Master | 20 Febbraio 2023
Progettazione impiantistica: come funziona e a cosa serve

Progettazione impiantistica: come funziona e a cosa serve

L’impiantistica industriale è un macrocosmo all’interno del quale gravitano molti aspetti diversi tra loro ma interconnessi, che soltanto se funzionano tutti e in armonia possono condurre al buon fine la progettazione di un impianto e renderlo funzionale ed efficiente.

In questo articolo vedremo come funziona un impianto industriale, o meglio, definiremo quali sono gli aspetti che lo caratterizzano e a quali scopi serve.

Che cosa si intende per impianto industriale

Impianto industriale è una definizione piuttosto generica. Non è questa la sede per fare una lezione di impiantistica, per impartire nozioni tecniche che sono più adatte a un contesto formativo. In questa sede forniremo un approfondimento generico sulla progettazione degli impianti industriali, tracciandone gli aspetti fondamentali e mettendo a disposizione alcune conoscenze funzionali a inquadrare questo argomento per comprendere l’iter che lo caratterizza e porta alla costruzione degli impianti nei vari settori specifici.
In particolare per capire come funziona la progettazione nell’impiantistica industriale dobbiamo approfondire tre aspetti di base, che sono i seguenti aspetti:

  • Disegno
  • Progetto
  • Realizzazione

Il disegno nella costruzione degli impianti industriali

Se parliamo di costruzione di impianti industriali dobbiamo per forza partire dal disegno. Non può esserci costruzione senza una prima fase di sviluppo dell’idea, che nasce a contatto e nell’incontro con il cliente.

Il cliente indica quali sono le sue necessità e i suoi obiettivi e chi si occupa di progettazione di impianti industriali raccoglie queste istanze e cerca di fare un disegno, un progetto che sappia soddisfare tutti questi requisiti, considerando i vari elementi in gioco: lo spazio, le risorse, il budget, l’energia a disposizione, gli obiettivi principali, e l’ottimizzazione di tutti questo aspetti.

Per quanto riguarda lo spazio, ad esempio, inserire in un impianto industriale le vasche per i processi di elettrolucidatura o di decapaggio necessita di ampie metrature che consentano un’installazione agevole, uno spazio sufficiente a dargli una collocazione funzionale e idonea. I progettisti fanno esattamente questo tipo di valutazioni, cercano soluzioni che sappiano coniugare il raggiungimento degli obiettivi con le esigenze fisiche.

Si tratta sempre di un lavoro di dialogo con il cliente, per essere certi di non trascurare elementi che ritiene indispensabili e per ricavare le informazioni utili per avere piena contezza delle caratteristiche degli spazi e dei contesti in cui si opera.

Il progetto di un impianto industriale

Il disegno rappresenta la fase di avvio. Questo passa nelle mani degli ingegneri progettisti che traducono l’idea in un vero e proprio progetto tecnico. Coloro che svolgono regolarmente la professione nell’ambito della progettazione di impianti industriali sanno quanto sia delicata e impegnativa questa fase. Ci vogliono esperienze consolidate, competenze strutturate un bagaglio ampio di conoscenze per tradurre in linguaggio tecnico e in proposte concrete, sostenibili e realistiche un disegno che sulla carta sempre perfetto ma nella sua declinazione può rivelarsi problematica.

La fretta, la scarsa considerazione del budget e delle risorse in campo, la mancata comprensione degli obiettivi principali possono portare ad agire senza raggiungere i risultati sperati, sprecando tempo, denaro ed energia.

Un’analisi dei costi-benefici è sempre una buona cornice in cui ragionare su come far avanzare un progetto nelle sue fasi fondamentali, attenendosi a quanto è realistico e possibile e raggiungendo i risultati in modo ottimale e senza intoppi.

La realizzazione di un impianto industriale

La progettazione deve avere come controparte con cui interfacciassi costantemente la realizzazione. Il progetto tecnico di un impianto industriale non deve mai restare confinato su carta, ma deve poter essere materializzato in tempi brevi e senza sforzi insormontabili. Insomma, deve essere fattibile.

