Che cos’è il metodo aba per l’autismo e come applicarlo
Nell’ambito delle disfunzioni comportamentali si sente spesso parlare del metodo ABA e delle relative tecniche di intervento.
La metodologia, la cui validità e riscontrabile soprattutto nell’approccio all’autismo, è attualmente l’unico intervento educativo rivolto ai bambini autistici considerato davvero efficace dalla letteratura scientifica internazionale.
Per tale motivo abbiamo deciso di approfondire la tematica nel corso di questo post, analizzando le modalità operative dell’intervento e i principi sui quali si fonda.
Cos’è l’aba
Iniziamo a familiarizzare con il termine partendo proprio dall’estensione dell’acronimo ABA, che in inglese diventa Applied Behaviour Analysis (Analisi Applicata del comportamento).
Si tratta di un ramo dell’analisi del comportamento, la scienza che descrive le relazioni esistenti tra il comportamento e gli eventi che lo causano e influenzano.
La prima applicazione dell’ABA ai casi di autismo avviene nel 1960 a opera di Lovaas, lo psicologo norvegese che sperimenta con successo la diminuzione di comportamenti disfunzionali attraverso l’intervento comportamentale.
Lovaas dimostra l’efficacia della formazione linguistica nell’ambito del processo educativo, sottolineando l’importanza di applicare gli interventi precocemente e in maniera intensiva.
Le sue teorie, testate e comprovate, si pongono in totale contrapposizione con quelle che sono le ‘convinzioni’ del tempo sull’autismo, considerato prevalentemente un problema legato all’incapacità dei genitori di stabilire un rapporto con il figlio.
Sulla base dei risultati ottenuti dagli interventi comportamentali da lui stesso messi in atto, lo psicologo dichiara che l’autismo e le relative manifestazioni sintomatiche sono aperte al cambiamento, per cui i bambini che presentano tale tipologia di disordine sono perfettamente in grado di beneficiare dell’insegnamento, purché trattati con gli adeguati approcci.
Gli studi condotti nel corso degli anni, partendo dalle ricerche dello psicologo, hanno dato vita al modello di intervento comportamentale intensivo precoce, nell’ambito del quale l’intensità rappresenta il fattore fondamentale per mantenere nel tempo le abilità apprese e l’aspetto della precocità l’elemento essenziale per rendere efficace la terapia ABA.Per quanto riguarda il termine ‘precoce’, esso fa riferimento all’età considerata ideale per iniziare ad intervenire con l’ABA; il parametro identificato da Lovaas è 3-4 anni.
Gli stessi studi hanno condotto gli esperti della materia ad affermare che, in termini di processo di apprendimento, non esiste alcuna differenza tra un bambino che presenta le sintomatologie dell’autismo e un altro che non presenta alterazioni cognitive e comportamentali.
A livello legislativo, in Italia è importante fare riferimento alla Legge 134/2015 che definisce i diritti delle persone nello spettro autistico, incluso l’accesso ai trattamenti basati sull’ABA. Le linee guida più recenti sottolineano l’importanza di interventi precoci e intensivi, con un’attenzione maggiore alla personalizzazione dei programmi di trattamento. I Piani Educativi Individualizzati (PEI), obbligatori per gli studenti con disabilità, stanno venendo sempre più integrati con terapie ABA per garantire un miglior supporto scolastico.
Metodo ABA cos’è e come funziona
L’ABA mira a ridurre le abitudini comportamentali problematiche e disfunzionali attraverso la costruzione di rituali comportamentali adattivi.
Si tratta di una tecnica ‘evidence-based’, ossia basata sull’evidenza.
Ciò significa che si basa soltanto sulle procedure la cui efficacia è stata comprovata dalle ricerche scientifiche.
Ma in cosa consiste il metodo ABA? Le tecniche di intervento seguono un’applicazione metodologica estremamente rigorosa, nell’ambito della quale è previsto un monitoraggio costante dei risultati raggiunti.
Il fulcro intorno al quale ruota la metodologia è il comportamento, l’elemento che viene analizzato in base agli stimoli ambientali che lo provocano e le conseguenze che da esso scaturiscono.
Dai risultati dell’analisi emerge il quadro comportamentale che consente di produrre gli stimoli in grado di modellare e influenzare il comportamento del soggetto autistico.
Il principio sul quale è impostato l’ABA è quello del rinforzo, utilizzato per sviluppare nuovi apprendimenti e per consolidare o ridurre determinati comportamenti.
Per quanto riguarda l’efficacia della metodologia, essa è strettamente legata all’ampliamento dell’ambiente educativo.
In altre parole l’ABA garantisce risultati migliori quando le persone che quotidianamente interagiscono col bambino (genitori, fratelli, insegnanti, amici, ecc) collaborano in maniera attiva alla messa in atto dell’intervento.
