
Diritto dell’Unione Europea: info e cronistoria
Il diritto dell’Unione Europea (spesso chiamato anche diritto comunitario) è l’insieme delle leggi, dei regolamenti e delle decisioni che governano il funzionamento dell’Unione Europea e la relazione tra le sue istituzioni e gli Stati membri. Si distingue dal diritto nazionale in quanto, in caso di conflitto, il diritto UE prevale, applicandosi direttamente nei Paesi membri.
In questa guida approfondiremo diversi aspetti del diritto comunitario, per consentire a chi desidera lavorare nell’UE di comprendere esattamente quali sono le possibilità di occupazione, gli sbocchi possibili e le specializzazioni necessarie.
In particolare ci soffermeremo sul delicato settore che afferisce alla gestione delle crisi umanitarie, fornendoti lo strumento formativo idoneo per diventare un operatore specializzato, qualificato e competente.
Unione Europea: un pò di storia
Terminata la seconda Guerra Mondiale l’attività politica degli Stati era basata prevalentemente sulle costituzioni nazionali, le cui norme avevano natura vincolante sia per lo Stato e per i suoi organi e sia per i cittadini.
Con il declino economico e politico del continente europeo si è reso necessario un rinnovamento e più in particolare un nuovo ordinamento europeo.
Il Dopoguerra è stato in tal senso caratterizzato dalla convivenza di numerose organizazioni quali l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’UEO (Unione Europa Occidentale), la NATO (Patto Atlantico), il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea.
Il gruppo di organizzazioni UE (Unione Europea) introduce una novità importante: è composto da Stati che rinunciano a parte della loro sovranità per conferire poteri all’Unione.
Nell’esercitare tali poteri l’UE può emanare atti sovrani la cui efficacia è pari a quella nazionale.
La costruzione dell’Unione Europea è legata alla figura di Robert Schuman, ministro degli Esteri francese che nel 1950 presenta il piano per l’unificazione dell’industria europea del carbone e dell’acciaio in un’unica Comunità.
Il piano diventa realtà nel 1951 con l’istituzione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), nel corso del Trattato di Parigi.
Qualche anno più tardi gli stessi stati del Trattato, ovvero Belgio, Repubblica Federale di Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, istituiscono la CEE (Comunità Economica Europea) e la CEEA (Comunità Europea per l’Energia Atomica) sulla base dei trattati di Roma del 25 marzo 1957.
Il processo di unificazione politica dell’Europa prosegue nel 1992 con il trattato di Maastricht che definisce un’unione sempre più stretta tra i popoli europei.
Tra i primi sviluppi dell’UE l’entrata in vigore dei trattati di Amsterdam (1999) e di Nizza (2003) finalizzati a garantire il riconoscimento dell’Unione anche in seguito all’ingresso di nuovi stati membri.
L’evidente debolezza relativamente alla volontà di approfondire il grado di integrazione in Europa suscita molteplici critiche, al punto che il 15 dicembre del 2001 viene sottoscritta la Dichiarazione sul futuro dell’Unione Europea.
Tra i punti cardini della Dichiarazione l’impegno dell’UE ad agire in maniera più democratica seguendo criteri di trasparenza ed efficienza.
In tale direzione si muove la proposta di una Costituzione Europea presentata al Consiglio dell’UE nel 2003 e adottata nel 2004 a Bruxelles dai capi di Stato membri.
La Costituzione, incentrata sul superamento delle coesistenti Unione europea e Comunità europea a favore di un’Unione Europea fondata su un unico trattato costituzionale, viene bocciata in fase di ratifica.
Soltanto nel 2007 si riesce finalmente ad approvare un trattato (il trattato di Lisbona) che apporta importanti modifiche ai preesistenti trattati dell’Unione Europea e che di fatto accresce il potere di azione dell’UE.
Con il trattato di Lisbona l’Unione Europea e la Comunità Europea vengono fuse in un’unica Unione Europea il cui diritto rimane caratterizzato dai seguenti tre trattati:
- Trattato sull’Unione Europea
- Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea
- Trattato che istituisce la Comunità Europea dell’energia atomica
Né il primo né il secondo trattato hanno natura costituzionale.
