

Guadagni

Se stai pensando di diventare un nomade digitale probabilmente una delle domande che ti sei posto è ‘quanto guadagnano i nomadi digitali?’.

Considerando che si tratta di una modalità lavorativa applicabile in numerosi e diversi settori professionali è piuttosto difficile quantificare con precisione i guadagni.

La retribuzione dei nomadi digitali in Italia dipende da una serie di fattori e variabili: il settore operativo, le capacità personali, le competenze tecnico-professionali ecc.
Chiaramente maggiori e più specifiche saranno le competenze maggiori saranno i guadagni.

Per dare un’idea indicativa delle potenzialità del tipo di lavoro, alcuni professionisti arrivano a guadagnare cifre che si aggirano intorno ai 70.000,00 euro annui.

Attenzione però, avere la libertà di scegliere dove e come lavorare non significa essere esenti dal rispettare una disciplina fiscale.

Spesso si crea confusione in merito all’attività svolta dai nomadi digitali e le tasse.
Molti pensano che basti trasferirsi fisicamente all’estero per non essere considerato un residente fiscale in Italia, ma in realtà non è così.
È fondamentale informarsi sulla normativa di riferimento, quindi sia della normativa italiana e sia del paese di destinazione, prima di prendere qualsiasi decisione

Nomadi digitali: lavori

Il nomadismo può essere sviluppato in varie forme.
La tipologia lavorativa può quindi essere applicata a svariate tipologie di attività.

In generale i lavori che più comunemente possono essere svolti in forma nomade sono il blogging, il social media management, lo sviluppo di software, la content creation, l’e-commerce management, il digital marketing management.

Analizziamoli nel dettaglio.

Travel blogger

Tra le professionalità che si adattano meglio al nomadismo digitale il travel blogger è indubbiamente la più gettonata.
Non a caso il travel blogging è un settore piuttosto competitivo.

Il profilo in questione è un appassionato di viaggi che decide di raccontare le sue esperienze in un blog, ovvero una sorta di diario di viaggio.
Con un buon livello di esperienza il travel blogger diventa un vero e proprio influencer per cui si trasforma in una risorsa fondamentale per agenzie di viaggio, tour operator, enti turistici e compagnie aeree.

In alcuni casi di collaborazione al professionista vengono richiesti viaggi in specifiche mete.

Copywriter

La figura del copywriter, o web writer che dir si voglia, si occupa di produrre contenuti testuali destinati al web.

Il copywriter lavora per le  aziende o per i privati, in qualità di impiegato o di collaboratore esterno. Nella maggior parte dei casi lavora come freelance per cui gode di assoluta libertà sia per ciò che concerne la scelta e il numero dei clienti e sia per quello che riguarda il posto in cui lavorare.

Per poter lavorare nel copywriting è necessario possedere solide basi inerenti il mondo della SEO, un’ottima padronanza della lingua italiana e tanta creatività.

Attualmente il settore del copy offre tantissime possibilità di lavoro ai nomadi digitali; possibilità che si concretizzano in vari settori del mercato e che possono essere gestite anche a distanza.

Digital marketer

Un’altra professione gestibile facilmente in modalità nomade è quella del digital marketer, attualmente uno dei profili più richiesti dalle aziende.

Si tratta del professionista esperto di marketing digitale che si occupa della promozione online di prodotti e servizi.

In alcuni casi promuove i propri prodotti; in molti casi promuove prodotti o i servizi offerti da terzi, per la cui vendita percepisce una percentuale di commissione.

In entrambi i casi è necessaria una buona preparazione in marketing digitale.

La specializzazione, per questo e per altre tipologie di lavori che afferiscono al mondo del marketing online, diventa fondamentale.
Il master in Digital marketing attivato dall’università telematica Niccolò Cusano identifica lo strumento ideale per specializzarsi e per acquisire un know how attuale e in linea con le esigenze del mercato.

Graphic designer

Tra le professioni che si sposano perfettamente con lo stile di vita e lavorativo del nomade digitale rientra anche il graphic designer.

Si tratta di colui il quale realizza contenuti grafici destinati al web come ad esempio banner pubblicitari, loghi, locandine pubblicitarie ecc.

L’attività può essere svolta da qualsiasi parte del mondo, per clienti che si trovano in qualsiasi parte del mondo.

Programmatore

La programmazione presuppone l’utilizzo di un computer collegato a internet. Ciò significa che l’attività può essere svolta in forma nomade, da remoto.

Il ruolo del programmatore, ovvero di un creatore di siti web, è piuttosto complesso. Un professionista, prima di iniziare a scrivere linee di codici deve essere in grado di comprendere cosa vuole esattamente il cliente e quali sono gli obiettivi da raggiungere attraverso il sito.
Sulla base di tali informazioni sarà più facile concretizzare l’idea del cliente.

Traduttore

Anche il traduttore rientra tra i lavori che possono essere svolti dai nomadi digitali, in quanto si tratta di un’attività gestibile tranquillamente da remoto.

Il professionista in questione si occupa di effettuare traduzioni scritte da una lingua all’altra, per cui può tranquillamente gestire il proprio lavoro anche a distanza.

Il traduttore non è quindi legato ad un posto fisico.

Per quanto riguarda le opportunità lavorative, esse sono strettamente correlate alla lingua. Ad esempio, la conoscenza di lingue come il cinese o l’arabo apre a maggiori possibilità rispetto alla conoscenza dell’inglese o del francese.

Bisogna tener presente che il digitale sta progressivamente coinvolgendo, e quindi trasformando, anche i lavori offline, per cui è facilmente ipotizzabile che in un futuro non troppo lontano la maggior parte dei business sarà coinvolta nella modalità digitale.
Ciò significa un aumento esponenziale delle opportunità lavorative per chi ha scelto il nomadismo digitale.

Credits: romablack / Depositphotos.com

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