Università | 16 Dicembre 2023
Blurting: in cosa consiste questo metodo di studio?

Blurting: in cosa consiste questo metodo di studio?

Una delle difficoltà più ricorrenti per gli studenti è memorizzare, e quindi ricordare, concetti e nozioni; ecco perché è importante conoscere la tecnica blurting, un metodo di studio che dal un lato facilita la memorizzazione e dall’altro agevola il ripasso.

Per quanto ogni studente abbia caratteristiche e attitudini proprie, e per quanto ogni ciclo di studi comporti difficoltà peculiari, la memorizzazione delle informazioni è la parte più difficile dello studio.

A tutti capita prima  o poi di ritrovarsi nella condizione di leggere e rileggere più volte una pagina senza riuscire ad assimilare un solo concetto.

In tal caso un buon metodo di studio diventa fondamentale per ritrovare la concentrazione ed essere quindi produttivi.

Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo il metodo blurting sottolineandone i vantaggi per chi studia.

Blurting metodo: come funziona

Per iniziare a familiarizzare con il metodo di studio partiremo dalla traduzione del termine inglese ‘blurting’, che in italiano significa parlare d’impulso, sbottare.

Già dalla traduzione è facilmente identificabile l’essenza della tecnica.

Ampliando il concetto espresso dal termina anglosassone il blurting è una tecnica di scrittura attraverso la quale si cerca di scrivere in maniera spontanea e fluida, eliminando ogni sorta di blocco o limitazione.

Non bisogna quindi preoccuparsi della grammatica o della struttura del testo, ma più semplicemente bisogna mettere per iscritto tutto ciò che viene in mente in merito ad un determinato argomento.

Per un breve periodo di tempo la scrittura deve quindi essere continua e senza interruzioni.
La tempistica ideale è di 10-15 minuti.

A seconda delle preferenze è possibile utilizzare carta e penna oppure un supporto digitale come ad esempio un pc o un dispositivo mobile.

Tuttavia, secondo alcune ricerche la scrittura su supporto cartaceo risulterebbe più efficace per ricordare concetti complessi, per i quali si richiede anche anche un certo ragionamento logico.

Al contrario, la scrittura digitale risulterebbe più efficace per la memorizzazione di un consistente numero di informazioni

Per una buona riuscita del metodo è importante individuare un contesto tranquillo nel quale poter scrivere senza essere interrotti.

I vantaggi

In sintesi potremmo affermare che il blurting sostituisce la fase di ripasso ad alta voce, o comunque rappresenta un metodo coadiuvante al ‘tradizionale’ ripasso orale.

È ormai risaputo che scrivere aiuta a imprimere i concetti nella mente; numerose ricerche affermano che scrivere è il modo migliore per ricordare concetti e informazioni.

Entrando maggiormente nel dettaglio si tratta di una metodologia che offre innumerevoli vantaggi, non soltanto agli studenti.

Il blurting aiuta a superare il cosiddetto ‘blocco dello scrittore’,  o meglio a liberare la mente dalle preoccupazioni e dai pensieri che impediscono la scrittura. Inoltre, permette di sviluppare la creatività attraverso l’esplorazione di concetti in maniera libera.

Il testo scritto durante il blurting può essere utilizzato come spunto per lo sviluppo di idee e progetti.

Come pianificare lo studio

Ogni studente, anche il più diligente, preciso e organizzato si è domandato almeno una volta, nel corso della propria carriera scolastica, qual è il metodo più efficace per studiare.

La difficoltà a memorizzare può sopraggiungere a chiunque, soprattutto nei momenti di particolare stress come ad esempio la prossimità di un esame.

Studiare in quei momenti diventa praticamente impossibile, a meno che non si utilizzi la giusta metodologia per uscire dall’impasse.

Il blurting identifica la metodologia giusta per ritrovare la produttività, ma solo se utilizzata nel modo giusto e con i dovuti accorgimenti.

Si parte dal presupposto che l’applicazione del metodo in questione richiede un discreto investimento in termini di tempo.
È evidente che la scrittura dei concetti richiede più tempo del ripasso orale per cui il primo fondamentale passaggio è la pianificazione.

Bisogna calcolare attentamente le ore quotidiane da dedicare allo studio, soprattutto in vista di un esame.
In tal caso è consigliabile predisporre un planning che indichi giorno dopo giorno cosa e quanto studiare e/o ripassare.

Mettere in pratica il metodo di studio blurting è estremamente semplice. Basta prendere un foglio, scrivere il titolo dell’argomento in alto, magari utilizzando un colore e un carattere particolari per farlo risaltare, e quindi iniziare a buttar giù tutte le informazioni che si conoscono in merito alla materia.

Facciamo un esempio pratico per capire meglio.

Poniamo il caso di dover studiare un capitolo di storia.
Dopo aver letto e studiato le varie informazioni bisogna impostare un limite temporale, ad esempio di 10-15 minuti, entro il quale terminare la parte della scrittura.

Per dare un’idea di massima la ripartizione ideale studio- ripasso (blurting) è 70%-30%.

La fase successiva, ovvero dopo aver scritto tutto ciò che si ricorda in merito al capitolo studiato, si procede con la verifica.
Attraverso la rilettura di quanto appuntato sul foglio è possibile individuare il livello di comprensione dell’argomento e quindi le eventuali lacune.
La panoramica mette in evidenza i punti da rivedere e approfondire.

Come anticipato in precedenza il passaggio va ripetuto più volte, fino a quando tutte le informazioni non saranno consolidate e assimilate nella memoria.

Per gli studenti universitari che intendono avvalersi del metodo blurting è necessaria una precisazione, o meglio un’ulteriore dritta.

Solitamente la preparazione di un esame all’università segue un iter piuttosto standard.

La maggior parte degli studenti tende a limitare la fase del ripasso agli ultimi giorni prima della prova.

La strategia migliore, invece, sarebbe quella di alternare studio e ripasso, riuscendo così a conseguire una buona padronanza della materia, e ottenere di conseguenza un buon voto.

 

Credits: olly18 / Depositphotos.com

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