Fonti e principi fondamentali del diritto dell’Unione Europea
Il diritto dell’Unione Europea (diritto UE) si fonda su una struttura giuridica complessa che comprende diverse fonti normative e principi fondamentali, i quali ne determinano il funzionamento e la sua applicazione all’interno degli Stati membri. Per comprendere appieno il diritto europeo, è necessario analizzare le sue fonti principali e i principi fondamentali che lo caratterizzano.
Fonti del diritto dell’Unione Europea
Le fonti del diritto dell’Unione Europea sono suddivise in due categorie principali: il diritto primario UE e il diritto derivato UE.
Diritti primari UE:
Il diritto primario dell’Unione Europea comprende i trattati fondamentali che costituiscono la base giuridica dell’Unione. Questi trattati definiscono la struttura, gli obiettivi e il funzionamento dell’UE. I trattati più importanti sono:
- Il Trattato di Maastricht (1992), che ha istituito l’Unione Europea e ha introdotto l’Euro come moneta comune.
- Il Trattato di Lisbona (2009), che ha riformato le istituzioni europee e ha conferito maggiori poteri al Parlamento Europeo, rendendo più efficiente il processo decisionale dell’Unione.
- Altri trattati storici come il Trattato di Roma (1957), che ha fondato la CEE, e il Trattato di Amsterdam (1997), che ha ampliato le competenze dell’UE.
Questi trattati hanno una gerarchia e costituiscono la base su cui si costruisce ogni altra normativa europea.
Diritti derivati UE
Il diritto derivato dell’Unione Europea comprende gli atti normativi adottati dalle istituzioni europee sulla base del diritto primario. Si divide in:
- Regolamenti: sono norme vincolanti che si applicano direttamente a tutti gli Stati membri senza necessità di recepimento da parte delle leggi nazionali. Un esempio sono i regolamenti relativi alla libera circolazione di merci e persone.
- Direttive: stabiliscono obiettivi che gli Stati membri devono raggiungere, ma lasciano loro una certa libertà su come implementare le leggi a livello nazionale. Le direttive sono spesso utilizzate in settori come la protezione dell’ambiente e la tutela dei consumatori.
- Decisioni: sono atti vincolanti che si rivolgono a specifici destinatari, come uno Stato membro, una società o un individuo, e riguardano situazioni concrete.
Le fonti derivanti dal diritto primario e dal diritto derivato si intrecciano per formare il quadro normativo dell’Unione Europea.
Principi fondamentali del diritto dell’Unione Europea
Il diritto dell’Unione Europea si caratterizza anche per alcuni principi fondamentali che ne guidano l’applicazione e l’efficacia. I due principi principali sono il primato e la diretta applicabilità.
Primato del diritto UE
Il principio del primato del diritto dell’Unione Europea è uno degli aspetti più significativi del sistema giuridico europeo. Esso stabilisce che, in caso di conflitto tra una norma nazionale e una norma europea, quest’ultima prevale. Questo principio garantisce l’efficacia uniforme del diritto dell’Unione in tutti gli Stati membri, evitando che le legislazioni nazionali possano compromettere l’integrazione europea. È stato sancito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nelle sue sentenze, che hanno ribadito come le norme dell’Unione abbiano una superiorità rispetto a quelle nazionali.
Diretta applicabilità del diritto UE
Il principio della diretta applicabilità implica che alcune normative europee, in particolare i regolamenti, abbiano effetto immediato negli Stati membri, senza bisogno di un intervento legislativo nazionale per essere attuate. Questo significa che i cittadini europei possono invocare direttamente il diritto dell’Unione nei tribunali nazionali. In altre parole, le norme europee applicabili direttamente sono parte integrante dell’ordinamento giuridico di ogni Stato membro, rendendo il diritto UE immediatamente esecutivo e accessibile.
Istituzioni e funzionamento dell’Unione Europea
Il sistema istituzionale dell’Unione Europea è complesso e articolato, con diverse istituzioni che svolgono un ruolo cruciale nella legislazione, nell’esecuzione delle politiche e nel controllo dell’operato dell’UE. Ogni istituzione dell’Unione Europea ha compiti specifici e lavora in modo coordinato per garantire il buon funzionamento dell’Unione e l’attuazione delle sue politiche. In questa sezione, esploreremo le principali istituzioni dell’UE, il loro ruolo e il funzionamento dell’apparato istituzionale.
