Università | 12 Maggio 2022
Carriera universitaria: come funziona?

Carriera universitaria: come funziona?

Rimanere in ambito universitario per intraprendere la carriera accademica è il sogno di tantissimi neo-laureati.

Indubbiamente passione e motivazione sono i presupposti fondamentali dai quali partire per diventare professore all’università, ma trattandosi di un percorso piuttosto lungo ed impegnativo è altrettanto importante una conoscenza della strada da percorrere.

Nel corso di questo post cercheremo di analizzare gli step da compiere per intraprendere la carriera universitaria, ovvero il percorso di laurea ma soprattutto quello post-laurea.

Carriera accademica: le figure professionali

Partiamo da un dato di fatto che riguarda le modalità di gestione del reclutamento del personale.
Le procedure finalizzate a reclutare sia il personale docente che il personale tecnico amministrativo sono gestite dalle università attraverso concorsi locali.

Prima di entrare nel merito dei percorsi di formazione per intraprendere la carriera universitaria è d’obbligo una breve premessa per familiarizzare con le figure che operano nell’ambito della ricerca e della didattica:

  • Professore di I fascia
  • Professore di II fascia
  • Ricercatore a tempo indeterminato
  • Assistenti universitari
  • Ricercatore a tempo determinato con contratti triennali non rinnovabili al termine dei quali è possibile accedere direttamente al ruolo di professore di II fascia
  • Ricercatore a tempo determinato con contratti della durata di 3 anni rinnovabili per altri 2 anni
  • Assegnista di ricerca con contratti individuali della durata minima di un anno e massima di 3 anni

Carriera universitaria: come funziona

Entrimo nel cuore del nostro post per analizzare il percorso di laurea e quelli post laurea previsti per la carriera accademica.

Percorsi di laurea

Il primo step per poter intraprendere la carriera accademica è il conseguimento di una laurea triennale, alla quale deve seguire necessariamente il conseguimento di una magistrale.

Chiaramente il corso di laurea, ovvero l’indirizzo, può essere scelto in base all’area disciplinare verso la quale si è particolarmente predisposti o che rappresenta l’oggetto della propria ambizione professionale.

Percorsi post laurea: il dottorato

Dopo aver conseguito la laurea magistrale, la strada per diventare professore passa attraverso un percorso di formazione post-laurea.

Bisogna accedere ad un dottorato di ricerca (3° ciclo della formazione superiore) la cui ammissione è subordinata al superamento di un concorso.

La durata minima del dottorato è di tre anni; la durata massima è di 5 anni.

Il dottorando, durante il periodo di dottorato, deve preparare una tesi di ricerca.
ai fini della sua carriera è importante redigere più ricerche possibili, pubblicarle su riviste scientifiche, scrivere saggi e libri.

Lo step successivo al periodo di dottorato è identificabile nella partecipazione ad un concorso da ricercatore, indetto dalle singole università. Il requisito che insieme allo svolgimento di una prova eccellente consente di superarlo è il possesso di un curriculum scientifico ricco di pubblicazioni.

Il ricercatore può essere considerato un passaggio obbligato per diventare professore.
Per poter ricoprire il ruolo bisogna comunque aver svolto un dottorato di ricerca.

Un’alternativa al percorso di ricercatore è ottenere un assegno di ricerca, anch’esso legato a bandi pubblicati dalle università.
La possibilità è riservata ai possessori di laurea magistrale o dottorati di ricerca.
Si tratta in pratica di un ruolo intermedio che consiste nell’aiutare il professore che ha indetto il bando.

La durata dell’assegno va da un minimo di un anno ad un massimo di sei.

Per diventare professore associato all’università (docente di seconda fascia) è richiesto il superamento di un concorso pubblico.
Il ruolo consente di insegnare dalle 250 alle 350 ore l’anno.

Per diventare professore ordinario (docente di prima fascia) è richiesto il superamento di un ulteriore concorso pubblico e aver svolto almeno 350 ore annuali di insegnamento.

Le procedure concorsuali

Come accennato in precedenza i concorsi per accedere ai ruoli universitari sono organizzati direttamente dalle università.
Il requisito richiesto dalla Legge 240 del 2010 per poter partecipare ai concorsi nelle università è il possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, la cui gestione è affidata al Ministero e alle sue Commissioni nazionali relative i Settori concorsuali.

Nel 2014 la cadenza della procedura abilitativa è stata modificata; da annuale è diventata praticamente senza soluzione di continuità, per cui si svolge durante tutti i mesi dell’anno.

Eccco di seguito le procedure di reclutamento così come indicate sul sito del MIUR.

Per i professori di I e II fascia:

  • Procedure pubbliche
  • Procedure riservate a chi è già in servizio presso l’ateneo (procedura valida fino al 2019)
  • Procedure per la chiamata come professore di II fascia riservata ai titolari di contratti di ricercatore e in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale

Per i ricercatori a tempo determinato:

  • Contratti triennali riservati ai possessori di titolo di dottore di ricerca, prorogabili di soli due anni previa adeguata valutazione

Per i ricercatori a tempo indeterminato sono ammessi solo concorsi per trasferimento tra sedi; il profilo è ad esaurimento.

Ora sai come intraprendere la carriera universitaria e sai come funziona l’iter per diventare professore all’università.
Non devi fare altro che seguire i passaggi indicati in questa guida per iniziare a costruire una carriera accademica di successo.

Credits: realinemedia / Depositphotos.com

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