Università | 12 Luglio 2023
Come diventare consulente HACCP: consigli utili

Come diventare consulente HACCP: consigli utili

Ti piacerebbe lavorare nel settore alimentare e cerchi informazioni su come diventare consulente HACCP? Questa figura è sempre più importante in tante realtà che si occupano della produzione, manipolazione, trasformazione e vendita di alimenti.  

La materia è abbastanza complessa e il consulente HACCP è in grado di offrire un valido aiuto per attenersi alle norme in materia di sicurezza alimentare. Per capire meglio il percorso di studi, i requisiti richiesti e la tipologia di lavoro continua la lettura della guida. Troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.  

Chi è il consulente HACCP 

Tutte le aziende e i produttori del settore alimentare sono tenuti a monitorare i propri ambienti di lavoro e a tenere sotto controllo gli eventuali punti critici. Per ottemperare a questo obbligo, gli operatori alimentari devono attuare una serie di forme di autocontrollo che servono a scongiurare eventuali rischi e a preservare  la salute pubblica.  

Sono gli operatori stessi cioè a dover monitorare la propria azienda. Per effettuare l’auto monitoraggio nella maniera corretta bisogna fare riferimento al sistema HACCP, acronimo che sta per Hazard analysis and critical control points. 

Ed è proprio a questo punto che entra in campo la figura del consulente. Ma chi è il consulente HACCP? Si tratta di un esperto che aiuta le aziende a fissare le proprie prassi di controllo, tramite l’elaborazione del cosiddetto manuale HACCP, definito anche Piano di autocontrollo alimentare.

Se ti stai ponendo la domanda “cosa fa un consulente HACCP in concreto?”, leggi il piccolo elenco qui sotto con le mansioni principali di questo professionista:

 

  • valuta i rischi esistenti al fine di elaborare il piano di autocontrollo
  • redige il manuale HACCP delle realtà per cui lavora
  • gestisce la formazione del personale in materia di sicurezza alimentare
  • ordina tutte le analisi necessarie per tenere sotto controllo costante la produzione 
  • interagisce con gli organi preposti a effettuare i controlli nelle aziende

Che cos’è l’HACCP 

Prima di approfondire l’argomento principale, vale a dire come diventare consulente HACCP, è bene chiarire meglio in cosa consiste questo sistema.  

Ogni piano di sicurezza alimentare HACCP deve basarsi sui 7 principi elencati qui sotto:  

 

  • identificazione di tutti i pericoli da prevenire, da eliminare o da ridurre 
  • individuazione dei punti critici di controllo (CCP – Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio 
  • identificazione per ciascun CCP dei limiti critici che differenziano l’accettabilità dall’inaccettabilità 
  • definizione e applicazione di procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo 
  • definizione delle azioni correttive nel caso in cui un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti) 
  • individuazione delle procedure da applicare con regolarità al fine di verificare il funzionamento effettivo delle misure adottate 
  • predisposizione dei documenti e delle registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare 

Sulla base di questi 7 principi, ogni azienda costruisce il proprio manuale HACCP con le prassi da adottare. Come è evidente, questo lavoro necessità senza dubbio dell’intervento di un professionista, come il consulente HACCP. Quest’ultimo analizza l’attività, individua i punti critici e fornisce le azioni correttive da mettere in atto. Si occupa poi del monitoraggio e della verifica della corretta attuazione e del coretto funzionamento del piano adottato.  

La presenza di un professionista è indispensabile anche per un’altra ragione. Il piano di autocontrollo deve avere delle caratteristiche specifiche. Prima di tutto deve essere applicabile (niente misure difficili/impossibili da mettere in atto) e deve risultare utile a prevenire le cause di insorgenza di eventuali rischi. Non solo, all’interno del piano vanno indicate anche i rimedi che bisogna adottare nel caso in cui, nonostante le misure preventive, si verificano ugualmente delle situazioni di non conformità.  

In altre parole, non basta stilare un manuale HACCP pro forma. Un piano privo delle caratteristiche appena indicate, infatti, non è di alcune utilità, in quanto non solo è irrilevante ai fini della prevenzione, ma espone anche l’azienda al rischio di essere oggetto di pesanti sanzioni. 