Le principali istituzioni dell’Unione Europea sono:
- La Commissione Europea: è l’organo esecutivo dell’Unione Europea e ha il compito di proporre nuove leggi, monitorare l’attuazione delle normative europee, gestire il budget dell’UE e garantire il rispetto dei trattati da parte degli Stati membri. La Commissione agisce nell’interesse generale dell’Unione e possiede il diritto di iniziativa legislativa, ossia il potere esclusivo di proporre leggi all’interno dell’Unione. La Commissione è composta da un Commissario per ogni Stato membro, ma agisce in modo indipendente dal governo dei singoli Paesi.
- Il Parlamento Europeo: rappresenta i cittadini dell’Unione Europea ed è l’unica istituzione direttamente eletta a livello europeo. I membri del Parlamento (MEP) sono eletti ogni cinque anni attraverso votazioni dirette nei singoli Stati membri. Il Parlamento ha un ruolo legislativo fondamentale: collabora con il Consiglio dell’Unione Europea nell’adozione delle leggi europee, esercita il controllo politico sulla Commissione Europea e approva il bilancio dell’UE. Inoltre, il Parlamento ha il potere di approvare o respingere le nomine per la presidenza della Commissione e per altri ruoli chiave all’interno dell’Unione.
- Il Consiglio dell’Unione Europea (spesso chiamato anche Consiglio dei Ministri): è l’organo decisionale che rappresenta i governi degli Stati membri. Il Consiglio ha un ruolo centrale nel processo legislativo europeo, in quanto, insieme al Parlamento, adotta le leggi proposte dalla Commissione. Ogni Paese membro dell’UE ha un rappresentante nel Consiglio, che varia a seconda del tema trattato (ad esempio, il ministro degli Affari Esteri o il ministro delle Finanze). Il Consiglio agisce in base alla procedura legislativa ordinaria in molte aree politiche, ma ha anche funzioni decisionali in ambiti come la politica estera e la sicurezza.
- La Corte di Giustizia dell’Unione Europea(CGUE): è l‘organo giurisdizionale che garantisce l’interpretazione uniforme del diritto dell’UE in tutti gli Stati membri. La Corte risolve le controversie legali che sorgono tra gli Stati membri, le istituzioni dell’UE e i cittadini, assicurando che le leggi europee vengano applicate correttamente. La Corte si occupa anche di questioni legali relative al rispetto dei trattati dell’UE e fornisce pareri giuridici sulle interpretazioni delle normative. La sua funzione di garante dell’interpretazione uniforme del diritto europeo è fondamentale per l’unità e la coerenza dell’ordinamento giuridico europeo.
- Il Consiglio Europeo: è l’organo che riunisce i capi di Stato o di governo dei Paesi membri dell’UE, nonché il presidente della Commissione Europea. Il Consiglio si occupa di definire l’orientamento politico generale dell’Unione, stabilendo le priorità e le linee guida per l’azione dell’UE. Pur non avendo un ruolo legislativo diretto, il Consiglio Europeo è cruciale nel determinare la direzione strategica dell’Unione, specialmente su questioni complesse come la politica estera, la sicurezza e l’economia.
Il funzionamento dell’Unione Europea
Il funzionamento dell’Unione Europea si basa su un sistema istituzionale che promuove la cooperazione tra le istituzioni per raggiungere gli obiettivi comuni stabiliti nei trattati fondativi. Il processo decisionale avviene attraverso un meccanismo di compartimentazione dei poteri, dove ogni istituzione ha compiti specifici ma interdipendenti:
- Legislazione: la Commissione Europea propone le leggi, mentre il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea collaborano per l’approvazione finale delle leggi, seguendo il processo di procedura legislativa ordinaria.
- Esecuzione: una volta che le leggi sono adottate, la Commissione è responsabile della loro attuazione, sorveglianza e gestione, mentre gli Stati membri devono recepirle e applicarle nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali.
