Università | 21 Febbraio 2024

Come citare correttamente le fonti: le regole per evitare il plagio

Stai per iniziare la tesi di laurea e desideri informarti sui diversi stili di citazione?

In questa guida, troverai tutte le informazioni necessarie sugli stili di citazione, inclusi quelli più appropriati e le modalità corrette per utilizzarli.

Ma prima di tutto, cos’è uno stile di citazione? Questo termine si riferisce a un insieme di regole che ci indicano come citare correttamente le fonti e le referenze bibliografiche utilizzate durante la scrittura di un testo accademico.

Infatti, quando si adottano le idee o le teorie di qualcun altro, o si riportano (o parafrasano) contenuti provenienti da fonti esterne come libri, siti web o riviste, è necessario citare l’autore di tali fonti. Ometterlo significherebbe assumere come proprie idee altrui e commettere un plagio, che è punibile per legge.

Perché esistono così tanti modi di redigere la bibliografia? Scopriamolo in questo approfondimento.

Cosa sono le fonti bibliografiche?

Le fonti bibliografiche presenti in una tesi svolgono il ruolo di indicare i documenti (che siano interi volumi, singoli articoli o altri testi) a cui ci si riferisce, sia come fonti informative sia come termini di confronto. È fondamentale che queste fonti riportino le caratteristiche essenziali dei documenti, quali autori, titolo, data, e così via.

Esistono due tipi di citazione: la citazione diretta e la citazione indiretta.

Le citazioni dirette avvengono quando si riportano nel testo parole o parti di testo provenienti da altre opere. Queste citazioni possono essere gestite in due modi:

  • Inserendole tra virgolette direttamente nel testo, fino a un massimo di 3 righe.
  • Nel caso in cui la citazione sia più lunga di 3 righe, si consiglia di applicare un leggero rientro del testo e di ridurre la grandezza del carattere di un punto. Per questo, la citazione non va tra virgolette.

Le citazioni indirette si verificano quando nella tesi vengono utilizzati temi, concetti, immagini, teorie e dati di altre opere o di autori precedenti. È importante sottolineare che riformulare con parole proprie un’idea altrui non costituisce una citazione. Se si decide di parafrasare un concetto per renderlo più comprensibile, è comunque necessario attribuire chiaramente il contributo agli autori originali. Le citazioni indirette devono quindi essere citate in nota a piè di pagina, indicando autore e testo da cui è stata tratta la citazione.

Infine, vanno aggiunte le citazioni bibliografiche, che si trovano alla fine della tesi in un capitolo apposito dedicato alla bibliografia. Queste citazioni servono a indicare la fonte da cui è stata tratta un’idea o un concetto presenti nell’elaborato.

Perché citare correttamente le fonti nella tesi?

La corretta citazione delle fonti rappresenta un pilastro fondamentale nella redazione di documenti accademici come le tesi, poiché è essenziale per prevenire il plagio, garantendo il riconoscimento delle parole e degli studi agli autori delle opere consultate e incluse nel lavoro.

È comune trovarsi nella situazione in cui, dopo aver consultato numerosi testi e preso appunti, diventa difficile distinguere se le frasi riportate sono frutto di elaborazione personale o semplice copia dell’originale. Inoltre, la qualità di un lavoro si riconosce anche dall’accurata gestione delle citazioni e dalla creazione di una bibliografia completa.

Le citazioni svolgono diverse funzioni:

  • Consentono ai lettori di rintracciare il testo originale citato;
  • Forniscono una raccolta di scritti correlati sull’argomento, utili per ulteriori approfondimenti;
  • Testimoniano l’ampiezza della ricerca condotta;
  • Garantiscono l’originalità del testo, prevenendo il plagio.

Per garantire l’originalità dei lavori finali, i docenti effettuano controlli sulle tesi degli studenti. Esistono appositi software che consentono di individuare facilmente eventuali contenuti copiati da altre fonti.

Come fare le citazioni in una tesi: le regole da seguire

Citar correttamente è fondamentale per valorizzare la citazione stessa. Per questo motivo, è essenziale l’utilizzo delle virgolette, mentre l’uso del corsivo è a discrezione dello studente o dello scrittore. Tuttavia, l’adozione del corsivo è consigliata poiché facilita la rapida identificazione della citazione. L’uso delle parentesi varia a seconda dello stile di citazione adottato, mentre le abbreviazioni sono spesso impiegate per ridurre la lunghezza dei riferimenti bibliografici.

La scelta del giusto standard di citazione è cruciale. Indipendentemente dallo standard adottato, la citazione nel testo deve seguire questa forma: “Cognome dell’autore + anno di pubblicazione“.

