Università | 16 Settembre 2013
Settembre, il mese del futuro delle università italiane

Settembre, il mese del futuro delle università italiane

A dicembre finisce l’anno e tutti si lanciano in buoni propositi. L’occasione è ottima per fare un piccolo bilancio di come si è vissuto l’anno e anche per farsi un piccolo esame di coscienza. L’importanza dell’autocritica è indubbia ma la verità è che poi questi buoni propositi vengono sempre disattesi. Stessa sorte per il futuro delle università italiane. Se ne parla molto a settembre perché iniziano gli anni accademici ma poi cosa accade realmente? Noi proponiamo almeno una riflessione seria sul futuro delle università italiane dandovi come strumento le cifre di investimento di questo paese nella formazione. Se volete saperne di più sul futuro delle università italiane, continuate a leggere.

Pensando al futuro delle università italiane sorgono spontanee alcune domande. Quanto crediamo ancora all’utilità di una laurea? Quanti strumenti fornisce questo paese ai nostri figli? Come siamo messi in un’ottica europea? Tutte le risposte sul futuro delle università italiane possono essere desunte da alcune importanti cifre che spiegano quanto e come s’investe in formazione e in altro.
In Italia  si spendono mediamente 4 mila euro di fondi per ogni studente al di sotto dei 29 anni. Non male se guardiamo alla Francia dove se ne usano 5 mila euro. Un po’ meno bene rispetto ai quasi 6 mila in Belgio e soprattutto ai 9 mila in Danimarca. Come spiega Italia Oggi, dietro a noi c’è solo la  Spagna.
Quello che rende da allarme rosso questa analisi sul futuro delle università italiane è che, come riporta una fonte autorevole come Il Sole 24 Ore, anche le famiglie stesse sembrano aver deciso di investire sempre meno nell’istruzione dei figli. Per la telefonia hanno infatti speso nel 2012 800 euro mentre l’esatta metà è stata messa sulla formazione.
Il fondo di questo ragionamento sul futuro delle università italiane?
Se guardiamo i soldi buttati nel Lotto e nelle lotterie, c’è da piangere. Lo scorso anno hanno inciso sul portafoglio degli italiani fino a 6 mld di euro, ben il 65% in più di ciò che è stato destinato al futuro dei nostri figli!
E allora il futuro delle università italiane passa da nuovi stimoli e nuovi canali. Per questo ha senso il crescere dell’eLearning, usato da realtà come l’università UniCusano per conciliare lo studio al lavoro, la telematicità con la presenza, l’impegno con lo svago. Buttare al vento tutti quegli stupidi luoghi comuni sulle università telematiche come l’università UniCusano può essere un modo per far innamorare nuovamente lo studente e lo studio. Può essere il futuro delle università italiane.
Se poi volete maggiori informazioni sull’università UniCusano, oltre al ricco sito, vi consigliamo di leggere con continuità il BLOG di UNICUSANO dove sono presenti tanti topic sulle attività più recenti del mondo accademico e della vita degli studenti. In alternativa potete scrivere anche a informazioni@unicusano.it

 

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