Università | 23 Febbraio 2024
Didattica inclusiva: cos’è e quali sono i suoi pilastri

Didattica inclusiva: cos’è e quali sono i suoi pilastri

Negli ultimi decenni, l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità ha assunto un ruolo centrale nel contesto educativo italiano, dando vita a un approccio innovativo e fondamentale: la didattica inclusiva. Questo modello educativo non solo riconosce il bisogno educativo individuale di ogni studente, ma si impegna attivamente nella creazione di soluzioni personalizzate, superando le rigide metodologie e le differenze di ogni tipo. In questo articolo esploreremo cosa sia esattamente la didattica inclusiva e quali sono i suoi pilastri fondamentali, alla luce dell’importanza crescente che essa riveste nel panorama educativo contemporaneo.

Didattica inclusiva: significato

La didattica inclusiva ha sostituito la vecchia didattica integrata che metteva i bambini con disabilità nell’ottica dell’adattamento all’ambiente scolastico. Oggi, l’inclusione si concentra sul coinvolgimento di tutti gli studenti, mirando a valorizzare le loro potenzialità. Questo significa che è la scuola stessa ad adattarsi agli studenti anziché il contrario.

L’obiettivo dell’inclusione e della didattica inclusiva è garantire a tutti i bambini opportunità di apprendimento e di sviluppo equamente distribuite, indipendentemente dalle loro caratteristiche.

La didattica inclusiva si basa su un approccio che permette a tutti gli studenti di apprendere insieme, senza distinzioni di abilità o capacità. Questo modello non si limita agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) o bisogni educativi speciali (BES), ma coinvolge tutti gli studenti. L’obiettivo è valorizzare le peculiarità di ciascun individuo.

LA didattica inclusiva per alunni BES

L’acronimo BES, che indica i bisogni educativi speciali, riguarda gli studenti che richiedono particolare attenzione da parte degli insegnanti. Le ragioni di ciò possono variare, dalla provenienza da contesti svantaggiati alla limitata competenza nella lingua italiana, fino a problemi evolutivi o di apprendimento. La responsabilità della scuola è di sostenere questi studenti e di favorire la creazione di un ambiente più inclusivo, attraverso l’adozione di misure volte a contrastare l’emarginazione.

Per assistere i bambini con BES, è cruciale identificare le loro difficoltà individuali e intervenire in modo adeguato per superare le barriere all’apprendimento. Questo compito è affidato concretamente agli insegnanti di ogni livello scolastico, i quali devono individuare queste esigenze specifiche e lavorare per renderle meno limitanti.

I 4 pilastri della didattica inclusiva

In uno dei suoi capolavori più significativi, Daniel Pennac paragona la classe a un’orchestra in cui ciascuno suona un proprio strumento: ci sono il pianoforte, la chitarra, il violino e molti altri, tutti cruciali per raggiungere il risultato finale. Anche se a qualcuno tocca il triangolo che emette solo un “tin tin” o lo scacciapensieri che sembra produrre suoni impercettibili, ciò che conta è che ogni strumento venga suonato nel modo giusto e che dia soddisfazione a chi lo utilizza. In questo modo, la classe diventa un luogo di diversità, dove il compito dei docenti è di guidare ciascuno in un percorso personalizzato e adatto alle proprie abilità.

L’obiettivo non è competere con i propri compagni, ma lavorare insieme per crescere e essere felici del lavoro svolto, anche se i risultati sono diversi. In questa prospettiva, la scuola diventa una realtà meravigliosa di opportunità, crescita personale e gratificazione, dove non c’è distinzione tra stranieri e italiani, e gli studenti con disabilità possono interagire con la classe senza sentire il peso della loro situazione.

Ma come ottenere un tale risultato? Quali sono i principi fondamentali per una didattica veramente inclusiva?

