Storia contemporanea: nodi, fonti e metodi per leggere il Novecento
Il Novecento è stato definito il “secolo breve” dallo storico Eric Hobsbawm, eppure contiene una straordinaria densità di eventi, trasformazioni e rotture che hanno plasmato il mondo in cui viviamo. Studiare la storia contemporanea significa confrontarsi con le radici del presente, comprendere i meccanismi che hanno portato alla configurazione attuale delle società, delle istituzioni e delle relazioni internazionali. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di storia contemporanea? E perché è importante padroneggiare le sue fonti e i suoi metodi, anche al di là dell’ambito accademico?
Approfondiamo i principali nodi tematici del Novecento, al fine di mostrarti come gli storici lavorano con le fonti e di illustrarti le applicazioni pratiche di queste competenze nella vita quotidiana e professionale.
Storia contemporanea: definizione e periodizzazione
La storia contemporanea è la disciplina che studia il periodo più recente della storia umana, tradizionalmente collocato tra la fine del XVIII secolo e i nostri giorni. Tuttavia, la periodizzazione non è univoca e varia a seconda delle tradizioni storiografiche nazionali. In Italia, per esempio, si tende a far iniziare l’età contemporanea con la Rivoluzione francese del 1789, mentre per quanto riguarda il Novecento specifico, molti storici individuano cesure significative nel 1914 (inizio della Prima guerra mondiale) o nel 1917 (Rivoluzione russa).
Il Novecento si caratterizza per una serie di “nodi” tematici che ne costituiscono l’ossatura interpretativa. Tra i principali troviamo i totalitarismi, fenomeni politici inediti che hanno segnato profondamente la prima metà del secolo con il fascismo, il nazismo e lo stalinismo. Questi regimi hanno rappresentato una rottura radicale con le forme di governo precedenti, introducendo il controllo capillare della società, l’ideologia di massa e la violenza sistematica come strumento politico.
Un altro snodo fondamentale è rappresentato dalla decolonizzazione, il processo attraverso cui, tra gli anni Quaranta e Settanta, i popoli dell’Asia, dell’Africa e di altre regioni si sono liberati dal dominio coloniale europeo, ridisegnando la geografia politica mondiale e ponendo le basi per nuovi equilibri internazionali.
La costruzione dell’Unione Europea costituisce poi un laboratorio politico e istituzionale senza precedenti, nato dalla volontà di superare i nazionalismi che avevano portato a due guerre mondiali e di creare uno spazio di pace, cooperazione economica e integrazione politica.
Le fonti storiche sono i materiali su cui si basa il lavoro dello storico: documenti scritti, testimonianze orali, fotografie, filmati, oggetti materiali, dati statistici. La metodologia storica è l’insieme di tecniche e procedure che permettono di analizzare criticamente queste fonti, verificarne l’autenticità, contestualizzarle e interpretarle. Questo approccio rigoroso serve oggi più che mai in un’epoca di sovrabbondanza informativa e disinformazione, fornendo gli strumenti per distinguere fatti verificabili da opinioni, propaganda o fake news.
Storia contemporanea: applicazioni nella vita e nel lavoro
Lo studio della storia contemporanea non è solo un esercizio accademico, ma offre competenze pratiche immediatamente spendibili. Una delle applicazioni più rilevanti riguarda la lettura critica delle notizie: comprendere il contesto storico di un conflitto internazionale, di una crisi politica o di un dibattito pubblico permette di interpretare con maggiore consapevolezza l’informazione quotidiana. Gli strumenti del mestiere dello storico – il confronto delle fonti, la verifica dell’attendibilità, l’analisi del contesto – sono gli stessi del fact-checking giornalistico.
L’uso di dati e grafici rappresenta un’altra competenza fondamentale. Gli storici lavorano costantemente con serie statistiche, analizzano tendenze demografiche, economiche e sociali, traducono numeri in narrazioni comprensibili. Queste abilità sono oggi richieste in moltissimi ambiti professionali, dalla comunicazione all’analisi di mercato.
La public history è un campo in grande espansione che si occupa di rendere accessibile la conoscenza storica al grande pubblico attraverso mostre, documentari, percorsi urbani, progetti di memoria. Pensiamo ad esempio ai luoghi della memoria legati alla Resistenza o alla Shoah: la loro valorizzazione richiede competenze storiche unite a capacità comunicative e gestionali.
Gli strumenti di digital history hanno rivoluzionato il lavoro storico. Gli archivi online permettono di consultare documenti da remoto, le banche dati digitalizzate facilitano ricerche un tempo laboriose, i progetti di oral history raccolgono e preservano testimonianze orali, mentre i sistemi GIS (Geographic Information Systems) consentono di mappare fenomeni storici nello spazio, visualizzando migrazioni, diffusione di epidemie o trasformazioni urbane.