Consulente HACCP: i requisiti 

Per poter lavorare come consulente HACCP bisogna avere una serie di conoscenze indispensabili, tra cui:  

 

  • basi di biologia 
  • nozioni di nutrizione umana  
  • fondamenti di microbiologia e batteriologia 
  • alterazioni degli alimenti e fonti di contaminazione 
  • norme igieniche basilari per la lotta agli insetti e ai roditori 
  • nozioni di chimica merceologica 
  • basi di igiene delle strutture delle attrezzature e di igiene del personale 
  • metodi di conservazione degli alimenti  
  • etichettatura degli alimenti  
  • normativa sugli allergeni 
  • sistemi di rintracciabilità 

Queste sono solo alcune delle competenze richieste. Ovviamente, un consulente HACCP deve conoscere molto bene anche il quadro normativo di riferimento e le procedure delle ispezioni dei NAS e del sistema sanitario nazionale.  

Corso consulente HACCP 

Come diventare consulente HACCP? Seguendo un corso apposito che consente di acquisire tutte le conoscenze elencate nel paragrafo qui sopra.  

L’Università Niccolò Cusano organizza un corso per diventare consulente HACCP destinato sia ai diplomati che ai laureati. Per quanto riguarda i laureati non ci sono distinzioni tra i titoli. Sono ammessi studenti provenienti da qualsiasi facoltà, con titoli universitari appartenenti sia al vecchio che al nuovo ordinamento.  

Il corso, infatti, è strutturato in maniera tale che gli iscritti possono acquisire tutte le competenze scientifiche necessarie all’esercizio della professione, anche senza avere dimestichezza pregressa con la materia. Il programma, infatti, è completo e fornisce il giusto bagaglio formativo in materie come biologia, microbiologia degli alimenti, tecnologie alimentari, nutrizione umana, merceologia degli alimenti e patologie connesse agli alimenti. 

Il corso, inoltre, ha durata annuale e prevede 1500 ore di attività e il raggiungimento di 60 CFU. Come sempre, la didattica si svolge da remoto con possibilità per gli studenti di seguire le lezioni dei docenti comodamente da casa, collegandosi alla piattaforma universitaria online.

Gli sbocchi lavorativi del consulente HACCP 

Una volta capito come diventare consulente HACCP, è bene farsi un’idea delle opportunità lavorative. Questa figura ha davvero un ampio ventaglio di opzioni perché viene richiesta in tantissime realtà. Di seguito, un piccolo elenco con alcuni possibili datori di lavoro di un consulente HACCP:  

 

  • aziende del settore alimentare 
  • grande distribuzione organizzata  
  • mense aziendali e mense scolastiche 
  • pasticcerie, gelaterie e yogurterie 
  • ristoranti, pizzerie, trattorie e rosticcerie 
  • pub e bar 
  • piccoli alimentari e punti vendita di congelati e surgelati 
  • panifici 

Quanto guadagna un consulente HACCP 

Nella scelta di una professione l’aspetto retributivo è fondamentale. Quanto guadagna un consulente HACCP? La risposta dipende dal livello di esperienza. Più il consulente lavora e cumula esperienza e più la retribuzione media si alza. In linea di massima, un consulente con 3 anni di lavoro alle spalle si porta a casa un guadagno annuale sui 21 mila euro lordi. La crescita è abbastanza costante, perché dopo una decina di anni di lavoro il guadagno annuale medio si attesta sui 27 mila euro lordi. Infine, un consulente con una carriera ventennale alle spalle può arrivare anche a 39 mila euro lordi all’anno. Chiaramente, si tratta di cifre indicative. In realtà, vanno considerate una serie di variabili, tra cui l’area geografica di operatività. 

Le soft skill di un consulente HACCP 

L’ultima parte della guida su come diventare consulente HACCP è dedicata alle soft skill, vale a dire a quelle caratteristiche che rendono una persona più o meno adatta a una determinata professione. Per fare il consulente HACCP bisogna avere:  

  • spiccata capacità di ascolto 
  • disponibilità al lavoro in gruppo 
  • obiettività e capacità di sintesi 
  • approccio analitico alla realtà e propensione al problem solving   
  • capacità di mantenere la propria autonomia di giudizio 
  • propensione all’aggiornamento costante   
  • consapevolezza del proprio ruolo sociale come garante della salute pubblica  

Credits immagine: WrightStudio/DepositPhoto.com

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