- Controllo e giustizia: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea svolge un ruolo fondamentale nel monitorare l’applicazione del diritto dell’UE e nell’assicurare che tutte le istituzioni, inclusi gli Stati membri, rispettino i trattati e le leggi europee.
Applicazioni e ambiti di intervento del diritto dell’Unione Europea
Il diritto dell’Unione Europea ha un impatto significativo e pervasivo su molteplici settori, contribuendo a definire l’operato dell’Unione e a garantire il rispetto dei principi fondamentali su cui essa si fonda. Le applicazioni del diritto UE si estendono a vari ambiti, che spaziano dalle politiche economiche e ambientali alla protezione dei diritti fondamentali.
1. Mercato interno dell’Unione Europea
Una delle principali aree di intervento del diritto UE riguarda il mercato interno, che rappresenta uno degli obiettivi chiave della costruzione europea. Il mercato interno UE è un’area senza frontiere interne in cui la libera circolazione di beni, persone, servizi e capitali è garantita dalle normative europee. Il diritto dell’Unione Europea regola le condizioni per il funzionamento di questo mercato, garantendo:
- La libera circolazione delle merci, che elimina le barriere doganali e le restrizioni al commercio tra gli Stati membri.
- La libera circolazione delle persone, che permette ai cittadini europei di vivere, lavorare e studiare in qualsiasi Stato membro senza restrizioni.
- La libera circolazione dei servizi e dei capitali, promuovendo l’integrazione economica tra i Paesi dell’Unione.
Il diritto UE è essenziale per assicurare che le normative nazionali non ostacolino la realizzazione di un mercato unico e competitivo, in cui le imprese possano operare liberamente e i consumatori possano godere di un ampio accesso a beni e servizi.
2. Politiche dell’Unione Europea
Il diritto dell’Unione Europea si applica a una vasta gamma di politiche dell’UE, che toccano numerosi aspetti della vita economica, sociale e politica dell’Unione. Tra le principali politiche troviamo:
- Politiche economiche e monetarie: l’UE coordina le politiche economiche degli Stati membri e promuove l’integrazione monetaria, in particolare attraverso l’uso dell’Euro come moneta comune. Il diritto europeo stabilisce le regole per il funzionamento dell’Eurozona e per la gestione della politica fiscale tra gli Stati membri.
- Politiche agricole e di sviluppo rurale: l’Unione Europea ha un ampio intervento in ambito agricolo, regolando la politica agricola comune (PAC) e promuovendo lo sviluppo delle zone rurali.
- Politiche sociali: l’UE adotta misure per la protezione dei diritti dei lavoratori, garantendo norme minime sul lavoro, la sicurezza sociale e la non discriminazione.
- Politiche esterne e di sicurezza: l’Unione Europea adotta una politica estera comune che promuove la cooperazione internazionale e la pace, nonché un sistema di sicurezza comune.
Ogni politica dell’Unione Europea si basa su un quadro giuridico che assicura la sua applicazione uniforme e la protezione dei diritti fondamentali in tutti gli Stati membri.
3. Diritti fondamentali nell’Unione Europea
Il diritto dell’Unione Europea si caratterizza per un forte impegno verso la tutela dei diritti fondamentali. L’UE ha una serie di strumenti giuridici e istituzionali per garantire la protezione dei diritti dei suoi cittadini:
- Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea: entrata in vigore con il Trattato di Lisbona, la Carta raccoglie i diritti civili, politici, economici e sociali che devono essere rispettati nell’ambito dell’UE.
- Non discriminazione e uguaglianza: l’UE adotta leggi contro la discriminazione basata su razza, genere, religione, orientamento sessuale, disabilità e altre categorie protette.
- Protezione della privacy e dei dati personali: il diritto dell’UE include norme rigorose sulla protezione dei dati personali, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che stabilisce diritti di privacy e di accesso ai dati da parte dei cittadini.
Il diritto dell’Unione Europea garantisce che gli Stati membri rispettino i diritti fondamentali dei cittadini, tutelando la dignità umana e promuovendo la giustizia sociale.
