Corsi di Laurea | 08 Settembre 2023
Ingegneria edile: materie e sbocchi lavorativi

Ingegneria edile: materie e sbocchi lavorativi

Sulla base di dati statistici estremamente incoraggianti tanti giovani scelgono di diventare ingegneri; molti scelgono di laurearsi in ingegneria edile, le cui materie garantiscono una preparazione spendibile in numerosi ambiti professionali.

L’indirizzo ingegneristico in generale, e quello edile in particolare, garantiscono interessanti e gratificanti sbocchi professionali ai laureati e a chi si appresta a conseguire l’abilitazione per svolgere la professione di ingegnere.

Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo le caratteristiche della branca ingegneristica, i percorsi di laurea e le prospettive per chi sceglie di frequentare l’università e approfondire l’ingegneria edile.

Corso di laurea in ingegneria edile: cosa si studia

Prima di entrare nel merito dei corsi di laurea in ingegneria edile e delle materie previste dai programmi di studio cerchiamo di capire su cosa è incentrata la disciplina.

L’ingegneria edile è una branca ingegneristica focalizzata sul mondo delle costruzioni e sui relativi vari aspetti.
La disciplina, oltre alla costruzione, è applicata anche al recupero e al consolidamento degli edifici e alla certificazione energetica.

Per comprendere meglio il concetto sopra espresso riportiamo di seguito la definizione di ingegneria edile fornita da Wikipedia:

“L’ingegneria edile è la branca dell’ingegneria che si occupa della progettazione, direzione lavori, produzione cantieristica, collaudo, manutenzione degli edifici ad uso civile e non.
Nello specifico la sua scienza è volta alla ottimizzazione, gestione, sostenibilità del processo edilizio in tutte le sue fasi, con capacità di progettazione in ambito architettonico, strutturale, impiantistico e tecnologico. In Italia l’ingegnere edile deve abilitarsi con lo stesso esame sostenuto da architetti e ingegneri civili.”

Per quanto riguarda il percorso universitario, l’indirizzo ingegneristico si dirama in varie specializzazioni, ognuna delle quali approfondisce una determinata branca disciplinare.

Tra le varie alternative proposte dalle università rientra il corso di laurea incentrato sull’ingegneria edile, scelto e frequentato da tantissimi studenti per le buone prospettive occupazionali che offre al conseguimento del titolo.

A seconda degli atenei, il percorso può essere strutturato sulla tradizionale formula 3+2 (triennale + magistrale) oppure può essere impostato su un ciclo unico di studi, della durata quinquennale.

A prescindere dalla struttura del percorso la facoltà di ingegneria edile eroga una formazione di stampo tecnico-scientifico, per cui è impostata su materie di base quali la matematica, la geometria, la fisica, il disegno tecnico, l’informatica e la storia dell’architettura.

Per quanto riguarda le discipline caratterizzanti l’indirizzo edile, i programmi prevedono lo studio delle seguenti materie:

  • Scienza dei materiali
  • Scienza e tecnica delle costruzioni
  • Idraulica
  • Geotecnica
  • Geologia
  • Sismica
  • Topografia e cartografia
  • Impiantistica elettrica
  • Impiantistica idraulica e di riscaldamento
  • Illuminotecnica
  • Tecnica e pianificazione urbanistica
  • Progettazione strutturale
  • Tipologie di edilizia
  • Economia ed estimo civile

Imprescindibile la conoscenza della lingua inglese, per cui i corsi di laurea in ingegneria edile includono nel piano di studi approfondimenti relativi alla lingua sia scritti che orali.

Gli sbocchi

Dopo aver analizzato a grandi linee la struttura dei percorsi di studio e i principali argomenti approfonditi cerchiamo di capire quali sono i principali ambiti di applicazione della materia.
Cerchiamo quindi di capire gli ambiti in cui è spendibile una laurea in ingegneria edile, ovvero gli sbocchi ai quali può accedere un profilo qualificato.

Iniziamo subito col precisare che la specializzazione ‘edilizia’ può essere spesa sia nel settore pubblico che in quello privato.
Tra le opportunità rientrano quindi enti pubblici, imprese di costruzione, studi professionali, consorzi edilizi e società di progettazione.

Per quanto riguarda la modalità lavorativa, il laureato in ingegneria edile può lavorare anche come libero professionista, a condizione che sia iscritto all’Ordine degli Ingegneri.

Tra le opzioni riservate a chi ha conseguito una laurea di secondo livello, e conseguito i CFU richiesti, rientra anche l’insegnamento nelle scuole medie e superiori.

Ingegnere edile: cosa fa

Completata la panoramica sulla disciplina e sulle materie di ingegnerie edile previste dai piani di studio universitari analizziamo nel dettaglio la professionalità, ovvero le mansioni svolte da un professionista.

