Università | 26 Dicembre 2021
Il master è una laurea? Differenza tra master e magistrale

Il master è una laurea? Differenza tra master e magistrale

Conoscere la differenza tra master e magistrale è il presupposto fondamentale per poter decidere quale strada intraprendere al termine del primo ciclo di studi universitario.

Sappiamo bene che tutte le decisioni che riguardano il proprio futuro sono accompagnate da una serie di dubbi e perplessità.
Nel caso specifico i dubbi riguardano le prospettive lavorative, ovvero le opportunità che può offrire il titolo magistrale e quelle che può offrire un diploma di master.

La scelta dell’uno e dell’altro percorso dipende da una serie di fattori che devono essere valutati con attenzione per evitare di sprecare inutilmente tempo, oltre che denaro.

Le valutazioni per la scelta

Il processo di valutazione che porta alla scelta finale ‘magistrale o master’ parte, chiaramente, dal percorso di studi triennale portato al termine.
Si parte quindi dall’indirizzo della laurea triennale conseguita per analizzare quelle che sono le possibilità ad esso afferenti; ovvero si parte dall’individuare master e magistrali che completano e approfondiscono la preparazione del primo ciclo di studi.

Ad esempio chi ha conseguito una triennale in Economia aziendale e management potrebbe valutare la possibilità di iscriversi ad una magistrale in Scienze economiche o ad un master di primo livello incentrato sul management, oppure sulla finanza, o ancora sul marketing.

Ciò non significa che chi ha conseguito una laurea in economia non può scegliere un master afferente ad una differente area disciplinare.

Il processo di valutazione tiene conto, chiaramente, anche delle personali ambizioni, ovvero di quelle che sono le proprie aspirazioni professionali.

Ultimo, ma non meno importante, l’aspetto che riguarda l’analisi del mercato del lavoro.

Studi pregressi e ambizioni sono aspetti fondamentali per la valutazione, ma data la complessità del mercato professionale e le difficoltà occupazionali oggi più che mai bisogna tenere in considerazione il riscontro dell’indirizzo di specializzazione a livello lavorativo.

Bisogna quindi individuare percorsi di studi che abbiano un reale riscontro sul mercato.

Acquisire una professionalità per la quale si registra una forte richiesta o per la quale non c’è saturazione è la strada giusta per un futuro professionale di successo.

Un’occhiata alle statistiche occupazionali, come ad esempio quelle fornite da AlmaLaurea in merito agli indirizzi di studio, può essere un parametro utile per farsi un’idea di massima della situazione.

La difficoltà maggiore spesso consiste proprio nell’individuare il giusto equilibrio che assecondi le personali aspirazioni, da un lato, e che dall’altro lato risponda alla richiesta del mercato.

Nel corso dei prossimi paragrafi cercheremo di fare un po’ di chiarezza su master e magistrali, analizzando potenzialità, caratteristiche e differenze.
Attraverso questa guida cercheremo di dare ai lettori una panoramica chiara delle due possibilità, al fine di fornire qualche spunto di riflessione utile per fare la scelta giusta.

Cos’è un master?

Sui percorsi universitari spesso si genera spesso una grande confusione.
Molti si chiedono ad esempio se il master è una laurea, e se ha lo stesso valore.

Il master è un corso post-laurea finalizzato al conseguimento di un determinato numero di cfu (crediti formativi universitari).
Si tratta di un percorso di specializzazione incentrato su specifici ambiti disciplinari, oppure specifici settori professionali o funzioni aziendali.
La formazione integra teoria e pratica garantendo una preparazione spiccatamente job-oriented, ovvero orientata al mondo del lavoro.

L’impostazione didattica prevede attività di laboratorio, workshop ed esperienze di stage e tirocini, il cui obiettivo è consentire al corsista di mettere in pratica il bagaglio di conoscenze e competenze acquisite a livello teorico.

In conclusione, il master avvicina il neolaureato al mondo del lavoro, ampliando e migliorando le sue prospettive occupazionali.
Oggi più che mai, soprattutto in alcuni settori, i recruiter sono alla ricerca di curriculum che si distinguono dalla massa; curriculum che esulano da quelle preparazioni ‘standardizzate’ e teoriche ma che al contrario si orientano alle esigenze di specifici settori del mercato professionale.

Il master non si rivolge soltanto ai neo-laureati che intendono specializzarsi; i programmi di studio sono pensati anche per i professionisti già attivi professionalmente che intendono aggiornare, riqualificare e/o approfondire il proprio know how.

Per quanto riguarda le modalità di iscrizione, per accedere al master di primo livello è richiesto il possesso di un qualsiasi titolo di laurea, o di un titolo equiparato.

Master universitari e master non universitari

Il master universitario è ‘un corso di perfezionamento scientifico o di alta formazione permanente e ricorrente’ gestito da un’università pubblica o privata (riconosciuta).

La durata minima è di un anno, anche se a seconda di particolari esigenze didattiche può arrivare fino a 24 mesi.

Il master universitario rilascia un titolo di studi superiore, previo conseguimento di un determinato numero di cfu.

Il master non universitario è attivato ed erogato da scuole di formazione, aziende o enti privati.
Il titolo conseguito è un attestato di frequenza/partecipazione, che non ha valore legale.

Attenzione però, il termine ‘legale’ non necessariamente indica una qualità migliore o un valore maggiore che consente di accedere più velocemente al mondo del lavoro.

