Terapista occupazionale: chi è, cosa fa, stipendio e come diventarlo
Hai seguito un corso di laurea in psicologia, ma ti piacerebbe una riqualificazione professionale in ambito sanitario? Oppure stai semplicemente pensando a una professione sanitaria per il tuo futuro lavorativo?
Nel settore sanitario esistono diverse professioni particolarmente interessanti. Alcune, tra l’altro, sono molto in linea con quella dello psicologo. Stiamo parlando del gruppo di professionisti dell’area riabilitativa. Quali sono? Logopedisti, terapisti occupazionali, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ed educatori professionali. Tra l’altro, si tratta di figure particolarmente richieste negli ultimi anni.
Nella guida qui di seguito ci concentreremo sui terapisti occupazionali. Scoprirai cosa fanno questi professionisti, dove lavorano, quanto guadagnano e quale percorso universitario devono seguire per abilitarsi e iniziare la propria carriera.
Cos’è la terapia occupazionale
Chi è e cosa fa il terapista occupazionale
La figura del terapista occupazionale è stata istituita e definita dal D.M. 136/1997:
“l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività espressive, manuali-rappresentative, ludiche, della vita quotidiana”.
Ma cosa fa, in concreto, il terapista occupazionale? Vediamo nel dettaglio le principali mansioni e responsabilità di questo professionista:
- valuta lo stato del paziente ed elabora insieme a un’équipe multidisciplinare un programma riabilitativo. Quest’ultimo si deve basare sui bisogni del paziente e consentirgli di sviluppare un’autonomia personale
- tratta condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche, sia temporanee che permanenti, in pazienti di tutte le età
- utilizza attività individuali e di gruppo che promuovono il recupero e il reinserimento del paziente nell’ambiente personale, domestico e sociale
- motiva e potenzia l’adattamento dell’individuo
- propone modifiche in casa, partecipando alla scelta di ortesi o altri ausili
- verifica che il programma di riabilitazione sia coerente con gli obiettivi di recupero funzionale e psicosociale
Le patologie trattate
I terapisti occupazionali possono occuparsi di persone di tutte le età affette da:
- disabilità visiva
- difficoltà uditive
- lesione cerebrale o ictus
- artrite
- lesione del midollo spinale
- diabete
- paralisi cerebrale
- problemi di salute mentale
- infortuni gravi
- autismo
In cosa consiste la terapia occupazionale
Il terapista occupazionale lavora con il paziente per stabilire quali siano le attività per lui più importanti e per individuare gli obiettivi da raggiungere. È proprio questo approccio che determina la differenza tra terapia occupazionale e fisioterapia. Il fisioterapista si focalizza sul miglioramento della funzionalità e del movimento fisico. Il terapista occupazionale, invece, cerca di adottare un modo alternativo per far sì che il paziente possa svolgere attività quotidiane che per lui sono complesse, come lavarsi, vestirsi, mangiare e lavorare.
Durante la propria carriera, il terapista occupazionale aiuta i pazienti con tante attività. Gli insegna, per esempio, i movimenti per entrare e uscire dalla vasca da bagno e i metodi per vestirsi. Non solo, scompone le attività più difficili in piccole mansioni così da renderle più facili. Suggerisce come organizzare le abitazioni per fare in modo che siano più sicure e funzionali e così via.
Quanto guadagna un terapista occupazionale?
Vuoi capire se una seconda laurea triennale in terapia occupazionale conviene? Devi valutare senza dubbio l’aspetto economico. Lo stipendio del terapista occupazionale è influenzato da diversi fattori, come l’esperienza e la struttura in cui lavora, che può essere pubblica o privata.
Se sarai assunto presso una struttura pubblica ospedaliera, per esempio, il tuo trattamento economico dipenderà dal contratto collettivo nazionale del settore sanità. All’inizio della carriera avrai cioè una retribuzione lorda annuale pari a circa 23 mila euro. Lo stipendio di un terapista occupazionale con esperienza, invece, può arrivare fino ai 32 mila euro lordi all’anno.
Dove lavora il terapista occupazionale?
I laureati in terapia occupazionale possono contare su numerosi sbocchi professionali, sia come dipendenti sia come liberi professionisti.
