Università | 15 Maggio 2023
Ingegneria sismica: cos’è e come viene applicata

Ingegneria sismica: cos’è e come viene applicata

In un mondo in cui gli insediamenti umani e le infrastrutture sono sempre più vulnerabili ai disastri naturali, la comprensione dei principi dell’ingegneria sismica e la loro corretta applicazione sono fondamentali per garantire la sicurezza delle persone e delle strutture.

L’ingegneria sismica si occupa dello studio del comportamento delle strutture di fronte a sollecitazioni sismiche, analizzando le dinamiche dei terremoti e sviluppando metodi per progettare edifici e infrastrutture che possano resistere a tali forze distruttive. Utilizzando una combinazione di modellistica computazionale avanzata, analisi strutturali e dati sperimentali, gli ingegneri sismici cercano di comprendere come le onde sismiche si propagano attraverso il terreno e come interagiscono con le costruzioni.

Nel corso degli anni, l’ingegneria sismica ha fatto enormi progressi grazie all’avanzamento delle conoscenze scientifiche e alla tecnologia. Nuove tecniche di analisi sismica, nuovi materiali e nuovi criteri di progettazione consentono agli ingegneri di creare strutture sempre più sicure e resilienti. Tuttavia, rimane una sfida costante per gli ingegneri sismici mantenere il passo con l’evoluzione delle conoscenze e sviluppare soluzioni innovative per far fronte a eventi sismici di magnitudo e intensità sempre più estreme.

Ingegneria sismica: cos’è e quali sono i campi di applicazione

L’ingegneria sismica è una disciplina che si occupa dello studio e dell’applicazione di principi e tecniche finalizzate alla progettazione, alla costruzione e alla valutazione della sicurezza delle strutture edilizie in relazione all’azione dei terremoti. Questo campo di conoscenza ha assunto un ruolo fondamentale nell’ambito dell’edilizia e della protezione civile, poiché mira a garantire la stabilità e la resistenza delle costruzioni in zone sismiche.

Uno degli obiettivi principali dell’ingegneria sismica è quello di prevenire il crollo degli edifici durante un terremoto, proteggendo così la vita delle persone e riducendo al minimo i danni materiali. Per raggiungere questo obiettivo, gli ingegneri sismici utilizzano metodi analitici e di calcolo avanzati per valutare la risposta strutturale alle sollecitazioni sismiche e progettare le strutture in modo da resistere alle forze generate dai terremoti.

I campi di applicazione dell’ingegneria sismica sono molteplici. Essa viene impiegata nella progettazione di edifici residenziali, commerciali e industriali, nonché di opere infrastrutturali come ponti, dighe e impianti energetici. Inoltre, l’ingegneria sismica svolge un ruolo cruciale nella valutazione e nella messa in sicurezza delle strutture esistenti, permettendo di identificare i punti critici e di proporre interventi di rinforzo o adeguamento antisismico.

Oltre all’ambito dell’edilizia, l’ingegneria sismica trova applicazione anche nella pianificazione urbana e territoriale. Infatti, la conoscenza del rischio sismico di una determinata area permette di adottare strategie di zonizzazione sismica, che consentono di regolamentare l’uso del suolo e stabilire restrizioni edilizie in base al livello di pericolosità sismica.

In conclusione, l’ingegneria sismica rappresenta un campo di studio e di applicazione di estrema importanza per garantire la sicurezza delle costruzioni e la protezione delle persone durante eventi sismici. Attraverso l’utilizzo di metodologie e tecniche specifiche, gli ingegneri sismici lavorano per mitigare gli effetti dei terremoti, contribuendo a una progettazione e a una costruzione più resiliente e sicura delle strutture nel nostro ambiente costruito.

Come funziona l’adeguamento antisismico

Quando si parla di adeguamento antisismico, ci si riferisce a una serie di interventi volti a rendere gli edifici più resistenti all’azione dei terremoti. Tali interventi mirano a garantire il raggiungimento dei livelli di sicurezza prescritti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) e, se necessario, migliorare la sicurezza strutturale già presente.

In generale, questi interventi riguardano il consolidamento delle murature, l’utilizzo di materiali compositi e fibre di carbonio per il rinforzo strutturale, il potenziamento delle strutture in legno e in cemento armato.  Gli interventi necessari per mettere in sicurezza un edificio devono tener conto dell’indicatore di rischio sismico, che si basa quattro fattori:

  • la zona geografica in cui si trova l’edificio,
  • l’intensità delle scosse sismiche,
  • la probabilità di un terremoto;
  • i potenziali danni che potrebbero verificarsi entro un determinato periodo di tempo.

Utilizzando queste analisi, sarà possibile pianificare interventi adeguati per proteggere la sicurezza di ogni lavoratore e ridurre al minimo i rischi legati a questo fenomeno naturale.

