Università | 29 Giugno 2022
Assegnazione ore sostegno didattico: da chi viene decisa?

Assegnazione ore sostegno didattico: da chi viene decisa?

L’assegnazione delle ore di sostegno didattico negli istituti è da sempre piuttosto dibattuta e controversa.
Il diritto all’inclusione e le battaglie per garantirlo a tutti nelle corrette forme e misure è un argomento di grande attualità.

Oggi più che mai la scuola deve essere preparata a rispondere con percorsi personalizzati alle esigenze dei cosiddetti ‘alunni difficili da gestire’, ovvero bambini e ragazzi con disabilità o difficoltà

Il sostegno didattico rapresenta a tal proposito lo strumento per la gestione di situazioni ‘problemtiche’, a patto che gli interventi risultino commisurati alle reali esigenze del soggetto.

Approfondiamo il discorso in merito a tutto ciò che concerne la competenza delle decisioni che riguardano l’assegnazione delle ore di sostegno didattico.

Cosa si intende per sostegno didattico

Prima di entrare nel dettaglio dell’argomento ‘sostegno didattico’ facciamo un piccolo passo indietro per capire come si comporta la legge nei confronti dei soggetti con disabilità, ovvero quali sono le caratteristiche per le quali vengono considerati ‘disabili’.

La legge 104 art. 3 comma 1 non definisce quante ore di sostegno spettano ad un alunno con disabilità ma chiarisce la condizione di ‘persona handicappata’:

“È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.

Passiamo quindi ad analizzare il concetto di ‘sostegno didattico’ che può essere definito come l’insieme degli interventi rivolti a supportare gli alunni con disabilità e di quelli che presentano specifiche difficoltà di apprendimento.

L’accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva finlizzata all’inclusione scolastica viene svolto dalle Commissioni mediche.

Nell’ambito di tale attività rientra la verifica di eventuali condizioni di ‘gravità’; condizioni definite dalla Legge 104 art 3 comma 3 che per quanto riguarda il sostegno scolastico determinano una priorità di intervento.

In sintesi, viene definita ‘condizione di gravità’ la condizione in cui il disabile necessita di assistenza sia per quanto riguarda la sfera individuale che quella relazionale.

L’intervento assistenziale, a seconda dei casi, e quindi delle esigenze, può essere di tre tipi:

  • Permanente: per tutta la vita
  • Continuativo: per tutta la durata delle attività
  • Globale: per tutte le attività che svolge

Il riconoscimento della ‘condizione di gravità’ determina una serie di agevolazioni, come ad esempio la copertura totale dell’orario scolastico con insegnanti di sostegno e servizi assistenziali.
Allo stesso modo la condizione grave riconosce agevolazioni ai genitori sia per quanto riguarda l’ambito lavorativo e sia per ciò che concerne l’acquisto di ausili e attrezzature finalizzate a garantire maggiore autonomia al disabile.

Prima di concludere il paragrafo è d’obbligo un breve approfondimento relativo al disturbo ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), una sindrome complessa che si palesa attraverso un’evidente difficoltà di attenzione e un’eccessiva iperattività.
Si tratta di un disturbo complesso da gestire sia a livello pratico che formale.

L’acronimo ADHD identifica bambini con problematiche comportamentali e relazionali, ostili a rispettare le regole e continuamente in movimento.

Per tale problematica l’inclusione scolastica viene spesso messa in discussione.

Al contrario, molto spesso vengono messe in atto vere e proprie pratiche di esclusione e/o punitive.

Esclusione dalle attività ludiche e di svago, orari di frequenza ridotti, voti bassi in condotta, punizioni disciplinari sono soltanto alcune delle pratiche attuate verso i bambini affetti da disturbi comportamentali.

Cosa prevede la normativa in merito? In presenza di alunni con ADHD quante ore di sostegno sono previste?

La Legge 104 riconosce le condizioni gravi di ADHD come forme di disabilità per le quali è riconosciuto il diritto al sostegno didattico, ovvero all’insegnante di sostegno.

Il P.E.I. e il ruolo del G.L.O.