Un esempio concreto? Il progetto “Memoria e ricerca”, che ha digitalizzato migliaia di testimonianze di partigiani e deportati, permettendo a studenti e ricercatori di accedere a fonti primarie fondamentali per comprendere la Resistenza italiana. Oppure il lavoro di fact-checking storico condotto da alcune redazioni giornalistiche, che durante campagne elettorali verificano le affermazioni dei politici confrontandole con dati e documenti storici.
Lavorare come storico: sbocchi professionali e competenze trasversali
Contrariamente a un pregiudizio diffuso, studiare storia non significa necessariamente intraprendere la carriera accademica o l’insegnamento. Le competenze sviluppate attraverso lo studio della storia contemporanea sono altamente richieste in numerosi settori professionali.
Il giornalismo è un ambito naturale: la capacità di ricercare, verificare e contestualizzare informazioni, unita a una solida cultura generale, costituisce la base del buon giornalismo d’inchiesta e di approfondimento. Molti giornalisti di successo hanno una formazione storica.
L’editoria, sia tradizionale che digitale, richiede professionisti capaci di valutare progetti editoriali, curare testi, coordinare collane. La conoscenza storica si rivela preziosa non solo nell’editoria specializzata, ma anche in quella divulgativa e scolastica.
I musei e gli archivi offrono opportunità professionali per curatori, archivisti, responsabili della didattica e della comunicazione. Le istituzioni culturali cercano figure capaci di valorizzare il patrimonio storico e di renderlo fruibile a pubblici diversi.
Nel campo delle policy e della consulenza, la prospettiva storica è sempre più apprezzata. Istituzioni pubbliche, organizzazioni internazionali, fondazioni e think tank ricercano esperti capaci di analizzare fenomeni complessi in una prospettiva di lungo periodo, di comprendere le dinamiche dei cambiamenti sociali e di elaborare scenari futuri informati dalla conoscenza del passato.
Le competenze trasversali acquisite attraverso lo studio della storia sono particolarmente valorizzate dal mercato del lavoro contemporaneo. L’analisi critica permette di affrontare problemi complessi, scomporli in elementi gestibili e valutare soluzioni alternative. La scrittura chiara è una competenza rara e preziosa in ogni contesto professionale che richieda comunicazione efficace. La gestione delle fonti – saper cercare, valutare e organizzare informazioni – è fondamentale nell’economia della conoscenza. Il pensiero critico, infine, è la capacità di mettere in discussione assunti, riconoscere bias e costruire argomentazioni solide.
Offerta Unicusano e didattica online
L’Università Niccolò Cusano offre la possibilità di studiare storia contemporanea all’interno del Corso di Laurea in Scienze Umanistiche e, a livello magistrale, nel Corso di Laurea Magistrale in Lettere Moderne – curriculum “Lingua e letteratura italiana nella società della conoscenza”.
Questo percorso magistrale è stato progettato per offrire una preparazione umanistica ricca e completa, con particolare attenzione alle discipline tradizionali delle Lettere (lingua e letteratura italiana, storia e geografia, linguistica) integrate con competenze metodologiche e digitali avanzate. Il curriculum si propone di formare professionisti capaci di operare nell’insegnamento, ma anche presso enti pubblici e privati, associazioni del terzo settore, istituti culturali e turistici, redazioni tradizionali e web.
Il corso prevede un’attenzione particolare allo studio di saperi storico-letterari, linguistico-glottodidattici, con approfondimenti sulle metodologie didattiche e sulla geografia anche politica. Gli studenti hanno la possibilità di personalizzare il proprio percorso scegliendo tra discipline diverse dello stesso ambito.
Un elemento distintivo dell’offerta Unicusano è la flessibilità della didattica online. Il corso è fruibile interamente attraverso la piattaforma e-learning dell’università, permettendo di conciliare lo studio con impegni lavorativi o personali. Questa modalità non significa isolamento: sono previsti laboratori su fonti e metodi storici, accesso ad archivi digitali, seminari di approfondimento, supporto nella stesura della tesi e project work su temi del Novecento.
I laboratori didattici includono attività pratiche sul trattamento delle fonti storiche, sull’uso degli archivi digitali, sulle corrette modalità di citazione e sulla storiografia contemporanea. Questi strumenti permettono di acquisire competenze immediatamente spendibili sia nella ricerca sia nel mondo del lavoro.
Studiare storia online con Unicusano significa quindi accedere a una formazione di qualità mantenendo la flessibilità necessaria per costruire il proprio percorso formativo secondo le proprie esigenze, sviluppando competenze teoriche e pratiche che aprono a molteplici opportunità professionali.
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