Università | 30 Maggio 2025
Fondamenti di diritto internazionale: cosa si studia e a cosa serve

Fondamenti di diritto internazionale: cosa si studia e a cosa serve

In un mondo sempre più interconnesso, dove le decisioni prese in una parte del globo possono influenzare la vita di milioni di persone dall’altra parte del pianeta, il diritto internazionale si pone come il linguaggio universale che permette agli Stati di dialogare, collaborare e risolvere i conflitti in modo pacifico.

Dalle crisi climatiche che richiedono azioni coordinate globali, alle dispute commerciali che coinvolgono continenti interi, fino alla protezione dei diritti umani che trascende ogni confine nazionale: il diritto internazionale è la disciplina che plasma il nostro futuro comune.

Ma cosa significa realmente studiare e lavorare in questo affascinante campo? Come si traduce nella pratica quotidiana un sistema normativo che non ha un governo mondiale a sostenerlo? E soprattutto, quali sono le opportunità professionali per chi sceglie di specializzarsi in una materia che è al centro delle grandi sfide del XXI secolo?

Diritto internazionale: cos’è e cosa studia

Il diritto internazionale rappresenta l’insieme delle norme giuridiche che regolano i rapporti tra gli Stati sovrani e gli altri soggetti della comunità internazionale. Si tratta di un sistema normativo complesso che ha l’obiettivo di disciplinare le relazioni che trascendono i confini nazionali, garantendo ordine e stabilità nelle interazioni globali.

L’oggetto di studio del diritto internazionale è estremamente vasto e comprende molteplici aree tematiche. Tra le principali si annoverano la regolamentazione dei conflitti armati, la tutela dei diritti umani, la protezione dell’ambiente, il commercio internazionale, la cooperazione economica, la navigazione marittima e aerea, e la gestione delle comunicazioni transfrontaliere. Inoltre, questa disciplina si occupa della definizione dello status giuridico degli Stati, del riconoscimento della sovranità territoriale, della risoluzione pacifica delle controversie internazionali e della responsabilità degli Stati per gli atti illeciti.

Le fonti del diritto internazionale sono principalmente i trattati internazionali, la consuetudine internazionale, i principi generali di diritto riconosciuti dalle nazioni civili, e in via sussidiaria le decisioni giudiziarie e la dottrina dei giuristi più qualificati. Questo sistema normativo si caratterizza per la mancanza di un’autorità centrale dotata di poteri coercitivi, basandosi principalmente sul consenso degli Stati e sulla reciprocità nei rapporti internazionali.

Differenza tra diritto internazionale pubblico e privato

La distinzione tra diritto internazionale pubblico e privato costituisce una classificazione fondamentale che riflette la diversità dei soggetti e delle relazioni disciplinate da ciascun ramo.

Il diritto internazionale pubblico regola esclusivamente i rapporti tra Stati sovrani e altri enti pubblici della comunità internazionale, come le organizzazioni internazionali. I soggetti principali sono quindi gli Stati, che agiscono nella loro veste di enti sovrani, le organizzazioni internazionali governative, e in misura limitata altri soggetti di diritto internazionale come la Santa Sede o i movimenti di liberazione nazionale riconosciuti. Le norme del diritto internazionale pubblico disciplinano questioni quali la stipulazione di trattati, le relazioni diplomatiche, l’uso della forza, la tutela dell’ambiente su scala globale e la cooperazione internazionale in vari settori.

Il diritto internazionale privato, invece, si occupa delle relazioni giuridiche tra soggetti privati che presentano elementi di estraneità rispetto a un ordinamento nazionale. Non crea direttamente norme sostanziali, ma stabilisce criteri per determinare quale legge nazionale debba essere applicata a rapporti giuridici che coinvolgono cittadini di Stati diversi o che si svolgono in territori di più Stati. Ad esempio, disciplina questioni relative ai contratti internazionali tra privati, ai matrimoni misti, alle successioni con elementi stranieri, o alla giurisdizione competente in caso di controversie transfrontaliere.