Sulla questione ‘assegnazione’ ore di sostegno’ si genera spesso una gran confusione che determina dubbi e diatribe difficili da risolvere.

Chi decide quante ore bisogna assegnare ad un alunno?
Chi stabilisce le esigenze dell’alunno?
Quali sono le condizioni per le quali è necessario l’intervento di un insegnante di sostegno?

Sono queste alcune delle domande sulle cui risposte si genera incertezza.

A tal proposito diventa fondamentale il PEI (Piano Educativo Individualizzato), lo strumento finalizzato all’integrazione che contiene al suo interno una didattica inclusiva costruita su misura per lo studente.

Il Decreto Interministeriale n.182 del 29 dicembre 2020 recepisce nuovi modelli di PEI per ogni ordine di scuola.
Sono quindi state modificate le modalità di assegnazione del sostegno agli alunni disabili.

In particolare, viene messa in evidenza la ‘corresponsabilità educativa’ attraverso due azioni importanti: l’introduzione di un G.L.O. (Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione) e la ridefinizione della progettazione disciplinare si tutte le materie.

In pratica il G.L.O. è preposto all’elaborazione e all’approvazione del P.E.I.; il corpo docente elabora gli obiettivi di insegnamento rivolti agli alunni disabili e fornisce riscontro in merito ai progressi fatti per ogni materia.

Tra le novità previste dal Decreto il coinvolgimento dei genitori nell’ambito del progetto educativo, non soltanto come figure informate dei contenuti del progetto stesso ma come figure attive nel processo decisionale; anche per ciò che concerne l’assegnazione delle ore di sostegno.

Chi stabilisce il numero di ore di sostegno

Dopo aver chiarito il ruolo del G.L.O. e la funzione del P.E.I. cerchiamo di capire come richiedere l’insegnante di sostegno, o meglio come funziona l’iter per l’assegnazione.

La proposta relativa alla quantità delle ore di sostegno necessarie per ogni istituto è formulata dal G.L.O., il quale determina l’entità del fabbisogno in relazione alle esigenze di ogni singolo alunno.
La proposta viene poi presentata al dirigente scolastico, il quale la trasforma in richiesta e la trasmette all’Ufficio Scolastico Regionale.

Una volta acquisiti i dati gli Uffici Scolastici procedono con l’attribuzione degli insegnanti di sostegno ai singoli istituti.

Il numero degli insegnanti attribuiti deve risultare conforme alla richiesta, ovvero deve coprire le ore indicate all’interno della proposta dal G.L.O.

Nei casi in cui l’assegnazione non risulti conforme, e non siano presenti motivi validi per la non conformità, il Dirigente Scolastico è tenuto ad intervenire affiché vengno assegnati tempestivamente gli ulteriori insegnanti di sostegno necessari per coprire le ore richieste dal G.L.O.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno

 Concludiamo con una figura fondamentale per quanto riguarda il successo dell’attività di inclusione didattica: l’insegnante di sostegno, ovvero il profilo che segue gli alunni con disabilità, disturbi comportamentali e Bisogni Educativi Speciali.

Il suo compito, oltre al supporto nell’apprendimento, è guidare il loro inserimento all’interno della classe.

Si tratta di un ruolo estremamente delicato per il quale è richiesta una specifica formazione che passa attraverso l’abilitazione all’insegnamento, il conseguimento di una specializzazione e il superamento di un concorso.

Alla luce di un’evidente carenza di profili adeguatamente qualificati per rispondere alle attuali esigenze di sostegno presenti all’interno degli isituti del nostro Paese, la specializzazione di un master diventa un plus importante per la professionalità di un insegnante.

Tra le proposte più attuali il master in ‘Didattiche e strumenti innovativi per il sostegno dei Bisogni Educativi Speciali (BES).

Si tratta di un corso post-laurea di I livello che mira a formare profili in grado di gestire correttamente, e in maniera efficace, gli alunni con BES attraverso l’utilizzo di approcci didattici basati su modelli internazionali.

Tra gli approfondimenti previsti dal programma argomenti che riguardano le nuove tecnologie a supporto dei progetti educativi speciali.

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