Università | 21 Novembre 2014
Baldini, una vita di corsa. Anche contro il diabete

Baldini, una vita di corsa. Anche contro il diabete

Stefano Baldini, una vita da maratoneta. Sempre di corsa. Anche contro il diabete. Non è una novità, per lui che è entrato nella nella leggenda dello sport italiano e internazionale,  trionfando nella gara più importante di una Olimpiade, la maratona, nel 2004.

Stefano Baldini, dalla maratona alla corsa contro il diabete.  E’ impossibile, da italiani, scordarsi di quel sorriso di Stefano Baldini, mentre il 29 agosto del 2004 ad Atene, tagliò il traguardo della corsa tra il boato del pubblico conquistando così l’ultima gara della XXVIII edizione dei Giochi Olimpici.

Fu quello, per Stefano Baldini, che oggi continua a correre nella maratona per la prevenzione e la cura del diabete,  l’apice di una carriera ai massimi livelli.  Terminata l’attività agonistica, Stefano Baldini ha messo la propria esperienza al servizio delle Federazione italiana atletica leggera, ed ora ricopre il ruolo di responsabile del settore giovanile.

Molte cose, però, per Stefano Baldini non sono cambiate. Sia quando era in attività, sia oggi in veste dirigenziale,  Stefano Baldini è sempre stato in prima linea per favorire la sensibilizzazione sul tema del diabete – accettando di essere testimonial dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici – della sua cura e soprattutto della sua prevenzione, cui può contribuire anche una sana e continua attività sportiva.  Proprio di questo ha parlato, intervenendo a Radio Cusano Campus, in una intervista rilanciata anche dall’edizione odierna del Corriere dello Sport.

Lei è stato un testimonial d’eccezione nella sensibilizzazione e nella lotta al diabete. Perché ha scelto di dedicarsi a questa causa?

«Perché è pieno di gente che corre e ho scoperto, strada facendo, che l’attività sportiva rappresenta un aiuto concreto per chi soffre questa patologia. Lo sport incide direttamente sull’utilizzo dei farmaci, quindi l’attività fisica è fondamentale perché alleggerisce la somministrazione di farmaci».

La maratona e la lotta al diabete hanno qualche aspetto in comune?

«Certo, perché sono gare lunghe che puntano forte sulla gestione ottimale delle energie. Fisiche, per quanto riguarda la maratona, finanziarie per la ricerca. La strada è simile e presenta le stesse asperità e momenti di difficoltà ma con un traguardo comune che è una grande impresa. Il diabete è una malattia dura da combattere e ogni piccolo risultato nella ricerca e nel contrastarla è importantissimo».

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