Università | 02 Marzo 2024
Tesi compilativa o sperimentale: quali sono le differenze?

Tesi compilativa o sperimentale: quali sono le differenze?

La tesi di laurea, che sia triennale o magistrale, segna il punto più alto del percorso accademico di uno studente universitario, che rappresenta la conclusione dei suoi studi e sintetizza tutte le conoscenze apprese durante l’intero percorso formativo.

Questo documento accademico, di fondamentale importanza, presenta una struttura ben definita e può assumere una natura compilativa o sperimentale, a seconda del metodo scelto dallo studente per approfondire l’argomento concordato con il relatore. La sua essenza consiste nel sostenere una specifica tesi, fornendo un dettagliato percorso che parte da ipotesi iniziali e giunge a conclusioni finali esaustive.

Scopriamo quali sono le caratteristiche della tesi compilativa e della tesi sperimentale, della differenza tra le due e dei criteri da valutare per fare la scelta giusta.

Cos’è la tesi compilativa?

Nota anche come tesi teorica, la tesi compilativa sposta l’attenzione dello studente sull’oggetto di studio anziché sulla sua opinione. Questo tipo di lavoro richiede un’attenta ricerca delle fonti, che successivamente verranno rielaborate in modo logico, coerente e personale. Per questa tipologia, è essenziale un’intensa fase di ricerca e approfondimento delle fonti, seguita da una sintesi chiara, logica e personale da parte dello studente. Fondamentalmente, una tesi compilativa consiste nell’esaminare gli studi condotti, organizzando una bibliografia seguendo un filo logico. Questo tipo di tesi risulta particolarmente adatto per una tesi triennale.

Cos’è la tesi sperimentale?

Conosciuta anche come tesi empirica, la tesi sperimentale mette lo studente al centro del proprio lavoro, facendolo protagonista non solo della rielaborazione, ma anche della ricerca e dell’argomentazione. In genere, per la stesura di una tesi sperimentale si analizza un caso o un problema esistente, fornendo spunti di analisi e risoluzione personali o sviluppati durante un’esperienza sul campo (come un tirocinio, uno stage o lavori di gruppo). In poche parole, si tratta di un lavoro pratico, in cui si definisce un obiettivo e si stabiliscono specifici strumenti di utilizzo. Lo scopo della tesi sperimentale è presentare i risultati ottenuti.

Tesi compilativa e sperimentale: quali sono le differenze?

La distinzione principale tra una tesi compilativa e una sperimentale riguarda il tipo di attività svolta. Nella tesi sperimentale, si adotta un approccio pratico che include analisi ed esperimenti diretti. Invece, nella tesi compilativa, tali attività sono solitamente svolte da altri e poi riassunte in un unico documento finale.

Tuttavia, è importante sottolineare che anche nella tesi compilativa è essenziale mantenere un grado di originalità elevato. La selezione e la raccolta delle fonti, così come la loro rielaborazione, devono essere condotte con un approccio personale, basato sugli obiettivi e sull’argomentazione specifica del tesista.

Oltre alle differenze nel processo di lavoro, vi sono anche variazioni nei tempi e nei risultati. Una tesi compilativa richiede generalmente un impegno di 3-6 mesi, mentre una sperimentale, data la sua componente pratica, può richiedere anche fino a un anno. Di conseguenza, i risultati in termini di valutazione finale possono essere maggiormente gratificanti. Inoltre, la scelta di una tesi sperimentale può comportare benefici in termini di crescita formativa e opportunità professionali, poiché spesso è valorizzata dalle aziende.

Indipendentemente dal tipo di tesi scelta, l’elemento chiave per ottenere un buon risultato è la selezione di un argomento originale e la sua esposizione accurata e coerente.

Tesi compilativa o sperimentare? Ecco a chi spetta la scelta

La decisione su quale tipo di tesi scrivere, compilativa o sperimentale, è un passaggio cruciale nel percorso accademico di uno studente universitario. Tuttavia, questa scelta non spetta esclusivamente allo studente: coinvolge anche il supervisore di tesi e, talvolta, le linee guida del programma accademico.

Per orientarsi nella decisione, è fondamentale considerare diversi fattori:

  1. Tempo a disposizione. La tesi compilativa, pur richiedendo un’analisi approfondita delle fonti, di solito richiede un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 6 mesi. Al contrario, la tesi sperimentale, con la sua ricerca sul campo, può estendersi fino a un anno.
  2. Tipologia di corso di laurea. Le tesi di ricerca sono generalmente più adatte per i programmi di laurea magistrale, mentre le tesi compilative sono più comuni nei corsi triennali.
  3. Votazione finale. La scelta può anche influenzare il punteggio finale della laurea. In genere, una tesi sperimentale riceve un punteggio superiore rispetto a una compilativa, poiché richiede sforzi maggiori e offre una maggiore originalità.
  4. Prospettive lavorative. La decisione tra una tesi sperimentale e una compilativa può influenzare anche le prospettive future. Se l’obiettivo è quello di entrare nel mondo del lavoro il più presto possibile, una tesi compilativa potrebbe essere la scelta migliore. Al contrario, se si desidera proseguire gli studi con un master o un dottorato, una tesi sperimentale potrebbe essere più indicata.

Il supervisore della tesi gioca un ruolo cruciale nel processo decisionale, offrendo consigli e orientamento in base all’argomento e alle esigenze specifiche dello studente. Alcuni percorsi accademici potrebbero anche imporre precisi requisiti relativi al tipo di tesi richiesto, i quali devono essere rigorosamente seguiti. È importante tenere conto delle indicazioni fornite nel modulo di assegnazione della tesi.

In definitiva, la scelta tra una tesi compilativa e una sperimentale dipende da una serie di fattori individuali, accademici e professionali . È importante valutare attentamente ogni opzione e consultare il supervisore e le linee guida dell’ateneo per prendere la decisione più appropriata.

Credits: Syda_Productions/DepositPhotos.com

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