Ogni elaborato deve aderire a un unico standard di citazione. È fondamentale mantenere lo stesso layout per l’intero documento; non è consentito passare da uno standard all’altro. In alcuni casi, le università impongono specifiche norme di citazione. Tuttavia, in assenza di requisiti specifici, è possibile scegliere liberamente in base al proprio stile personale.

Tutti gli autori citati devono essere referenziati nel corpo del testo o nelle note a piè di pagina. Successivamente, sia la bibliografia che la sitografia devono includere tutti gli autori citati nel lavoro.

Come scrivere una citazione nella tesi: gli stili citazionali

I diversi campi disciplinari adottano vari stili di citazione, ognuno con le proprie convenzioni. Per garantire un facile accesso al documento citato, le citazioni devono essere chiare, complete nelle informazioni e uniformi nell’applicazione dello stile scelto (una volta selezionato uno stile, è importante mantenerlo costante per tutto il lavoro). Gli stili di citazione, conformi agli standard internazionali, stabiliscono le informazioni necessarie per una citazione, il loro formato e ordine, nonché la punteggiatura e la formattazione.

Vediamo alcuni esempi:

  • APA (Autore–data). Le citazioni vengono inserite tra parentesi nel corpo del testo e in bibliografia finale. E’ largamente utilizzato per Scienze Sociali (Economia, Scienze della Comunicazione)
  • Chicago A e B (Note–bibliografia). Costituito da note a piè di pagina e dalla bibliografia finale è largamente impiegato in campo umanistico.
  • Harvard (Autore-Anno). Lo stile Harvard è l’unico che non ha un manuale ufficiale e viene impiegato per scienze naturali, biologiche, mediche
  • IEEE (Numerico). Nello stile IEEE, viene adottato il sistema autore-sequenza, il quale prevede che tutti i riferimenti bibliografici siano ordinati secondo l’ordine in cui vengono citati nel testo dell’articolo anziché seguendo l’ordine alfabetico.
  • MLA (Autore-Num. di pagina). Nell’ambito dello stile MLA, si adotta una forma abbreviata di citazione intertestuale, la quale segue le parole riportate nel testo e include il cognome dell’autore o degli autori, insieme al numero di pagina.
  • Vancouver (Numerico). Vancouver è una delle convenzioni internazionali più diffuse per la citazione bibliografica, particolarmente adottata nei campi della medicina e delle scienze biologiche e fisiche. Una delle caratteristiche distintive dello stile Vancouver è la necessità di elencare le fonti bibliografiche in una bibliografia secondo l’ordine in cui vengono menzionate nel testo.

Approfondiamo gli stili citazionali più diffusi a livello accademico.

Stile APA

Lo stile APA rappresenta un formato di citazione che agevola i lettori nel rintracciare facilmente le informazioni presenti nei documenti di origine. Il manuale degli standard APA, sviluppato dall’American Psychological Association, rimane uno dei testi di riferimento più completi per quanto riguarda le norme di citazione.

Questo stile si basa sul sistema autore-data, il che significa che la citazione abbreviata viene inclusa nel testo stesso, mentre la citazione completa è riportata nella bibliografia finale. Gli standard APA sono ampiamente adottati nell’ambito accademico da studenti, docenti, dottorandi e ricercatori.

Stile MLA

Il MLA rappresenta uno stile internazionale di citazione bibliografica e formattazione dei testi accademici, sviluppato dall’organizzazione statunitense “Modern Language Association”. Questo stile fornisce linee guida su come strutturare e documentare le opere citate, comprese le modalità di formattazione del testo, come il tipo di carattere e la spaziatura. Le regole di citazione secondo lo stile MLA sono piuttosto flessibili: una volta compreso il formato bibliografico generale, è possibile applicarlo a qualsiasi tipo di opera.

Stile Harvard

Lo stile Harvard è principalmente utilizzato nel campo dell’economia. In questo stile, nell’ambito del testo, vengono citati l’autore e l’anno di pubblicazione. Il nome dell’autore e l’anno vanno inclusi tra parentesi (sebbene vi sia un’eccezione nel caso in cui il cognome dell’autore sia menzionato nel testo). Successivamente, la citazione deve essere riportata per esteso e inserita alla fine dell’elenco bibliografico in ordine alfabetico.

Se l’autore non è specificato, è sufficiente fare riferimento alla prima parola dell’opera. Nel caso in cui vi siano più opere dello stesso autore, queste vengono citate in ordine cronologico di pubblicazione.

Tieni presente che le università di solito stabiliscono uno specifico stile di citazione da seguire rigorosamente nelle relazioni e nei documenti accademici. Prima di iniziare una tesi di laurea ti consigliamo di informarti sullo stile di citazione adottato dal tuo ateneo al fine di evitare penalizzazioni.

Credits: Syda_Productions/DepositPhotos.com

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