Un’altra differenza sostanziale riguarda la natura delle fonti normative. Mentre il diritto internazionale pubblico si basa principalmente su trattati internazionali e consuetudini, il diritto internazionale privato trova la sua disciplina prevalentemente nelle legislazioni nazionali di ciascuno Stato, che stabiliscono autonomamente i criteri di collegamento per individuare la legge applicabile ai rapporti con elementi di internazionalità.

Infine, i meccanismi di risoluzione delle controversie differiscono notevolmente: il diritto internazionale pubblico prevede procedure specifiche come l’arbitrato internazionale o il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia, mentre le controversie di diritto internazionale privato vengono generalmente risolte davanti ai tribunali nazionali, applicando le norme di conflitto dell’ordinamento del foro.

Corso di laurea in diritto internazionale: esami e materie chiave

L’Università Niccolò Cusano offre diversi percorsi formativi che consentono di acquisire solide competenze in diritto internazionale, sfruttando i vantaggi della formazione online per garantire flessibilità e accessibilità agli studenti. La proposta formativa si articola in tre principali corsi di laurea, ciascuno con specifiche caratteristiche e obiettivi formativi.

Corso di Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (L-36)

Il corso di laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali rappresenta il punto di partenza ideale per chi desidera specializzarsi nel diritto internazionale. Il percorso è strutturato per formare laureati con conoscenze metodologiche, culturali e professionali basate su una formazione interdisciplinare nei campi giuridici, economici, politologici, sociali e storici.

Il piano di studi si articola su tre anni con una progressiva specializzazione che parte dalle basi giuridiche ed economiche per arrivare alle competenze internazionalistiche. Le materie fondamentali del primo anno includono Istituzioni di Diritto Pubblico, Diritto Privato, Economia Politica e Geografia Economico-Politica. Il secondo anno approfondisce con Diritto Pubblico Comparato, materie sociologiche e storiche, mentre il terzo anno si concentra su Diritto Internazionale e Storia delle Relazioni Internazionali come discipline centrali.

Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali (LM-52)

Il corso di laurea magistrale in diritto internazionale rappresenta la naturale prosecuzione per chi desidera specializzarsi ulteriormente. Il programma è progettato per acquisire conoscenze approfondite delle tematiche internazionali negli ambiti giuridico, storico, sociale, geografico, politico ed economico. Gli studenti sviluppano strumenti analitici, cognitivi e metodologici per interpretare correttamente l’evoluzione della società contemporanea e le dinamiche della globalizzazione.

Le aree disciplinari centrali includono il Diritto dell’Unione Europea (IUS/14), essenziale per comprendere l’integrazione europea, l’evoluzione giuridico-normativa dei gruppi e delle minoranze (IUS/21), la geopolitica (MGGR-02) per l’analisi degli equilibri di potere globali, l’economia internazionale (SECS-P/01), la sociologia dei processi economici e del lavoro (SPS/09), e le relazioni internazionali (SPS/06) come disciplina di sintesi.

Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (LMG/01)

Per chi preferisce una formazione giuridica completa, il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza offre una preparazione approfondita che include significative competenze in diritto internazionale. Il percorso consente di acquisire padronanza della cultura giuridica di base nazionale, internazionale ed europea, sviluppando capacità di progettazione e stesura di atti giuridici e competenze critiche per l’interpretazione e applicazione del diritto positivo.

Diritto internazionale: applicazioni pratiche ed esempi concreti

Nel campo del commercio internazionale, il diritto internazionale regola gli scambi attraverso accordi multilaterali come quelli dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Un esempio concreto è rappresentato dalle dispute commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi sui prodotti agricoli, risolte attraverso i meccanismi di risoluzione delle controversie previsti dal sistema WTO. Similmente, gli accordi di libero scambio come il CETA tra Canada e UE o il MERCOSUR in Sud America costituiscono applicazioni dirette del diritto dei trattati internazionali.

