Corsi di Laurea | 23 Settembre 2023
Come diventare insegnante nella scuola d’infanzia?

Come diventare insegnante nella scuola d’infanzia?

In Italia l’insegnamento segue un iter formativo e concorsuale piuttosto lungo, composto da passaggi difficili da inquadrare per le differenze che sussistono tra i vari livelli di istruzione e per le continue evoluzioni normative; ecco perché chi ambisce a diventare maestra d’asilo si domanda come diventare insegnante nella scuola d’infanzia.

Consapevoli dei dubbi e della confusione che si generano intorno all’argomento, nel corso di questa guida cercheremo di fare chiarezza analizzando passo passo il percorso per insegnare alla scuola dell’infanzia.

Maestra d’asilo: competenze e mansioni

Per comprendere a fondo il ruolo ricoperto da una maestra d’asilo è fondamentale conoscere le peculiarità e le finalità della scuola dell’infanzia.

Partiamo da quanto riportato sul sito del Miur, che specifica:

“La scuola dell’infanzia fa parte del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni ed è il primo gradino del percorso di istruzione, ha durata triennale, non è obbligatoria ed è aperta a tutte le bambine e i bambini di età compresa fra i tre e i cinque anni.”

Il Ministero continua specificando le finalità della scuola materna:

“La scuola dell’infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento e mira ad assicurare un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative.”

Alla luce di quanto definito dal Ministero è piuttosto evidente l’importanza del ruolo di una maestra d’asilo.
Nel rispetto del ruolo educativo dei genitori, il suo compito principale è supervisionare la crescita del bambino, stimolando le sue capacità di apprendimento e lo sviluppo inteso in tutte le sue dimensioni.

Le mansioni di un insegnante della scuola dell’infanzia riguardano principalmente la predisposizione di programmi educativi; programmi che prevedono una serie di attività ludiche ed educative finalizzate al raggiungimento di precisi obiettivi che preparano l’alunno ad affrontare il successivo livello di formazione, ovvero la scuola primaria.

Attenzione però, il ruolo di una maestra d’asilo non consiste soltanto nell’organizzare le attività da far svolgere ai bambini ma presuppone un attento monitoraggio di ogni singolo alunno al fine di garantirne sicurezza e benessere e verificarne i relativi progressi.

Prendendo spunto da quanto riportato sul sito del Miur in merito alle attività previste durante il triennio della scuola dell’infanzia, l’insegnante si occupa di stimolare l’apprendimento attraverso l’esperienza concreta; attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti e la natura.
Chiaramente, trattandosi di bambini che vanno dai tre ai cinque anni il tutto viene svolto in chiave ludica.

Un altro aspetto estremamente importante curato dalle maestre è quello che fa riferimento alla routine, ovvero ai momenti della giornata che si ripresentano ogni giorno: l’accoglienza, l’igiene, le relazioni interpersonali, l’appello, il riordino, il pranzo, il riposo ecc.

Quanto guadagna

La panoramica relativa all’insegnante delle scuole materne si completa con qualche dato economico.
Cerchiamo quindi di capire quanto guadagna una maestra d’asilo.

Iniziamo precisando che lo stipendio varia in base agli anni di  servizio, per cui possiamo soltanto limitarci a dare un’idea di massima.

Secondo le ultime rilevazioni la retribuzione media mensile oscilla tra i 1.800 euro lordi, percepiti da una maestra ad inizio carriera, e i 2.800 euro percepiti da un insegnante alla fine della propria carriera.

Come si diventa maestra d’asilo

Entriamo nel cuore del nostro post per rispondere alla domanda che tanti aspiranti insegnanti si pongono: qual è l’università per diventare maestra d’asilo, ovvero qual è la laurea per insegnare all’asilo.

Prima di analizzare il percorso formativo per diventare maestra della scuola dell’infanzia è necessaria una piccola precisazione.
Spesso si tende a fare confusione tra l’asilo nido e la scuola materna (comunemente denominata ‘asilo’).
In realtà si tratta di due differenti strutture educative.
L’asilo nido accoglie neonati e bambini fino ai tre anni di età; la scuola materna, invece, accoglie bambini dai 3 ai 6 anni di età.

Cambia l’età dei bambini, cambiano le esigenze, cambiano le attività ludiche/didattiche, per cui cambiano anche le competenze e le mansioni degli insegnanti.

Quindi, come diventare maestra d’asilo nido?

Chi lavora all’interno di un asilo nido ricopre il ruolo di educatore socio-pedagogico, per il quale è sufficiente una laurea triennale in scienze dell’educazione, ovvero il titolo rilasciato dal corso di laurea in Scienze della formazione (L-19).

