Laurearsi in tempo: l’università non è una maratona
L’università è un’occasione unica e preziosa di apprendimento: non bisogna pensare alla laurea come ad un traguardo da raggiungere in una maratona, perché si rischia di perdere momenti di formazione fondamentali per trovare opportunità di lavoro soddisfacente. Non bisogna quindi focalizzarsi solo sul risultato finale, senza dedicare allo studio il tempo necessario, perché in campo lavorativo questo potrebbe tradursi in un voto alto sulla carta, ma su conoscenze mediocri.
Inoltre, incidenti di percorso durante il corso di studi sono del tutto normali, quindi non bisogna disperare in caso di rallentamenti o un voto non soddisfacente. Nella maggior parte dei casi non è un singolo episodio a inficiare una carriera universitaria.
Molto poi dipende dal settore in cui si intende lavorare: in alcuni ambiti un voto di laurea alto conta di più della giovane età, quindi sarò meglio sostenere nuovamente gli esami andati mani, laddove possibile. Allo stesso modo, se sei uno studente lavoratore, potrebbe essere giusti impiegare più tempo ma studiare bene e con il proprio ritmo: molto spesso un lavoro durante l’università da inserire nel curriculum è un ottimo biglietto da visita ad un colloquio di lavoro.
Le lauree in cui per trovare lavoro conta di più l’età
Ci sono lauree o percorsi formativi in cui l’età in cui si entra nel mercato del lavoro è più importante di un voto di laurea alto.
Questo vale per:
- le discipline STEM (Science Technology Engineering Mathematics); in questo settore spesso si premia coloro che sanno mettere in pratica le conoscenze acquisite durante l’Università, a prescindere dal voto. Questo ovviamente non vuol dire che che bisogna studiare male: le aziende hi-tech e le multinazionali, soprattutto nel comparto ICT e IT, nei loro annunci di lavoro inseriscono spesso tra i requisiti il conseguimento di una laurea unita alla capacità di lavorare in team internazionali, richiedendo quindi un’ottima conoscenza delle lingue. Tuttavia, spesso il voto passa in secondo piano di fronte alle capacità di dimostrare le proprie conoscenze tecniche. Questo accade soprattutto nei lavori in ambito ingegneristico, di sviluppo informatico nel settore dell’information technology, banking, fintech, insuretech, ingegneria meccanica, ingegneria elettronica, ingegneria elettrica.
- Medicina, Veterinaria e Infermieristica: si tratta di facoltà caratterizzate da molti esami e molto vari. Medina in particolare porta gli studenti a specializzarsi in ambiti determinati e quindi a concentrarsi su alcune discipline e a trascurarne altre. In questi casi, il voto di laurea conta meno, perché eccellere in tutti i corsi seguiti durante l’università è impossibile, mentre le opportunità lavorative sono spesso dettate dalla capacità di adattarsi e dalla personalità dimostrata sul campo.
Le lauree in cui per trovare lavoro conta più il voto
Ci sono poi dei settori in cui, al contrario, è importante conseguire un ottimo voto di laurea e ottenere più titoli e certificazioni. Si tratta spesso di settori in cui il numero di laureati presenti supera la domanda di lavoro da parte delle aziende. In particolare parliamo delle:
- Lauree umanistiche e discipline scientifico-umanistiche: in questi ambiti, un Erasmus, un corso di lingua o un tirocinio presso una realtà lavorativa riconosciuta possono pesare parecchio sul proprio curriculum. Ovviamente è preferibile condensare queste esperienze entro i 28-30 anni d’età, anche se non è detto che specializzarsi con una scuola di formazione post laurea o dottorato sia comunque sbagliato.
- Giurisprudenza, economia, scienze sociali, terzo settore: si tratta di un settore molto particolare. L’importanza del voto di laurea è condizionata a seconda che si voglia sostenere un concorso pubblico o meno. Nel secondo caso il voto è importante, ma lo è ancora di più essere veloci nel candidarsi per posizioni che possono essere le più diverse, dai servizi di consulenza alle risorse umano. Lo stesso discorso vale si vuole intraprendere la libera professione, come quella del commercialista o avvocato. Se invece vogliamo sostenere concorsi per entrare nella pubblica amministrazione, lavorare in contesti esteri, come gli organi dell’Unione europea, il voto di laurea diventa uno sbarramento.
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