Master | 04 Aprile 2024
Cos’è il BIM e come cambia il mondo dell’architettura

Cos’è il BIM e come cambia il mondo dell’architettura

Se sei un architetto o un ingegnere; se sei appassionato di ingegneria o di architettura e desideri intraprendere una carriera in questo mondo, allora dovresti porti la domanda il BIM cos’è? 

Oggi, il modello BIM viene utilizzato in svariati ambiti professionali: edilizia, architettura, ingegneria, impianti tecnici, facility management e così via. 

In questa guida l’Università telematica Niccolò Cusano ti spiegherà: 

  • BIM cos’è, come nasce e come si applica? 
  • In che modo la metodologia BIM ha semplificato il lavoro a ingegneri e tecnici? 
  • Come apprendere il metodo per lavorare bene e accedere a nuove e interessanti opportunità professionali

Tutto sul Building Information Modeling

Iniziamo subito con il significato di BIM acronimo di Building Information Modeling, che in italiano diventa Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione. 

In parole povere, il BIM è una rappresentazione digitale 3D di una costruzione, integrata con dati fisici e funzionali.  

Si tratta cioè di una piattaforma digitale con cui si realizza una costruzione virtuale sotto forma di modello geometrico tridimensionale. Il modello BIM creato contiene tutte le informazioni utili alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla demolizione dell’edificio in questione. Il progetto cioè integra insieme tutti i dati di natura architettonica, strutturale, impiantistica, energetica e gestionale.  

BIM: cos’è e a cosa serve

Come abbiamo visto, la metodologia BIM consiste nella creazione di un modello parametrico contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e alla dismissione. 

Attraverso il BIM si ottiene un modello informativo condiviso, che contiene informazioni su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche, prestazioni energetiche, impianti, costi, dati legali, dati finanziari, dati meccanici, sicurezza, manutenzione e così via. 

Il BIM consente cioè di costruire fin da subito un modello di edificio, prima della sua effettiva edificazione, mettendo in campo diversi attori (ingegneri, architetti, tecnici ecc.). 

La modellazione BIM ha fatto sì che l’industria delle costruzioni entrasse nell’era digitale, riuscendo a sfruttare appieno i big data. Grazie al BIM, infatti, l’edilizia può connettersi alle altre comunità digitali e realizzare davvero i cosiddetti smart building.  

La progettazione BIM, tra l’altro, è di grande impatto visivo in quanto è possibile navigare all’interno del modello. Servono dei semplici visori per dare un’occhiata al modello e rendersi conto anche della complessità della progettazione realizzata da ingegneri e architetti.  

Qual è la differenza tra CAD e BIM?

Per software BIM si intende il CAD 3D. Il semplice CAD (Computer Aided Design) consente di realizzare solo elementi grafici semplici, tra cui linee, archi, cerchi e così via.  

Con il BIM, invece, è possibile disegnare tutti i componenti tecnici di un edificio, vale a dire porte, muri, finestre, strutture portanti ecc. Gli architetti che utilizzano CAD cioè realizzano piante, sezioni e prospetti all’interno dei quali porte e finestre sono rappresentate da un sistema di linee e polilinee.  

La modellazione BIM supera la concezione di piante e sezioni fornendo un progetto 3D condiviso e intelligente. Se un elemento viene modificato, tra l’altro, il software BIM aggiorna il modello per mostrare la modifica effettuata. 

Questa possibilità permette al progetto di rimanere coerente e coordinato durante l’intero processo. Gli ingegneri, gli architetti, i tecnici, l’impresa di costruzioni, l’interior designer, tutti possono cioè condividere le informazioni e lavorare in un contesto davvero collaborativo. 

I livelli del BIM

Il Building Information Modeling può essere applicato con diversi livelli di maturità. 

A oggi vengono considerati 6 livelli di applicazione: 

  • Livello 0 – disegni cartacei e nessuna collaborazione. Questo livello richiede l’organizzazione di un lavoro tradizionale basato su un sistema CAD standard 
  • Livello 1 – disegni di progetto 2D e 3D. Questo livello viene detto anche BIM Solitario (lonely BIM) o non collaborativo. Prevede, infatti, degli standard che non consentono molta collaborazione e ogni professionista pubblica e gestisce i propri dati 
  • Livello 2 – modellazione BIM CAD 3D e ambiente collaborativo. In questo livello c’è collaborazione tra i vari professionisti. Le informazioni sulla progettazione di un ambiente sono condivise attraverso un formato file comune. Quando le aziende combinano il file comune con i propri dati, risparmiano tempo, riducono i costi ed eliminano la necessità di tornare sulla lavorazione 
  • Livello 3 – modello BIM 3D condiviso. Questo livello è ancora più collaborativo. Ciascun membro del team lavora su un modello BIM condiviso, che è lo stesso per tutti. Il modello esiste cioè in un ambiente “centrale” e può essere accessibile e modificato da tutti. 
  • Livello 4 – modello BIM 3D condiviso + dati sulle variabili temporali. Questo livello offre la percezione concreta di quanto tempo bisogna investire in ogni fase del progetto 
  • Livello 5 – modello BIM 3D condiviso + dati sulla valutazione e gestione economica  
  • Livello 6 – modello BIM 3D condiviso + dati sulla stima energetica  

A cosa serve il BIM

Il BIM assolve a una serie di funzioni che riguardano sia la fase di progettazione sia la fase operativa e risulta fondamentale per i progetti del settore edile ai quali collaborano più professionisti. 

In fase di progettazione, infatti, funge da piattaforma multidisciplinare che raccoglie, organizza e in un certo senso coordina l’operatività di tutti i progettisti coinvolti nel progetto di costruzione di un modello. 