La tutela dell’ambiente rappresenta un altro settore di grande rilevanza pratica. L’Accordo di Parigi sul clima del 2015 costituisce un esempio emblematico di come il diritto internazionale affronti sfide globali attraverso impegni vincolanti degli Stati. Le controversie ambientali transfrontaliere, come quelle relative all’inquinamento dei fiumi che attraversano più Stati o alla gestione delle risorse ittiche negli oceani, vengono risolte applicando principi consolidati del diritto internazionale ambientale.

Nel diritto internazionale umanitario, le Convenzioni di Ginevra trovano applicazione concreta nei conflitti armati contemporanei. I tribunali penali internazionali, come quello per l’ex-Jugoslavia o per il Ruanda, hanno processato crimini di guerra e crimini contro l’umanità, dimostrando l’efficacia del diritto internazionale penale. La Corte Penale Internazionale continua questo lavoro, investigando e processando i responsabili di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra.

Le relazioni diplomatiche quotidiane rappresentano forse l’applicazione più diffusa del diritto internazionale. L’immunità diplomatica, regolata dalla Convenzione di Vienna del 1961, protegge quotidianamente migliaia di diplomatici in tutto il mondo. Quando si verificano incidenti diplomatici, come l’espulsione di diplomatici o la violazione delle sedi diplomatiche, la risoluzione avviene sempre attraverso i principi stabiliti dal diritto internazionale.

Nel diritto internazionale privato, esempi concreti includono i matrimoni celebrati all’estero e il loro riconoscimento nel paese di origine dei coniugi, l’esecuzione di contratti commerciali internazionali, e la determinazione della custodia dei figli in caso di separazione tra coniugi di nazionalità diverse. La Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori del 1980 rappresenta uno strumento pratico fondamentale per la risoluzione di questi casi complessi.

Laurea in diritto internazionale: sbocchi lavorativi e prospettive di carriera

Una laurea in diritto internazionale apre numerose opportunità professionali in un mercato del lavoro sempre più globalizzato.

Nel settore pubblico, una delle prospettive più ambite è rappresentata dalla carriera diplomatica. I laureati possono accedere ai concorsi per diplomatici presso il Ministero degli Affari Esteri, intraprendendo una carriera che li porterà a lavorare nelle ambasciate, nei consolati e nelle rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali. Parallelamente, esistono opportunità nelle organizzazioni internazionali come l’ONU, l’Unione Europea, la NATO, l’OCSE, e numerose altre istituzioni specializzate che richiedono professionisti con solide competenze in diritto internazionale.

Le istituzioni europee rappresentano un settore in continua espansione per i giuristi internazionalisti. La Commissione Europea, il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’UE e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea offrono posizioni per funzionari, consulenti legali e analisti di politiche che richiedono una profonda conoscenza del diritto dell’Unione e del diritto internazionale più in generale.

Nel settore privato, gli studi legali internazionali rappresentano una destinazione naturale per i laureati in diritto internazionale. Questi professionisti si occupano di contrattualistica internazionale, arbitrati commerciali internazionali, fusioni e acquisizioni transfrontaliere, e compliance normativa per aziende multinazionali.

Le organizzazioni non governative (ONG) costituiscono un altro importante sbocco professionale. Organizzazioni come Amnesty International, Human Rights Watch, Medici Senza Frontiere, o Oxfam necessitano di giuristi specializzati in diritto internazionale umanitario, diritti umani e diritto internazionale ambientale per sviluppare campagne, fornire assistenza legale e monitorare il rispetto degli standard internazionali.

Il settore dell’arbitrato internazionale offre prospettive professionali particolarmente remunerative. I giuristi specializzati possono lavorare come arbitri, consulenti presso istituzioni arbitrali internazionali come la Camera di Commercio Internazionale di Parigi o il London Court of International Arbitration, o come counsel presso studi legali specializzati in contenziosi internazionali.

Nell’ambito accademico e della ricerca, i laureati possono intraprendere carriere universitarie o presso think tank specializzati in relazioni internazionali. Istituzioni come l’Istituto Affari Internazionali (IAI), il Council on Foreign Relations, o centri di ricerca universitari offrono posizioni per ricercatori e analisti di politiche internazionali.

Credits: VitaliRadko/DepositPhotos.com

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