Diverso il discorso per chi lavora in una scuola dell’infanzia frequentata da bambini dai tre ai cinque anni.
In tal caso non si parla di educatore ma di un vero e proprio insegnante.
Per fare la maestra d’asilo ci vuole la laurea magistrale.

Così come definito chiaramente sul sito del Miur, i titoli per accedere all’insegnamento per la scuola dell’infanzia, che sono anche abilitanti, sono i seguenti:

  • Laurea in Scienze della formazione primaria, sia di vecchio ordinamento (articolo 6, Legge 169 del 2008) sia di nuovo ordinamento (articolo 6 Decreto Ministeriale 249 del 2010).
  • Diploma di istituto magistrale o di scuola magistrale o diploma di liceo socio-psico-pedagogico conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002 (decreto Ministeriale 10 marzo 1997).

Il corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria, comprensivo di tirocinio, fornisce l’abilitazione che consente di essere inseriti nella II fascia delle graduatorie di istituto per il conferimento degli incarichi a tempo determinato.
Il titolo quinquennale fornisce inoltre il requisito per la partecipazione ai Concorsi per titoli ed Esami.

Corso di laurea in scienze della formazione primaria

A questo punto del nostro post è chiaro che per fare la maestra d’asilo bisogna innanzitutto conseguire una laurea magistrale: in particolare una laurea in Scienze della formazione primaria.

Il percorso di studi, stabilito a norma di legge, prevede un ciclo unico di studi della durata quinquennale.

Durante il quinquennio è previsto lo studio di materie finalizzate a fornire una preparazione multidisciplinare, nell’ambito della quale sono previste discipline come la pedagogia (generale, sociale e speciale), la letteratura e la lingua italiana, i fondamenti della matematica, la geografia, la psicologia dello sviluppo, i modelli di progettazione educativa, le teorie e le procedure di valutazione dell’apprendimento, la biologia, la fisica e la legislazione scolastica.

Il conseguimento del titolo permette di candidarsi per le supplenze tramite le Graduatorie di Istituto o la MAD, in attesa del Concorso Ordinario di scuola dell’Infanzia e Primaria.
Solitamente i bandi vengono aperti con cadenza biennale.

In alternativa alla supplenza, o anche contemporaneamente, l’aspirante insegnante di scuola materna può investire il tempo a disposizione prima del concorso in corsi di  formazione.

Entrambe le alternative consentono non soltanto di migliorare il proprio know how ma anche di acquisire punti validi per il concorso stesso.
La selezione pubblica, infatti, oltre a valutare le prove prende in considerazione anche il curriculum del candidato; ciò significa che supplenze, master e corsi di perfezionamento attribuiscono ulteriori punti.

Data la complessità della regolamentazione relativa al reclutamento degli insegnanti e dell’iter formativo e concorsuale previsto per l’insegnamento nelle scuole italiane è d’obbligo una precisazione: per diventare docente nella scuola dell’infanzia non è richiesto il requisito dei 24 CFU introdotto dal D.Lgs. 59/2017 e dal D.M. 616/2017.
I crediti formativi nei settori antropo-psico-pedagogici e nelle metodologie didattiche identificano un requisito richiesto ai docenti della scuola secondaria.

Tirocinio post-laurea

Il tirocinio è parte integrante dei corsi per diventare maestra d’asilo, ovvero del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria.

L’esperienza formativa si articola in tirocinio diretto, all’interno delle scuole dell’infanzia accreditate, e tirocinio indiretto, espletato attraverso incontri con il tutor durante i quali si discute e si riflette sulle attività didattiche realizzate a scuola.
Entrambe le tipologie prevedono l’obbligo di frequenza.

Attraverso il tirocinio l’aspirante maestra dell’infanzia entra in contatto con il mondo scolastico e con le dinamiche che lo caratterizzano; nel contempo ha la possibilità di mettere in pratica quanto studiato a livello teorico.

Chiaramente le esperienze ‘pratiche’ sono diversificate nei diversi anni del corso di laurea, per cui risultano in sinergia sia con gli insegnamenti e sia con i laboratori.

Ora sai cosa serve per fare la maestra d’asilo.
Se il tuo sogno è diventare insegnante e lavorare nella scuola dell’infanzia non devi fare altro che intraprendere il percorso che ti abbiamo indicato in questa guida per acquisire i requisiti di abilitazione all’insegnamento.

Credits: amelaxa / Depositphotos.com

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