Gli studi più recenti confermano che gli interventi ABA intensivi, specialmente quelli avviati nei primi anni di vita, possono portare a miglioramenti significativi nelle abilità cognitive, linguistiche e sociali. Tuttavia, emergono anche critiche da parte di alcuni genitori e gruppi di attivisti, che mettono in discussione l’approccio altamente strutturato dell’ABA, sostenendo che potrebbe mancare di flessibilità nel rispettare le individualità dei bambini autistici. Per affrontare queste preoccupazioni, oggi si tende a integrare l’ABA con altre terapie, come la logopedia e la terapia occupazionale, per un approccio più olistico.
Gli ambiti in cui le tecniche comportamentali ABA vengono frequentemente applicate sono: educazione, psichiatria, psicologia clinica e di comunità, medicina, riabilitazione, sport e servizi sociali.
Disturbo nel linguaggio: un segnale precoce
Quando i bambini vanno seguiti con il metodo ABA? Di solito ci sono dei segnali precoci da tenere sotto controllo, primi fra tutti la ripetitività e la povertà di linguaggio. Non a caso, la formula più comune di intervento prevede “disturbo nel linguaggio: insegnante di sostegno”. Non ci sono, però, solo i problemi di comunicazione a cui fare attenzione:
- difficoltà nelle relazioni sociali – i bambini manifestano una mancanza di empatia, sono soggetti a reazioni emotive fuori contesto, sfuggono al contatto oculare, si isolano e non partecipano al gioco
- problemi comportamentali – aggressività rivolta contro sé stessi e gli altri, ripetitività, scarsa capacità di attenzione, rigidità negli schemi mentali
Il bambino viene sottoposto alla prima valutazione in modo da definire l’intervento:
- identificazione delle caratteristiche del comportamento da correggere
- scelta del tipo di strategia ABA da adottare
- valutazione del problema in base alle variabili ambientali e al contesto in cui il bambino è inserito
Terapia ABA, in cosa consiste: esempi pratici
Il metodo ABA prevede una serie di interventi che funzionano sulla base di quattro meccanismi: rinforzo, estinzione, controllo degli stimoli e generalizzazione. Per rinforzo, per esempio, si intende l’intervento che serve a rafforzare un comportamento. Per estinzione, invece, si intende esattamente l’opposto, vale a dire lo sradicamento di un dato comportamento.
Ecco la valutazione di un bambino e la successiva applicazione del metodo ABA con esempi pratici. Il bambino da trattare si chiama Matteo e ha 8 anni. Questo è il suo quadro valutativo:
- si mordicchia la mano sinistra e oscilla spesso con il busto
- ha scarse abilità di scrittura
- è affetto da disturbi alimentari e del sonno
- ha comportamenti aggressivi soprattutto nel pomeriggio e in tarda mattinata
Matteo ha bisogno di un aiuto dedicato, ma come funzionano in questo caso l’insegnante di sostegno e il metodo ABA? Ecco, gli esempi pratici di un percorso terapeutico:
- collocazione delle attività più gradevoli per Matteo nel pomeriggio o in tarda mattinata in modo da arginare i comportamenti aggressivi
- adozione di strategie di estinzione di comportamenti come mordicchiarsi la mano e di strategie di token economy per i comportamenti da rinforzare
In cosa consistono gli interventi di token economy? L’insegnate di sostegno fa un patto con Matteo. Secondo l’accordo, quando si impegna come dovrebbe in una data attività, viene rinforzato in modo sociale con incoraggiamenti come Bravo, Matteo. Non solo gli viene consegnata anche una biglia da inserire in una bottiglietta, su cui è stato fissato un livello da raggiungere. Quando le biglie raggiungono il livello, Matteo ottiene un rinforzo maggiore per far sì che comprenda di dover adottare più spesso possibile quel dato comportamento positivo.
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Metodi e tecniche per l’inclusione dei diversamente abili: specializzazione
La terapia ABA rientra tra gli approfondimenti del master in ‘master in ‘Metodi e tecniche per l’integrazione dei diversamente abili’ attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Il corso post-laurea di primo livello, afferente alla facoltà di Scienze della Formazione, è il percorso di specializzazione consigliato per lavorare nell’ambito dell’inclusione delle persone con disabilità e ritardi socio-cognitivi, in contesti scolastici ed extrascolastici.
Il master si rivolge sia ai neo-laureati sia ai profili che già operano nel settore (docenti, dirigenti, coordinatori didattici, educatori, personale sanitario e assistenti sociali).
La didattica del percorso di studio si focalizza sullo studio e l’approfondimento dei seguenti argomenti:
- Definizione e classificazioni delle disabilità intellettive
- Quadro teorico e riferimenti normativi
- Strategie educative speciali
- Didattica speciale
- Pedagogia speciale
- Autismo
- Sindrome di Down
- ADHA
- Ritardo mentale
- La comunicazione facilitata
- Il metodo ABA
- Tecnologie per la disabilità
- Didattica inclusiva
- Psicologia dell’inclusione
- Ruolo e mansioni dell’insegnante di sostegno
I contenuti sono fruibili telematicamente, attraverso una piattaforma con video lezioni in streaming, ebook e slide di approfondimento.
Il master online Unicusano ha un costo di 500,00 euro da suddividere in due rate.
Per ulteriori info e dettagli non esitare a contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi qui!
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