Potremmo dire che i master universitari sono consigliati a chi è intenzionato a partecipare ai concorsi pubblici mentre i master non universitari sono più indicati per chi intende emergere in fase di candidatura e selezione.

Come scegliere

La proposta relativa ai master è estremamente ampia, sia per quanto riguarda l’offerta proveniente dalle università e sia per quello che concerne l’offerta proveniente da enti privati.

Scegliere non è facile.

Per evitare di sprecare tempo e denaro è importante fare una serie di valutazioni che riguardano ad esempio il tasso di placement, ossia la percentuale di studenti che al termine del percorso sono riusciti ad inserirsi in tempi brevi nel mondo del lavoro.

Altri elementi da valutare sono: la qualità e il livello di aggiornamento dei programmi; la qualità dei docenti; le eventuali partneship didattiche con le aziende.

Un altro parametro importante da prendere in considerazione è quello che riguarda la modalità didattica.
Scegliere ad esempio un master online, erogato attraverso la modalità e-learning, consente di personalizzare l’apprendimento.
Scegliere un master online significa riuscire a conciliare lo studio con un eventuale lavoro, o più in generale con i propri impegni personali.

Cos’è una magistrale?

La laurea magistrale è un titolo accademico che appartiene al secondo livello di studi universitari.
Prima della riforma universitaria sancita dal decreto 270 del 2004 questa tipologia di laurea era definita ‘laurea specialistica’.

Il conseguimento del titolo presuppone l’acquisizione di 120 crediti formativi universitari.

Dal punto di vista didattico si tratta di un percorso di studi che eroga una formazione di livello avanzato, grazie al quale è possibile ricoprire ruoli di elevata qualififcazione professionale in specifici ambiti.

Inoltre, il titolo garantisce l’accesso ai concorsi della Pubblica Amministrazione e consente l’iscrizione alla sezione A degli albi professionali.

La magistrale fornisce anche il requisito per poter effettuare l’iscrizione al terzo ciclo di studi (dottorati, specializzazioni e master di secondo livello).

L’accesso ai corsi di laurea magistrale è subordinato al possesso di una laurea triennale, oppure di un altro titolo equipollente conseguito all’estero.
Ogni ateneo può stabilire eventuali requisiti curriculari, verificabili attraverso prove e test di ingresso.

Differenza master e magistrale

Alla domanda ‘vale di più un master o una specialistica?’ non è possibile dare una risposta univoca.
Potremmo piuttosto dire che il valore dell’uno o dell’altra, a livello didattico-formativo, varia a seconda del settore al quale ci si approccia.

In alcuni ambiti del mercato la magistrale diventa addirittura fondamentale; in altri ambiti la preparazione di un master è di gran lunga preferita alla preparazione di un corso di laurea.

Come si può facilmente evincere da quanto fin qui detto, la laurea magistrale approfondisce ed amplia le conoscenze e le competenze erogate dalla triennale mentre il master si focalizza su tematiche pratiche ed esperienze operative sul campo.

Cosa cercano le aziende oggi: master o laurea magistrale

Al di là di quelli che possono essere i dati statistici e le credenze popolari più o meno veritiere sulle lauree, esiste un dato di fatto concreto e reale: la richiesta di professionalità è diventata estremamente esigente.
Fenomeni come la globalizzazione uniti al momento di crisi che stiamo attraversando determinano una richiesta che non si accontenta; o meglio che non può permettersi di accontentarsi di professionalità approssimative, scarsamente qualificate.

Per risultare competitive e ottimizzare gli investimenti relativi alle risorse umane deve necessariamente rivolgere l’attenzione verso figure professionali competenti, in grado di inserirsi immediatamente in un contesto operativo; in altre parole, figure che non abbiano bisogno di tempi lunghi per essere formate e per portare benefici al business aziendale.

Come accennato nel corso della premessa, oggi la scelta di frequentare un master o una magistrale è inevitabilmente legata al mercato del lavoro.

Dopo aver individuato gli indirizzi di studi più affini alle nostre predisposizioni e ambizioni dobbiamo necessariamente procedere con un’ulteriore analisi di quelle che sono le richieste e le esigenze afferenti al settore in questione.

Conoscere quello che cercano le aziende, le competenze e le capacità, è fondamentale per decidere quale percorso intraprendere.

L’analisi della richiesta relativa all’ambito professionale al quale si intende accedere è importante anche per presentarsi alle aziende, ovvero per avere una marcia in più in fase di candidatura.

In molti ignorano un dettaglio importante, ovvero che un candidato viene valutato non soltanto per la formazione e le competenze professionali ma anche per le personali capacità e attitudini.
Attenzione quindi a carpire le qualità che possono fare colpo su un recruiter, quotidianamente sommerso da curriculum ‘uguali’ tra loro per ciò che concerne la parte formativa.

Oggi esistono alcune qualità fondamentali per qualsiasi settore professionale: la resilienza, ovvero la capacità di reagire proattivamente alle difficoltà; il multitasking, che consiste nel riuscire a gestire più situazioni contemporaneamente; il problem solving, ovvero la capacità di affrontare le problematiche in maniera proattiva; le doti organizzative e quelle comunicative.

Ma anche l’umiltà di saper riconoscere i propri limiti, l’intraprendenza e la continua voglia di aggiornarsi e apprendere nuove cose.

Credits: valphoto / Depositphotos.com

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