L’ingegnere edile è il profilo che si occupa di realizzare edifici residenziali, commerciali e industriali.
La sua attività si concretizza nella creazione e direzione di un intero processo edilizio, nell’ambito del quale rientra anche la gestione degli aspetti urbani e ambientali.
A seconda del contesto e dell’esigenza il professionista in questione può sia progettare che dirigere i lavori; in alcuni casi può occuparsi anche della manutenzione degli impianti e della struttura.

Alla luce dei nuovi standard di innovazione e tecnologia, tra le mansioni più attuali e ricorrenti rientrano la costruzione, o il rimodernamento, di edifici a basso fabbisogno energetico, a basso impatto ambientale e ad alto contenuto tecnologico; il tutto senza rinunciare al comfort e alla sicurezza.

La differenza con un ingegnere civile è che spesso quest’ultimo si occupa di progettare strutture ad uso civico che non rientrano nella categoria ‘edifici’.

Per avere un’idea immediatamente chiara della professionalità, nell’elenco che segue abbiamo sintetizzato le principali mansioni di un ingegnere edile:

  • Progettazione di opere edilizie
  • Progettazione di interventi edilizi (rimodernare, restaurare, riqualificare)
  • Organizzazione e supervisione del cantiere edile
  • Valutazione preventiva del lavoro sia dal punto di vista delle tempistiche che dei costi
  • Predisposizione dei documenti tecnici
  • Collaudo
  • Redazione dei piani per la manutenzione

Quanto guadagna

Come accennato nella premessa il settore ingegneristico promette interessanti gratificazioni economiche e ottime prospettive di carriera.

Chiaramente, così come per qualsiasi altra professione, i guadagni dipendono da una serie di variabili, prima fra tutte l’esperienza.
Ulteriori elementi che influiscono sulle retribuzioni riguardano il settore operativo nel quale si inserisce l’ingegnere, l’area geografica all’interno della quale opera e la modalità lavorativa (libero professionista o dipendente).

Alla luce di quanto fin qui detto è piuttosto evidente che non è possibile indicare in maniera precisa quanto guadagna un ingegnere edile; tuttavia è possibile fornire un’idea di massima in base alle statistiche nazionali.

Per un ingegnere edile junior la retribuzione media oscilla intorno ai 21.000 euro annui.
Con un discreto bagaglio di esperienza all’attivo lo stipendio di un ingegnere edile raggiunge cifre che superano i 45.000 euro all’anno.

Come diventare ingegnere edile

Concludiamo la panoramica relativa allo studio dell’ingegneria edile e alla relativa professionalità con il percorso formativo e l’iter concorsuale per diventare un ingegnere edile.

Il punto di partenza è identificabile nel conseguimento di una laurea, triennale o magistrale a seconda delle prospettive lavorative.

Tra i percorsi più attuali sia per i contenuti che per la modalità formativa il corso di laurea in ingegneria edile attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.

Il piano di studi del curriculum ‘edilizia’ prevede insegnamenti finalizzati a formare ingegneri di primo livello; profili in possesso delle conoscenze di base necessarie per operare nel campo della progettazione e realizzazione edilizia.
Il percorso di studi triennale garantisce il know how per operare sia nei cantieri tradizionali e sia in quelli industrializzati.

Al conseguimento del titolo, triennale o magistrale, è possibile partecipare all’Esame di Stato, articolato in 4 prove:

  • Prima prova scritta
  • Seconda prova scritta
  • Prova orale
  • Prova pratica

Al superamento delle 4 prove, ovvero dell’esame, è possibile ottenere l’abilitazione professionale.

L’ultimo passaggio per poter svolgere il lavoro di ingegnere edile, così come previsto per le altre branche ingegneristiche, consiste nell’iscrizione all’albo professionale.
L’albo in questione è suddiviso in due sezioni: la sezione ‘B’ riservata agli ingegneri in possesso di laurea triennale e la sezione ‘A’ riservata agli aspiranti ingegneri in possesso di laurea magistrale.

Ora hai un’idea sicuramente più chiara della professionalità dell’ingegnere edile; se intendi laurearti e sei interessato ai corsi di laurea online Unicusano non devi fare altro che richiedere maggiori informazioni compilando il form che trovi cliccando qui!

Credits: Shyntartanya / Depositphotos.com

I contenuti di questo sito web hanno esclusivamente scopo informativo e si riferiscono alla data 08 Settembre 2023.
I contenuti non intendono sostituire consulenza e informazioni ufficiali che sono reperibili su www.unicusano.it

CHIEDI INFORMAZIONI

icona link