Università | 02 Marzo 2024
Come è suddiviso l’anno accademico?

Come è suddiviso l’anno accademico?

Ti stai chiedendo come funziona l’università? Quanto durano le lezioni, come funziona il semestre e quando si svolgono gli esami universitari e quant’altro?

Se hai finito le superiori e vuoi iscriverti in università, in questo articolo trovi tutte le risposte ai tuoi dubbi! Continua a leggere per capire come funziona il sistema universitario.

Come sono suddivise le sessioni accademiche

L’anno accademico è diviso in due semestri durante i quali si tengono le lezioni, con la possibilità di non frequentarle se non obbligatoriamente richiesto. Solitamente, il primo semestre va da settembre a dicembre, mentre il secondo inizia verso la fine di febbraio o l’inizio di marzo e termina a maggio.

Al termine di ciascun semestre, gli studenti devono affrontare gli esami. Tuttavia, hanno la libertà di scegliere quali esami sostenere in quel periodo. Le sessioni d’esame sono generalmente suddivise come segue:

  • Sessione invernale: tra gennaio e febbraio;
  • Sessione estiva: tra giugno e luglio;
  • Sessione autunnale: a settembre.

Prima dell’inizio delle sessioni d’esame, gli studenti devono prenotarsi agli appelli, ovvero le date in cui si svolgono gli esami. Di solito, per ciascun insegnamento vengono offerti due o tre appelli a sessione, e gli studenti possono scegliere autonomamente la data della prenotazione. Nel caso in cui un esame non venga superato, è possibile prenotarsi per il successivo appello o rimandarlo alla sessione successiva.

È importante notare che non superare tutti gli esami in un anno non comporta conseguenze, poiché è possibile superarli nell’anno successivo senza ripercussioni. Tuttavia, alcune materie propedeutiche devono essere superate prima di poter sostenere altri esami. Le sessioni sono in linea con i programmi e i piani di studio dell’anno accademico.

Come funzionano le lezioni all’università

Nel panorama universitario, le lezioni rappresentano un momento centrale del percorso di apprendimento degli studenti, anche se la frequenza non è sempre obbligatoria, salvo alcune facoltà che richiedono la presenza costante.

Le lezioni si svolgono solitamente in ampie aule, caratterizzate da un notevole afflusso di partecipanti, il che rende difficile al docente conoscere ogni singolo studente. Durante questi incontri, non vengono assegnati compiti e la preparazione degli studenti non viene verificata dai docenti. È compito degli studenti sfruttare questo periodo di calma per approfondire gli argomenti trattati in vista degli esami.

Generalmente, le lezioni universitarie hanno una durata di almeno due ore per ciascun insegnamento, e la decisione di concedere pause è a discrezione del docente. È essenziale rimanere concentrati durante le lezioni, prendere appunti per comprendere i concetti fondamentali e identificare gli argomenti chiave che potrebbero essere affrontati negli esami.

Tuttavia, partecipare alle lezioni in aula può essere complicato per chi lavora o vive lontano dall’ateneo, il che può contribuire alla frequenza fuori corso o al ritardo nella laurea. Fortunatamente, le università telematiche offrono una soluzione a questo problema.

Un esempio è l’università telematica Unicusano, che offre la possibilità di seguire corsi di laurea online attraverso una modalità e-learning. Attraverso una piattaforma telematica accessibile da pc o dispositivo mobile connesso a internet, gli studenti possono seguire le lezioni in streaming e accedere alle registrazioni 24 ore su 24, senza limiti di orario o di visualizzazione.

Inoltre, i libri necessari sono disponibili sulla stessa piattaforma, consentendo agli studenti di gestire autonomamente il proprio apprendimento in base alle proprie esigenze e preferenze. Grazie a queste opzioni, gli studenti possono conciliare lo studio con altri impegni e ottimizzare il proprio percorso universitario.

