Psicologia dei processi cognitivi: come pensiamo, decidiamo e ricordiamo
Ogni giorno, dal momento in cui apriamo gli occhi al mattino fino a quando ci addormentiamo la sera, la nostra mente è impegnata in un’attività incessante: elabora informazioni, prende decisioni, richiama ricordi, riconosce volti, comprende parole. Tutto questo avviene in modo così naturale che raramente ci fermiamo a riflettere sulla straordinaria complessità dei meccanismi che governano il nostro pensiero.
La psicologia dei processi cognitivi si occupa proprio di questo: studiare come funziona la mente umana quando elabora le informazioni provenienti dal mondo esterno e interno. È una disciplina affascinante che ci aiuta a comprendere non solo come pensiamo, ma anche perché pensiamo in un certo modo, come prendiamo decisioni e come costruiamo la nostra conoscenza della realtà.
Per chi si avvicina allo studio della psicologia, comprendere i processi cognitivi significa acquisire strumenti fondamentali per interpretare il comportamento umano in tutti i suoi aspetti, dalle dinamiche relazionali alle prestazioni lavorative, dall’apprendimento scolastico al benessere psicologico.
Psicologia cognitiva: cosa studia e a cosa serve
La psicologia cognitiva è la branca della psicologia che indaga i processi mentali attraverso cui acquisiamo, elaboriamo, conserviamo e utilizziamo le informazioni. Si concentra su quattro funzioni fondamentali della mente umana: la memoria, l’attenzione, la percezione e il linguaggio.
La memoria è il sistema che ci permette di codificare, conservare e recuperare le informazioni. Non si tratta di un semplice archivio statico, ma di un processo dinamico e costruttivo. Secondo il modello multimodale proposto da Atkinson e Shiffrin negli anni ’60, la memoria si articola in tre sistemi: la memoria sensoriale (che trattiene le informazioni per pochissimi secondi), la memoria a breve termine o memoria di lavoro (che mantiene attive le informazioni necessarie per il compito che stiamo svolgendo), e la memoria a lungo termine (dove vengono immagazzinate le conoscenze durature). Studi successivi hanno dimostrato che esistono diverse forme di memoria a lungo termine: quella episodica (ricordi di eventi personali), quella semantica (conoscenze generali sul mondo) e quella procedurale (abilità motorie e abitudini).
L’attenzione è il processo che ci consente di selezionare alcune informazioni dall’enorme quantità di stimoli che ci raggiungono continuamente, concentrandoci su ciò che è rilevante in un dato momento. Donald Broadbent ha proposto uno dei primi modelli influenti, descrivendo l’attenzione come un filtro che seleziona le informazioni da elaborare. Oggi sappiamo che l’attenzione non è un processo unitario: esiste un’attenzione selettiva (quando ci focalizziamo su uno stimolo specifico ignorando gli altri), un’attenzione divisa (quando cerchiamo di fare due cose contemporaneamente) e un’attenzione sostenuta (quando manteniamo la concentrazione per periodi prolungati).
La percezione è il processo attraverso cui organizziamo e interpretiamo le informazioni sensoriali, dando significato al mondo che ci circonda. I psicologi della Gestalt hanno dimostrato che non percepiamo la realtà come un insieme di elementi isolati, ma come configurazioni organizzate secondo principi specifici. La percezione non è un processo passivo: le nostre aspettative, esperienze passate e conoscenze influenzano attivamente ciò che vediamo, ascoltiamo e sentiamo.
Il linguaggio è forse la capacità cognitiva più distintivamente umana, che ci permette di comunicare pensieri complessi attraverso sistemi di simboli. Lo studio del linguaggio in psicologia cognitiva comprende sia i processi di comprensione (come decodifichiamo il significato di parole e frasi) sia quelli di produzione (come costruiamo messaggi verbali). Le teorie cognitive moderne, come quella di Noam Chomsky, sottolineano l’esistenza di strutture mentali innate che rendono possibile l’apprendimento del linguaggio.
La psicologia cognitiva non si limita a descrivere questi processi: cerca di comprendere i meccanismi sottostanti, spesso utilizzando il computer come metafora della mente umana. Questo approccio, nato negli anni ’50-’60 con la “rivoluzione cognitiva”, ha trasformato la psicologia in una scienza sperimentale rigorosa, che utilizza metodi scientifici per testare ipotesi sul funzionamento mentale.