In questo frangente del progetto entrano in campo gli operai specializzati, che giocano un ruolo centrale. Sono loro che trasformano l’idea su carta in un’opera concreta. Solo loro che realmente possono comprendere se le tempistiche richieste sono sostenibili e basate su stime veritiere. Un impianto di elettrolucidatura, ad esempio, ha bisogno di una lavorazione più lunga rispetto a uno di sgrassaggio.

A volte, ad esempio, non si tiene in sufficiente considerazione la parte legata al trasporto e al montaggio, che invece rappresenta un aspetto cruciale.

Per essere in grado di seguire tutti e tre gli aspetti di cui abbiamo parlato fino a qui ci vogliono conoscenze approfondite di tutti i passaggi e di tutte le sfumature che ogni aspetto nasconde. Studiare progettazione impianti industriale consente di avere un quadro esaustivo funzionale a inserirsi in una posizione di rilievo all’interno dell’impiantistica industriale. Vediamo quali sono le possibilità per maturare una buona preparazione e collocarsi con una professionalità di alto livello per gestire e progettare nell’ambito della costruzione impianti industriali.

Progettazione impianti industriali: formazione

Come abbiamo precedentemente accennato, un ruolo fondamentale è dato dalla formazione del personale e di tutti gli attori coinvolti nei vari passaggi.

Non tutti sanno bene cosa si intende per impianto industriale, a volte non lo sanno neanche gli amministratori delegati delle imprese, ma lo sanno bene le persone che hanno una formazione alle spalle per fornire progetti e servizi in questo settore. Ricordiamoci che stiamo parlando sempre di strutture complesse, che possono essere pensate e realizzate da persone che hanno una preparazione solida in ambito ingegneristico.

Una delle migliori soluzioni formative di alto livello è rappresentata dal Master in Progettazione Impiantistica per Edifici Terziari.

L’obiettivo del Master in Progettazione Impiantistica è di rispondere alla richiesta, da parte del mercato, di progettisti di impianti per edifici terziari (centri commerciali, uffici, palazzi di rappresentanza, locali di pubblico spettacolo etc.). Gli studenti acquisiranno competenze pratiche, oltre che teoriche, per poter ricoprire il ruolo di progettisti di impianti di: climatizzazione, idrico sanitari, antincendio, elettrici, speciali e fotovoltaici.

Grazie a un piano di studi che tiene in considerazione tutti gli ambiti disciplinari e la formazione pratica utile, il master è in grado di preparare dei professionisti in grado di giocare un ruolo fondamentale nei processi di progettazione, come esperti progettisti delle diverse discipline impiantistiche, padroneggiando i nuovi strumenti tecnologici e conoscendo le tematiche attuali di cui il settore oggigiorno ha bisogno.

Il Master annuale di primo livello si pone l’obiettivo di fornire allo studente una visione specifica delle singole discipline ma anche una visione globale della progettazione impiantistica offrendo la possibilità al professionista di operare sia come progettista che come coordinatore della progettazione impiantistica. Il corpo docente, composto da esperti del settore, condividerà con gli studenti la propria esperienza arricchendo i discenti anche con aspetti della progettazione che solitamente si apprendono con l’esperienza lavorativa.

Le lezioni del master sono caratterizzate dal taglio pratico, pensato per dare la possibilità di acquisire delle competenze altamente ricercate nel mondo professionale odierno. Sia le materie base che quelle trasversali sono erogate e insegnate sempre tenendo in considerazione la parte pratica come imprescindibile e prioritaria. L’uso di strumenti innovativi quali la modellazione informativa BIM, le tecniche avanzate di Project Management e l’acquisizione di competenze strategiche sulla sostenibilità e la resilienza hanno un ruolo di spicco all’interno del piano di studi.

Per l’iscrizione al Master è richiesto il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:

  • Laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il decreto ministeriale 3 novembre 1999 n. 509
  • Lauree ai sensi del D.M. 509/99 e ai sensi del D.M. 270/2004
  • Lauree specialistiche ai sensi del D.M. 509/99 e lauree magistrali ai sensi del D.M. 270/2004

La verifica del possesso di questi titoli di studio deve essere effettuato prima dell’iscrizione al Master. I titoli di studio stranieri non preventivamente dichiarati equipollenti da parte di una autorità accademica italiana, dovranno richiedere il riconoscimento al Comitato Scientifico al solo fine dell’iscrizione al Master.

Crediti foto in evidenza: Depositphotos.com – VitalikRadko

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