Possiamo semplificare i numerosi studi su questa questione in 4 principi essenziali che delineano gli elementi fondamentali di una didattica inclusiva eccellente:

  1. Progettare la didattica inclusiva. La didattica inclusiva richiede una pianificazione sin dalle fondamenta, considerando le specifiche esigenze di ogni studente e garantendo un modello educativo personalizzato, multi-livello e multi-modale. Questo richiede innovazione nel metodo e flessibilità nello stile per garantire vera inclusione e successo formativo.
  2. Coinvolgimento di tutto il sistema scolastico. La didattica inclusiva richiede il coinvolgimento di un team affiatato composto da insegnanti, dirigenti, enti locali, personale scolastico, genitori e studenti stessi. Questa collaborazione è fondamentale per valorizzare e sostenere le differenze e eliminare gli ostacoli sociali, curricolari e fisici.
  3. Importanza delle emozioni e delle relazioni. Gli insegnanti devono essere capaci di sostenere, incoraggiare e dare feedback positivi agli studenti, oltre che alle loro famiglie. Questo richiede una formazione adeguata e un sostegno continuo per garantire un ambiente stimolante e inclusivo.
  4. Strategie efficaci per creare inclusione. Le strategie didattiche devono essere efficaci per gli studenti con bisogni speciali e per tutta la classe. Devono favorire un clima favorevole e sereno in classe, promuovendo competenze emotive e sociali.

Solo con un ambiente favorevole, strategie efficaci e un impegno concreto verso l’inclusione, sarà possibile creare un ambiente scolastico veramente inclusivo e accogliente per tutti gli studenti. Questo impegno non è solo una questione di parole, ma di azione, dedizione e collaborazione per garantire a ogni individuo il pieno riconoscimento dei propri diritti e opportunità nella vita pubblica, sociale ed economica.

Scuola italiana: ecco perché è la più inclusiva d’Europa

Nonostante sia spesso oggetto di critiche e attacchi, la Scuola italiana può vantare il merito di essere una delle più inclusive dell’Unione Europea. Questo significa che ogni studente ha accesso alle stesse opportunità educative, indipendentemente dalle sfide che affronta.

Tuttavia, c’è sempre spazio per migliorare, poiché dietro le storie di successo nell’inclusione ci sono anche molte situazioni che richiedono attenzione e interventi risolutivi. I dati parlano chiaro: l’Italia, seguita da Malta e Scozia, registra una percentuale del 99% di studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) integrati correttamente nel sistema scolastico. Questo dato incoraggiante ci dà speranza per un’ulteriore espansione dell’inclusione e per superare molte barriere educative.

Oggi, la didattica inclusiva emerge come una delle sfide più rilevanti per il sistema scolastico, in parte a causa dell’aumento dei casi di studenti con BES, che richiedono approcci educativi diversificati rispetto alla norma. Basti pensare che in Scozia, oltre il 25% della popolazione studentesca rientra in questa categoria, seguita dall’Islanda e dalla Slovacchia, dove la percentuale supera il 15%. Questi numeri evidenziano l’urgenza del problema, che si fa sempre più pressante in ogni istituto di istruzione.

Pertanto, garantire un’efficace didattica inclusiva significa costruire un futuro migliore per le prossime generazioni, educando le menti del domani nell’idea che il mondo sia accessibile a tutti, senza limiti o barriere invalicabili.

Master online per specializzarsi nella didattica inclusiva

Essere un insegnante efficace va ben oltre la semplice trasmissione di nozioni teoriche ai propri studenti. È fondamentale, anzitutto, conoscere a fondo gli alunni, non solo dal punto di vista puramente accademico. Identificare i Bisogni Educativi Speciali richiede una profonda conoscenza e un’attenzione particolare verso i comportamenti, gli atteggiamenti, le attitudini e le necessità individuali degli studenti.

Per sviluppare questa capacità, è essenziale acquisire competenze specifiche. A tale scopo, l’Università Telematica Niccolò Cusano ha istituito un Master in nuove strategie educative per una didattica inclusiva. Questo percorso post-laurea, appartenente alla facoltà di Scienze della Formazione, mira a formare professionisti capaci di garantire un’appropriata istruzione agli studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Il programma di studi si basa sul quadro normativo attuale e si concentra principalmente sui nuovi approcci didattici internazionali. Gli insegnanti possono identificare i bambini con BES utilizzando il modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning). Inoltre, il master esplora le moderne tecnologie digitali disponibili per i docenti, consentendo loro di progettare strategie didattiche inclusive per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Credits: elnur_/DepositPhotos.com

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