Come si costruisce in zona sismica

La normativa relativa agli interventi edilizi in zone sismiche non riguarda solo le attività di governo del territorio, ma anche la protezione civile per garantire la sicurezza pubblica. In entrambi i settori, si applica il principio della potestà legislativa concorrente (art. 117 della Costituzione italiana): lo Stato stabilisce i principi generali da seguire, mentre le Regioni disciplinano gli aspetti specifici.

Il Testo Unico dell’Edilizia, definito dal DPR 380/2001, stabilisce precisi adempimenti procedurali per gli interventi edilizi in zone sismiche: chiunque desideri costruire in una zona sismica (art. 93) deve darne preavviso allo sportello unico edilizia del Comune, che provvederà a trasmettere una copia all’ufficio tecnico regionale.

Inoltre, l’articolo 94 stabilisce che nelle zone sismiche, ad eccezione di quelle a bassa sismicità, non è possibile iniziare i lavori senza l’autorizzazione scritta della Regione (conosciuta come autorizzazione sismica).

In generale, quindi, se per la costruzione di un edificio è richiesta un’autorizzazione edilizia (emessa dall’amministrazione comunale), in una zona sismica non è sufficiente, ma è necessaria anche un’autorizzazione rilasciata dalla Regione, chiamata autorizzazione sismica.

Queste disposizioni si applicano a tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalle specifiche normative regionali. Infatti, per quanto riguarda la sicurezza sismica, le Regioni non possono introdurre normative divergenti da quelle nazionali (ad eccezione di alcuni aspetti specifici).

Sismabonus: l’opportunità per realizzare edifici antisismici in Italia

Il Sismabonus 2023 rappresenta un incentivo fiscale mirato a promuovere interventi di adeguamento antisismico per migliorare la sicurezza di immobili esistenti in aree a rischio sismico. Questo beneficio fiscale consente ai contribuenti, sia privati che società, di detrarre una parte delle spese sostenute per lavori di protezione sismica dalle proprie imposte sul reddito, sia Irpef che Ires.

L’importo del Sismabonus varia in base all’area geografica in cui si trova l’immobile (in relazione al rischio sismico) e al tipo di intervento effettuato. Questo incentivo offre la possibilità di detrarre le spese per lavori antisismici su edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 o 3. È importante sottolineare che il Sismabonus si applica solo alle strutture esistenti e non a nuove costruzioni o ampliamenti.

Questa agevolazione fiscale è stata introdotta dal governo italiano in risposta agli eventi sismici degli ultimi anni ed è stata prorogata fino al 2024 con la Legge di Bilancio 2022. L’obiettivo del Sismabonus è promuovere gli investimenti per interventi di ristrutturazione sismica sul patrimonio edilizio esistente nel nostro Paese. La detrazione prevista dal Sismabonus varia secondo le seguenti percentuali:

  • 50% se non viene persa alcuna classe di rischio sismico;
  • 70% se si riduce di una classe la valutazione di rischio dell’immobile;
  • 80% se si riduce di due classi la valutazione di rischio;
  • 75% per lavori condominiali che riducono di una classe la valutazione di rischio e contemporaneamente migliorano l’efficienza energetica (Ecosismabonus);
  • 85% per lavori condominiali che riducono di due classi la valutazione di rischio e contemporaneamente migliorano l’efficienza energetica.

Il Sismabonus rappresenta un’importante opportunità per garantire la sicurezza delle strutture esistenti e contribuire alla riduzione del rischio sismico nel nostro Paese.

Ingegneria sismica all’università: l’occasione offerta dal master Unicusano

Il Master in Ingegneria Sismica offerto dall’Università Telematica Niccolò Cusano rappresenta un’opportunità imperdibile per gli studenti desiderosi di specializzarsi in questo ambito cruciale.

Il Master proposto da Unicusano si focalizza principalmente sulla formazione di professionisti altamente specializzati nel campo dell’Ingegneria Sismica e della Sismologia applicata all’ingegneria. Il programma è indirizzato principalmente ai laureati o neolaureati in discipline tecniche e scientifiche, come ingegneria civile, ingegneria per l’ambiente ed il territorio, ingegneria edile-architettura o architettura, che desiderano acquisire competenze specialistiche nelle applicazioni dell’Ingegneria Sismica.

Al termine del percorso formativo, i partecipanti saranno in grado di concepire e progettare edifici in conformità con la Nuova Normativa Tecnica delle Costruzioni. Saranno in grado di valutare l’adeguatezza sismica delle strutture esistenti e di progettare interventi di adeguamento. Inoltre, acquisiranno competenze nella valutazione economica dei costi sociali e degli aspetti economici specifici degli interventi.

Le opportunità professionali per i laureati del Master in Ingegneria Sismica includono l’impiego presso studi di progettazione strutturale, istituti accademici o di ricerca, nonché imprese di costruzione. Questo percorso formativo offre una solida base per intraprendere una carriera di successo nel settore, fornendo le competenze e le conoscenze necessarie per affrontare le sfide e le complessità dell’Ingegneria Sismica.

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Credits: ArturVerkhovetskiy/DepositPhotos.com

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