Università | 25 Maggio 2022
Come si fa la conclusione di una tesi di laurea? Consigli utili

Come si fa la conclusione di una tesi di laurea? Consigli utili

Tutti gli studenti universitari si pongono prima o poi la domanda come si fa la conclusione di una tesi di laurea? Scrivere la parte finale della tesi è davvero l’ultimo scoglio prima di dichiarare chiusa l’esperienza con l’università. Purtroppo, però, si commette spesso l’errore di non dedicare alle conclusioni la giusta attenzione. Eppure si tratta della parte dell’elaborato in cui si tirano le somme e si comunica ai lettori e ai membri della commissione il senso ultimo del lavoro svolto.

Se la tesi è stata ben pensata e strutturata, tra l’altro, la stesura delle conclusioni sarà semplice e non porterà via tanto tempo. L’Università Nicolò Cusano ha deciso di proporre una guida per semplificare l’approccio con la parte finale della tesi. 

Cosa fare prima di scrivere le conclusioni

Può sembrare paradossale ma la prima cosa da fare prima di scrivere le conclusioni è prendersi una pausa.

L’elaborazione della tesi presuppone tempo e fatica. Ogni studente avrà impiegato qualche mese a fare ricerca, documentarsi e a mettere nero su bianco dati e osservazioni. Questo lavoro è molto totalizzante. Essere immersi così a lungo in un testo impedisce di giudicarlo con il dovuto senso critico e di tirare le somme con facilità.

Se le conclusioni vengono redatte subito dopo aver terminato la tesi, si potrebbe correre facilmente il rischio di essere ripetitivi, anche a causa della stanchezza. Per scrivere una conclusione incisiva è bene chiudere la tesi in un cassetto per un paio di giorni, durante i quali bisognerebbe pensare a tutt’altro. Trascorso questo lasso di tempo, è possibile riprendere l’elaborato e procedere alla stesura delle conclusioni della tesi di laurea.

Come scrivere le conclusioni di una tesi di laurea

Dopo la pausa di due giorni, si riaffaccia la domanda come si fa la conclusione di una tesi di laurea?

Prima di tutto è bene chiarire cos’è una conclusione. Si tratta di un testo sintetico in cui vengono richiamati obiettivi e premesse di partenza del lavoro e sintetizzati i risultati raggiunti. Bisogna cioè tirare le somme e chiudere il cerchio, sottolineando i risultati raggiunti e indicando eventuali sviluppi futuri.

La sintesi è fondamentale. Bisogna cioè evitare assolutamente di essere prolissi e di dilungarsi troppo. Di solito, infatti, le conclusioni non superano le 2/3 pagine nel caso delle lauree triennali e le 4/5 pagine nel caso di quelle magistrali.

Cosa scrivere nella conclusione:  come strutturarla

La conclusione dovrebbe rispondere alle domande che fanno fatto da premessa del lavoro. Facciamo un esempio. Le conclusioni da scrivere sono di una laurea triennale in scienze della comunicazione e riguardano l’influenza dei social sulla vita reale degli utilizzatori. La domanda di partenza a cui la tesi ha cercato di rispondere è la seguente:

Che tipo di influenza esercitano i social nella formazione degli adolescenti e come determinano aspirazioni, obiettivi e legami sociali?

La conclusione va strutturata partendo proprio da questa domanda, che può fungere da apertura del testo. Dopodiché bisogna illustrare brevemente le risposte/risultati ottenuti con il proprio lavoro.

Questa è la struttura de seguire:

  • domande/ipotesi di partenza
  • tipo di ricerca svolta
  • interpretazione dei risultati
  • limitazioni eventuali dello studio
  • raccomandazioni per studi futuri

Conclusione tesi: esempi

Per evitare il classico blocco dello scrittore davanti alla pagina bianca è bene leggere qualche esempio. In questo modo, la domanda “come si fa la conclusione della tesi di laurea?” non rischia di diventare ossessiva.

La cosa più difficile sono le prime righe, quelle introduttive con le ipotesi di partenza. L’ipotetica conclusione della tesi sui social potrebbe essere la seguente. 