Esempi pratici di processi cognitivi nella vita quotidiana
I processi cognitivi non sono astrazioni teoriche: sono all’opera costantemente nelle nostre attività quotidiane, influenzando ogni aspetto della nostra vita.
Quando studiamo per un esame, mettiamo in atto complessi processi di memoria e attenzione. Per prima cosa, dobbiamo mantenere l’attenzione sostenuta sul materiale di studio, resistendo alle distrazioni (notifiche dello smartphone, rumori ambientali, pensieri intrusivi). Poi utilizziamo strategie di codifica per trasferire le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine: ripetiamo ad alta voce, creiamo schemi mentali, colleghiamo le nuove informazioni a conoscenze preesistenti. Quando arriva il momento dell’esame, attiviamo i processi di recupero per richiamare le informazioni studiate.
Guidare l’automobile è un esempio perfetto di come i processi cognitivi lavorino insieme. Utilizziamo la percezione per interpretare segnali stradali, riconoscere ostacoli e valutare distanze. L’attenzione divisa ci permette di monitorare simultaneamente più elementi: la strada davanti a noi, gli specchietti retrovisori, il traffico laterale. La memoria procedurale, una volta acquisita l’abilità, ci consente di cambiare marcia o sterzare quasi automaticamente, liberando risorse cognitive per compiti più complessi come decidere quale strada prendere.
Nel fare la spesa, anche quando sembra un’attività semplice, attiviamo numerosi processi cognitivi. La memoria ci aiuta a ricordare cosa manca in casa (anche se spesso creiamo liste scritte per supportare questa funzione). La percezione ci fa riconoscere i prodotti sugli scaffali. Il linguaggio ci permette di leggere etichette e confrontare ingredienti. E poi c’è il processo decisionale: confrontiamo prezzi, valutiamo qualità, scegliamo tra alternative, spesso utilizzando euristiche cognitive (scorciatoie mentali) per semplificare decisioni complesse.
Le interazioni con strumenti digitali mettono alla prova i nostri processi cognitivi in modi nuovi. Navigare su un sito web richiede attenzione selettiva per trovare le informazioni rilevanti in mezzo a stimoli visivi sovrabbondanti. Scrivere un messaggio implica processi linguistici di produzione. Ricordare password e PIN sfida la nostra memoria. Gli smartphone, con le loro notifiche continue, hanno modificato il nostro modo di gestire l’attenzione, frammentandola in modi che i ricercatori stanno ancora studiando.
Persino attività apparentemente semplici come riconoscere un amico in mezzo alla folla coinvolgono sofisticati processi percettivi: il nostro cervello analizza caratteristiche del volto, le confronta con rappresentazioni memorizzate, e produce un riconoscimento quasi istantaneo. Oppure seguire una conversazione in un ambiente rumoroso (quello che i ricercatori chiamano “effetto cocktail party”) dimostra la straordinaria capacità della nostra attenzione selettiva di filtrare informazioni rilevanti dal rumore di fondo.
Sbocchi professionali e competenze trasversali
Lo studio della psicologia cognitiva non forma solo professionisti della salute mentale, ma sviluppa competenze trasversali estremamente richieste nel mondo del lavoro contemporaneo.
- Competenze analitiche sono al cuore della psicologia cognitiva. Studiare come le persone elaborano informazioni, prendono decisioni e risolvono problemi affina la capacità di analizzare situazioni complesse, identificare pattern e variabili rilevanti. Queste abilità sono preziose in qualsiasi contesto professionale, dalla ricerca scientifica alla consulenza aziendale.
- Il problem solving è un processo cognitivo centrale che viene sistematicamente esercitato durante gli studi. Gli studenti imparano a scomporre problemi complessi in elementi più semplici, a generare ipotesi, a testare soluzioni e a valutare risultati. Questo approccio metodico alla risoluzione di problemi è applicabile in innumerevoli situazioni professionali.
- Il pensiero critico viene costantemente stimolato dall’approccio scientifico della psicologia cognitiva. Gli studenti imparano a valutare evidenze empiriche, a distinguere tra correlazione e causalità, a riconoscere bias cognitivi e a mettere in discussione assunzioni implicite. In un’epoca caratterizzata da sovrabbondanza di informazioni, queste capacità sono fondamentali.