Oltre a lavorare nei centri di riabilitazione, questa figura professionale è richiesta in:
- ospedali
- case di cura
- strutture geriatriche
- enti locali e cooperative
Nel caso di lavoro da libero professionista, invece, si può offrire la propria consulenza in studi privati, istituti psicopedagogici e scuole speciali. Inoltre, il terapista occupazionale può intervenire anche con servizi di assistenza domiciliare.
Come diventare terapista occupazionale?
Il percorso per diventare terapista occupazionale inizia con il test per professioni sanitarie. Dovrai cioè iscriverti alla laurea triennale in Terapia occupazionale, L/SNT2. Si tratta di un titolo abilitante all’esercizio della professione. Potrai cioè iniziare a lavorare subito dopo la laurea.
Se sei alla ricerca di una riqualificazione professionale in ambito sanitario, questa professione è un ottimo sbocco per i laureati in psicologia e scienze dell’educazione e della formazione. Questi percorsi universitari, infatti, presentano diverse affinità.
Una volta laureato per poter esercitare la professione, dovrai iscriverti all’albo dei terapisti occupazionali, che fa parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, TSRM-PSTRP.
Non solo, è possibile iscriversi anche all’AITO, Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali, che contribuisce alla valorizzazione e alla tutela di questa professione sanitaria a livello nazionale.
La laurea in terapia occupazionale
Vuoi capire meglio in cosa consiste il corso L/SNT2? Il piano di studi della laurea triennale in Terapia occupazionale prevede lo studio delle seguenti materie:
- malattie dell’apparato locomotore e medicina fisica e riabilitativa
- basi biologiche e morfologiche della vita
- pediatria e neuropsichiatria infantile
- fisiopatologia
- medicina interna
- terapia occupazionale
- psicologia clinica e dello sviluppo
- psichiatria e psicologia clinica
- scienze socio-psicopedagogiche
- scienze dei servizi sanitari
- metodologia della ricerca e clinica basata sulle prove d’efficacia
- aggiornamenti avanzati in tecnologie assistive e progettazione ambientale
- competenze informatiche
- lingua inglese
Competenze richieste al terapista occupazionale
Oltre alle competenze tecniche, un terapista occupazionale deve avere doti personali come l’empatia, la capacità di lavorare in team e una notevole flessibilità.
Tra l’altro, essendo una professione del settore sanitario, viene richiesto per legge un aggiornamento costante. Se decidi di lavorare in ambito pediatrico e occuparti soprattutto di bambini, potresti seguire dei master in psicologia che ti aiutino a gestire patologie come l’ADHD, i D.S.A. (disturbi dell’apprendimento), i disturbi dello spettro autistico, le sindromi genetiche e così via.
Unicusano, per esempio, propone il master di I livello in Psicodiagnostica evolutiva: analisi e lettura grafologica del disegno, del gesto e dell’intenzionalità. Si tratta di un corso post-laurea incentrato sui disturbi dell’apprendimento come la disgrafia. Non solo, presso l’ateneo sono attivi anche i seguenti corsi di aggiornamento professionale, entrambi particolarmente utili per un terapista occupazionale:
- I disturbi dello spettro autistico
- Metodi e tecniche per l’integrazione dei diversamente abili
Studiare online per diventare un terapista occupazionale competente e aggiornato
Ti spaventa l’idea della formazione continua? Temi che l’impegno del lavoro non si concili con lo studio? I vantaggi dell’università telematica per chi lavora sono davvero notevoli.
Puoi seguire tranquillamente un corso di aggiornamento professionale di Unicusano senza interrompere la tua attività lavorativa. I corsi, infatti, sono erogati in modalità telematica. Questo significa che non dovrai recarti fisicamente in ateneo per seguire le lezioni. Avrai a disposizione le tue credenziali per accedere alla piattaforma universitaria, all’interno della quale troverai le lezioni dei docenti.
I corsi universitari flessibili di Unicusano ti consentono di organizzare lo studio in base ai tuoi impegni. Segui cioè le lezioni quando sei libero dal lavoro, vale a dire la sera, nei fine settimana, in pausa pranzo e così via.
Grazie a questa modalità, la conciliazione dello studio con il lavoro diventa molto più semplice. Riuscirai cioè a portare a conclusione il tuo corso di aggiornamento professionale senza dover mettere in pausa i tuoi impegni. Come vedi, studiare online ti consente davvero di diventare un terapista occupazionale competente e in grado di aiutare i pazienti a superare le difficoltà quotidiane.
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