4. Diritto ambientale europeo
Il diritto ambientale europeo è un altro settore cruciale dell’UE. L’Unione Europea si impegna a proteggere l’ambiente e a promuovere uno sviluppo sostenibile. Le leggi europee in materia ambientale mirano a preservare la biodiversità, ridurre l’inquinamento e combattere i cambiamenti climatici. Tra le principali normative troviamo:
- La politica ambientale dell’UE, che include regolamenti e direttive volte a limitare le emissioni di gas serra e a promuovere l’uso di energie rinnovabili.
- Normative sulla gestione dei rifiuti e il riciclo, che stabiliscono criteri per la gestione sostenibile dei rifiuti e incentivano il riciclo e il riutilizzo delle risorse.
- Le politiche sulla biodiversità, che mirano a proteggere la flora e la fauna a livello europeo, garantendo la conservazione degli ecosistemi naturali.
5. Diritto della concorrenza nell’Unione Europea
Il diritto della concorrenza UE è un altro settore di intervento importante, volto a garantire che i mercati europei rimangano aperti e competitivi. L’Unione Europea adotta leggi che impediscono pratiche anticoncorrenziali come:
- Gli accordi restrittivi della concorrenza, che possono essere dannosi per i consumatori e il mercato libero, come i cartelli e le intese restrittive.
- L’abuso di posizione dominante, che si verifica quando un’impresa con una posizione di mercato dominante sfrutta indebitamente il suo potere.
- Le concentrazioni e fusioni aziendali, che devono essere autorizzate dalla Commissione Europea per evitare che creino monopoli o riducano la concorrenza nel mercato.
Master
Il Diritto dell’Unione Europea rientra tra le materie del master in ‘Operatore esperto nella gestione delle crisi umanitarie, prevenzione dei conflitti e processi di ricostruzione post-conflitto’ attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso post-laurea di primo livello, afferente alla facoltà di Scienze Politiche, il cui obiettivo è fornire conoscenze approfondite in merito alla normativa e alla prassi vigente in materia di gestione delle crisi umanitarie e di ricostruzione post conflitto.
Il piano didattico del corso prevede lo studio e l’approfondimento delle seguenti tematiche:
- Nozioni generali introduttive: le crisi umanitarie internazionali e gli strumenti di intervento
- Il divieto dell’uso della forza e il sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite
- Le operazioni di mantenimento della pace, le strategie di prevenzione dei conflitti e i processi di ricostruzione post-conflitto nella prassi delle Nazioni Unite
- Elementi di diritto internazionale umanitario
- Elementi di diritto internazionale penale
- La cooperazione internazionale in materia di difesa e le organizzazioni a carattere regionale
- Elementi di Diritto dell’Unione Europea: il servizio di protezione civile europeo
- La disciplina giuridica delle missioni umanitarie nel diritto internazionale e nel diritto interno
Al termine del percorso di alta formazione i discenti avranno acquisito la professionalità necessaria per ricoprire ruoli operativi e di supporto nell’ambito di strutture amministrative e delle forze armate.
La formazione permette inoltre di operare come membro di organizzazioni non governative impegnate negli stessi processi di cui sopra.
Il master Unicusano ha un costo di 1.100,00 euro, importo da corrispondere in due rate di pari importo.
E’ prevista una quota di iscrizione ridotta, pari a 800.00 euro, per gli avvocati iscritti all’Ordine, per i Funzionari Pubblici, per le Forze dell’Ordine, per i laureati Unicusano in Scienze Politiche e Giurisprudenza.
Per agevolare la frequentazione del corso a chi già lavora il master prevede l’erogazione dei contenuti online, attraverso una piattaforma telematica che mette a disposizione dei corsisti tutto il materiale didattico, senza limiti di visualizzazione e vincoli di orario.
Per comprendere la praticità della modalità formativa basti pensare al fatto che le lezioni possono essere seguite comodamente in streaming, da un pc o da qualsiasi dispositivo mobile connesso alla rete internet.
Se la tua ambizione è lavorare presso l’Unione Europea, nell’ambito della gestione delle crisi umanitarie, non devi fare altro che richiedere maggiori informazioni sul master Unicusano attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!
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