Per quanto riguarda gli sbocchi professionali specifici, il percorso in psicologia cognitiva apre diverse strade:
- Nell’ambito clinico, la comprensione dei processi cognitivi è essenziale per interventi terapeutici. La terapia cognitivo-comportamentale, uno degli approcci più efficaci per disturbi d’ansia e depressione, si basa proprio sulla modificazione di pattern cognitivi disfunzionali. Gli psicologi clinici lavorano in ospedali, consultori, studi privati, occupandosi di valutazione diagnostica e trattamento.
- L’ambito scolastico ed educativo offre opportunità per applicare le conoscenze sui processi di apprendimento. Gli psicologi scolastici supportano studenti con difficoltà cognitive o di apprendimento, progettano interventi educativi basati su evidenze scientifiche, formano insegnanti su metodologie didattiche efficaci. La comprensione di come memoria, attenzione e motivazione influenzino l’apprendimento è cruciale in questo settore.
- Nel contesto aziendale e organizzativo, i processi cognitivi sono rilevanti per numerosi aspetti: selezione del personale (valutazione di capacità cognitive), formazione (progettazione di percorsi che ottimizzano l’apprendimento adulto), ergonomia cognitiva (design di interfacce e sistemi che tengano conto dei limiti e delle potenzialità della cognizione umana), comunicazione interna ed esterna. Le aziende cercano sempre più professionisti capaci di comprendere come le persone pensano e decidono, per migliorare produttività, benessere organizzativo e customer experience.
Altri settori emergenti includono la user experience research (studiare come gli utenti interagiscono con prodotti digitali), le neuroscienze cognitive applicate (utilizzare tecnologie di brain imaging per ricerca e applicazioni cliniche), e la ricerca accademica (contribuire all’avanzamento delle conoscenze sui processi mentali).
Corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche online: offerta Unicusano e didattica online
Per chi desidera intraprendere un percorso formativo in questo affascinante campo, l’Università Niccolò Cusano offre il Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche, un percorso triennale che fornisce solide basi nell’ambito delle scienze psicologiche, con particolare attenzione ai processi cognitivi.
Il corso, appartenente alla Classe L-24, prevede attività formative equivalenti a 180 CFU e ha l’obiettivo di far acquisire agli studenti conoscenze fondamentali nell’ambito delle scienze psicologiche, integrando aspetti di formazione di base e attività formative professionalizzanti. Gli studenti sviluppano competenze nella progettazione psicologica nei diversi contesti (sociali, organizzativi, educativi e clinici), nell’utilizzo di metodologie di osservazione e nell’impiego di strumenti per la valutazione.
Un aspetto particolarmente significativo riguarda le recenti modifiche normative introdotte dalla Legge n. 163/2021. La Laurea in Psicologia è ora diventata abilitante al conseguimento della laurea triennale più magistrale (3+2 anni). Secondo le nuove disposizioni, l’abilitazione a praticare come psicologo sarà conseguita simultaneamente all’esame finale per conseguire la laurea magistrale e consisterà in una valutazione pratica delle competenze professionali acquisite durante il periodo di tirocinio. Il tirocinio diventa così una componente essenziale dei programmi di studio, consentendo di acquisire almeno 30 crediti formativi universitari.
La modalità online rappresenta il punto di forza dell’offerta Unicusano, rendendola ideale per studenti che lavorano, vivono lontano dalle sedi universitarie tradizionali o hanno esigenze familiari da conciliare con lo studio. Attraverso la piattaforma e-learning di Unicusano, è possibile seguire le lezioni del Corso di Laurea in modalità telematica, studiare su supporti informatici comodamente da casa, secondo i propri tempi, e sostenere gli esami nella più vicina sede dell’ateneo.
La flessibilità non significa compromessi sulla qualità: i contenuti didattici sono curati da docenti esperti, i materiali sono costantemente aggiornati alle più recenti acquisizioni scientifiche, e gli studenti possono contare sul supporto continuo di tutor qualificati. La piattaforma permette interazioni con docenti e colleghi, creando una vera comunità di apprendimento nonostante la distanza fisica.
Questa modalità di studio è particolarmente adatta per sviluppare quelle competenze di autoregolazione dell’apprendimento che sono esse stesse un processo cognitivo fondamentale: pianificare lo studio, monitorare la propria comprensione, gestire il tempo e le risorse cognitive. In questo senso, studiare psicologia cognitiva online diventa anche un’occasione per sperimentare in prima persona e affinare i processi che si stanno studiando teoricamente.
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