In altre parole, il BIM permette lo sviluppo e la gestione di progetti multidisciplinari, agevolando la partecipazione di tutte le parti coinvolte. 

Nell’ambito del facility management, invece, è utile per la pianificazione, la gestione e il controllo di tutte le risorse impiegate nell’aspetto manutentivo di un edificio. 

Il sistema BIM offre cioè i seguenti vantaggi:  

  • Interoperabilità 
  • Multidisciplinarità 
  • Velocità – riduzione dei tempi necessari alla verifica delle informazioni nelle varie fasi di costruzione e gestione di un edificio 
  • Riduzione dei costi  
  • Corretta pianificazione dei tempi 
  • Riduzione degli errori  
  • Aumento della trasparenza – tutte le informazioni sono contenute nel progetto BIM e sono accessibili a tutti. Questo aspetto è molto importante soprattutto in caso di edifici pubblici  
  • Aumento della sicurezza – l’integrazione delle informazioni permette di ridurre il rischio di incidenti in cantiere, favorisce una gestione e una manutenzione migliori e ottimizza anche le eventuali fasi di smantellamento e demolizione  

Applicazione del BIM

Parlando di applicazione del BIM, l’Unione Europea ha legiferato in favore della sua adozione come mezzo per accrescere l’efficacia e la trasparenza delle procedure di appalto. 

In realtà, in altri paesi la tecnologia BIM viene usata da anni. Gli Stati Uniti sono stati i primi ad adottarla, già a partire dagli anni 2000. Dal 2006 poi, l’utilizzo è diventato obbligatorio per tutti gli edifici pubblici e per quelli di nuova costruzione.  

Il primo paese europeo a sperimentare il BIM, invece, è stata la Finlandia nel 2001 con dei progetti pilota. Sei anni dopo, anche la Finlandia ha decretato l’obbligo del BIM nei progetti pubblici.  

Per quanto riguarda la direttiva europea non c’è un esplicito richiamo all’uso di particolari software, quanto piuttosto alla creazione di metodologie di gestione e verifica dei dati costituenti tutto il processo edilizio. 

L’Europa ha fissato un periodo di trenta mesi per il recepimento di tali direttive da parte degli Stati membri. 

Nella fattispecie, il DM 560/2017 ha stabilito modalità e tempi per l’adozione della metodologia BIM da parte di stazioni appaltanti, amministrazioni concedenti e operatori economici. 

L’obbligo dell’utilizzo di metodi e strumenti elettronici di modellazione decorre: 

  • dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo da 100 milioni di euro 
  • dal 2020 per i lavori complessi oltre i 50 milioni di euro 
  • dal 2021 per i lavori complessi oltre i 15 milioni di euro 
  • dal 2022 per le opere oltre i 5,2 milioni di euro 
  • dal 2023 per le opere oltre 1 milione di euro 
  • dal 2025 per tutte le nuove opere 
progettare con BIM

Credits: olly18 / Depositphotos.com

Apprendere il BIM: il Master Unicusano

Date le normative attuali, conoscere tutto sul BIM è fondamentale sia per gli ingegneri sia per gli architetti e i tecnici in generale. 

A oggi, il mondo del BIM e della digitalizzazione del settore AEC è in costante fermento. 

La ricerca da parte delle aziende di figure professionali con competenze in grado di allinearsi agli scenari attuali e futuri è il segnale di un forte cambiamento in atto. 

Ciò significa che per essere competitive le stesse aziende dovranno acquisire le competenze necessarie a sfruttare al meglio le numerose opportunità offerte dal BIM. 

Proprio per abbracciare questa sfida, l’Università Niccolò Cusano ha attivato il Master II Livello in BIM e digitalizzazione nell’industria AEC. 

Il corso si rivolge in maniera particolare ai laureati in Ingegneria e in Architettura interessati e motivati a rimanere al passo con i tempi e a cogliere le nuove opportunità del digitale. In realtà, il master si rivolge anche ai project manager delle aziende (PMI e Grandi Imprese di costruzioni, Ingegneria, Architettura) e agli impiegati della PPAA. 

Durata e argomenti del master

Il Master ha una durata di 1500 ore e si svolge in modalità telematica. Questo significa che è possibile seguire le lezioni comodamente online, accedendo a una piattaforma di e-learning attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Nello specifico, sono previsti:

  • lezioni video e materiale fad
  • congruo numero di ore destinate all’auto-apprendimento e allo studio individuale e domestico
  • eventuali verifiche di auto-apprendimento per ogni materia

Tutti gli studenti, inoltre, dovranno sostenere un esame finale, finalizzato ad accertare le conoscenze acquisite e a ottenere il diploma di master.

Ecco nel dettaglio gli argomenti previsti dal programma:

  • Introduzione al BIM
  • Modellazione BIM: Architecture
  • Condivisione del lavoro
  • Modellazione BIM: Structure
  • Modellazione BIM: MEP
  • Computational Design
  • Model & Code Checking
  • BIM: il quadro normativo
  • Project Management & BIM: Executing, Monitoring e Controlling
  • Laboratorio di Piano di Gestione Informativa
  • Big Data nell’industria AEC
  • BIM nel Facility Management
  • Smart Survey
Al termine del master i corsisti avranno acquisito le competenze e le conoscenze per progettare con il BIM e per utilizzare le nuove tecnologie applicate nell’industria AEC (Architecture, Engineering Construction).
Il costo del master è di 2.800,00 euro, da corrispondere in 5 rate.
Per i laureati Unicusano e per tutti i laureati da meno di 24 mesi è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 2.500,00 euro.

Per ulteriori info e dettagli sul master Unicusano non esitare a contattare il nostro staff attraverso il form online che trovi cliccando qui!

Credits: duiwoy / Depositphotos.com

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