Domande/ipotesi di partenza e tipo di ricerca svolta:

Questo studio si è posto l’obiettivo di rispondere alla domanda qui di seguito: Che tipo di influenza esercitano i social nella formazione degli adolescenti e come determinano aspirazioni, obiettivi e legami sociali?

La ricerca ha previsto la somministrazione di tre questionari distinti a un campione costituito da 500 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni. I questionari sono stati strutturati con l’intento di sondare le diverse aree di influenza: sociale, culturale, linguistica e psicologica.

Interpretazione dei risultati:

Le risposte dei questionari hanno evidenziato una marcata tendenza degli intervistati a preferire la vita virtuale a quella reale. Il risultato della ricerca conferma le analisi sociologiche sugli adolescenti nati nel pieno dell’epoca digitale. Questi ultimi sono vittime di una finta socialità e sempre più isolati nel loro mondo tecnologico.

Raccomandazioni per studi futuri:

Sarebbe auspicabile che ulteriori ricerche future sondassero l’esistenza di un impatto differente dei social a seconda della provenienza geografica e dell’estrazione sociale dei giovani.

Conclusione tesi sperimentale

Le conclusioni variano in base al tipo di tesi. Nel caso di quella sperimentale è necessario scrivere un quadro sintetico dei risultati ottenuti, selezionando e mettendo in rilievo quelli più significativi. Il testo deve essere breve. Questo significa che va fatta una selezione dei dati in modo da riportare solo quelli più importanti per l’obiettivo della tesi.

Dopodiché si passa a elaborare un’interpretazione complessiva dei risultati emersi. È possibile anche aggiungere un breve confronto con altri studi analoghi o riportare eventuali citazioni.

Conclusione tesi compilativa

La conclusione cambia molto nel caso delle tesi compilative. Si tratta, infatti, di elaborati descrittivi e teorici. Le conclusioni, dunque, devono ruotare intorno a un riepilogo dell’argomento trattato, a cui fa seguito una parte dedicata alle soluzioni/risposte a cui si è giunti. Essendo la chiosa del lavoro, è possibile anche scrivere un piccolo commento, vale a dire un paragrafo in cui si mettono a confronto i risultati emersi con le proprie idee. Quest’ultima aggiunta va inserita solo se arricchisce e personalizza le conclusioni, altrimenti si può tranquillamente evitare.

Come fare conclusione tesi: gli errori da evitare

Quando la conclusione di una tesi si definisce buona? Prima di scriverla, bisogna fare attenzione a una serie di aspetti:

  • evitare di essere ripetitivi – ripetere gli stessi concetti con le stesse parole rende il testo noioso e ridondante. Le conclusioni devono essere originali. Non possono essere scritte facendo un semplice copia e incolla di alcuni passaggi della tesi. I concetti vanno elaborati ex novo, anche se si tratta di contenuti in parte già presenti
  • fare attenzione alla lunghezza – la qualità più importante per scrivere delle conclusioni efficaci è la sintesi. Dopo averle scritte è bene rileggerle e tagliare tutte le parti superflue
  • evitare di riassumere la tesi – le conclusioni non sono un riassunto della tesi
  • non fare un elenco degli argomenti trattati – se il lettore è giunto alla conclusione, ha già letto tutti i capitoli e sa di cosa parla l’elaborato. Non è necessario, dunque, elencargli tutti i temi affrontati. Questa descrizione della tesi, argomento per argomento, va fatta nell’introduzione.
  • evitare le valutazioni personali sul proprio elaborato
  • non includere i ringraziamenti – le conclusioni non sono la parte della tesi preposta ai ringraziamenti, che avranno una pagina apposita.  È possibile scegliere dove collocare i ringraziamenti, vale a dire all’inizio, dopo la conclusione o nel frontespizio
  • non includere informazioni nuove – le conclusioni non possono contenere dati o fatti non presenti nella tesi. Se ci si accorge di non aver introdotto una particolare informazione, è bene tornare indietro e individuare il capitolo giusto in cui inserirla
  • non fornire esempi – la conclusione non serve per spiegare i concetti tramite esempi. Questo tipo di scrittura si può adottare nella tesi. Nelle conclusioni tutto è già assodato grazie al supporto teorico dei vari capitoli dell’elaborato e gli esempi non servono.

Credits: Lacheev/DepositPhotos.com

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