Come funzionano i CFU

La dinamica delle lezioni universitarie si distingue da quella del liceo per vari aspetti, tra cui quelli pratici e didattici, così come quelli formali e legali. Partendo dal versante formale e legale, la progressione attraverso gli studi universitari è vincolata ai Crediti Formativi Universitari (CFU). Questi rappresentano l’unità di misura introdotta dal Decreto Ministeriale 509 del 1999, che quantifica l’impegno richiesto per ciascun esame.

Ogni CFU corrisponde a 25 ore di lavoro, comprese le ore di lezione, lo studio individuale e le attività pratiche come laboratori, stage e tirocini. Al momento dell’iscrizione a un corso di laurea, gli studenti compilano un piano di studi che include sia le materie obbligatorie sia eventuali materie opzionali, al fine di raggiungere i CFU necessari per conseguire il titolo di studio.

Per conseguire una laurea triennale sono necessari 180 CFU, ovvero 60 crediti formativi universitari ogni anno, distribuiti in un massimo di 20 esami. Per la laurea magistrale, invece, occorrono 120 CFU, ossia 60 all’anno, suddivisi in un massimo di 12 esami. Alcuni corsi particolari, come Medicina e chirurgia, richiedono 360 CFU, mentre Giurisprudenza ne richiede 300.

Per poter sostenere l’esame di laurea, è necessario aver acquisito tutti i crediti formativi previsti dall’Ateneo. Di solito, la richiesta di laurea triennale deve essere presentata al relatore 6 mesi prima della sessione di discussione, mentre per la laurea magistrale è consigliabile farlo 8-10 mesi prima.

Anno universitario: quando inizia e quando finisce

Di solito, l’avvio delle lezioni universitarie è programmato per la prima settimana di ottobre o l’ultima di settembre, subito dopo gli esami di ammissione. Tuttavia, è importante sottolineare che ciascun corso di laurea ha il proprio calendario accademico, quindi le date di inizio delle lezioni possono variare, soprattutto per i corsi ad accesso programmato. In generale, comunque, la maggior parte dei corsi comincia nel mese di ottobre, mentre l’anno accademico si conclude con la sessione autunnale, solitamente tenuta a settembre.

Cosa significa fuori corso?

L’organizzazione delle lezioni e degli esami dovrebbe essere un punto di riferimento per lo studente nel suo percorso di studio e preparazione. Tuttavia, talvolta, diversi fattori personali o difficoltà nell’approfondimento degli argomenti possono rendere difficile seguire questo ritmo.

Lo studente è considerato fuori corso quando non riesce a completare gli studi entro il periodo di tempo previsto dalla sua facoltà: tre anni per la laurea triennale, due per la laurea magistrale e cinque per i corsi a ciclo unico. Tuttavia, è consentita una tolleranza di sei mesi aggiuntivi oltre il termine massimo del corso di studi, entro i quali lo studente può ancora completare il proprio percorso.

Le conseguenze di essere fuori corso sono principalmente di natura economica. Lo studente perde l’accesso ai sussidi per lo studio regionali e a eventuali bonus nel punteggio base di laurea. Inoltre, a partire dal secondo anno fuori corso, è prevista una mora annuale di 100 euro.

Calendario universitario: quando cadono le vacanze?

Anche gli studenti universitari godono di periodi di vacanza, seppur più brevi rispetto a quelli scolastici. Durante le festività natalizie, gli atenei chiudono per un numero di giorni simile alle scuole, ma l’approccio è diverso: le vacanze di Natale precedono la sessione invernale e rappresentano un’opportunità per concentrarsi sugli studi, concedendosi comunque del tempo per il riposo. Il periodo di vero relax per gli studenti inizia subito dopo la fine della sessione, tra fine febbraio e inizio marzo, prima dell’avvio del nuovo semestre.

Per quanto riguarda le vacanze estive, la seconda sessione degli esami solitamente termina verso metà luglio, ma gli studenti gestiscono autonomamente la pianificazione degli esami. Coloro che completano gli esami più rapidamente possono godere di un periodo di riposo più prolungato.

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