Master | 14 Marzo 2022
Come diventare energy manager: studi e possibilità

Come diventare energy manager: studi e possibilità

Sulla scia di una forte sensibilizzazione verso la tematica ambientale, che ha determinato nel corso degli anni un aumento della richiesta di profili specializzati nel settore energetico, sia da parte delle Pubbliche Amministrazioni che delle aziende private, molti giovani laureati si domandano: come diventare energy manager?

La cosiddetta efficienza energetica, intesa come utilizzo ottimizzato delle risorse, è diventata un’esigenza per tutte le aziende che operano sul mercato; una necessità che richiede professionalità qualificate in possesso di competenze specifiche e aggiornate relative al settore delle energie.

Si aprono così nuove e promettenti opportunità occupazionali per i profili tecnici qualificati.

Scopriamo insieme come specializzarsi e quali sono gli sbocchi per un energy manager.

Energy management: cos’è

Prima di addentrarci nell’ambito del percorso di studio e specializzazione più idoneo per diventare un manager appetibile dal punto di vista professionale cerchiamo di familiarizzare con il concetto di energy management.

Il termine preso in prestito dall’inglese diventa in italiano ‘gestione energetica’.
Si tratta quindi di un concetto piuttosto ampio nel quale rientrano varie attività, anche se generalmente l’energy management è rivolto principalmente al risparmio energetico.

Le attività in questione sono rivolte all’efficientamento energetico, sia nel settore pubblico che nelle imprese e nei contesti abitativi. In particolare, l’energy management è fondamentale nelle aziende, dove l’efficienza relativa all’utilizzo, e quindi al consumo, dell’energia consente di abbattere notevolmente la spesa energetica.

Per comprendere meglio, il risparmio energetico prevede una serie di passaggi fondamentali:

  • Misurazione dei consumi e analisi dei relativi dati
  • Identificazione degli eventuali sprechi e individuazione delle soluzioni più idonee atte ad ottenere un’ottimizzazione dei consumi, e quindi un risparmio
  • Messa in atto delle soluzioni individuate per evitare gli sprechi (ad es. sostituzione di apparecchiature e dispositivi inefficienti)
  • Analisi dei progressi derivanti dall’attività di energy management

Le attività che rientrano nell’ambito dell’energy management sono gestite da un profilo specializzato, denominato appunto ‘energy manager’.

Energy manager: cosa fa

Entriamo nel cuore del nostro post per approfondire quelle che sono le principali mansioni di un energy manager e le caratteristiche della relativa professionalità.

Partiamo dalla definizione fornita da Wikipedia:

“L’energy manager è una figura professionale – in Italia collegata a un obbligo di legge per i grandi consumatori – che vede tra i propri compiti principali l’analisi, il monitoraggio e l’ottimizzazione dell’uso dell’energia delle imprese e degli enti, pubblici o privati, consentendo così di conseguire benefici economici, energetici, ambientali e legati alla produzione di beni e servizi.”

Il suo ruolo consiste nell’individuare soluzioni innovative che permettano di ottimizzare i costi inerenti all’energia. Oltre ad essere responsabile dell’utilizzo razionale energetico ha il compito di verificare periodicamente i consumi attraverso gli audit oppure i report prodotti da sistemi automatizzati.

In sintesi, tra le funzioni di un energy manager rientrano:

  • il controllo, la regolazione e un oculato utilizzo degli impianti;
  • il monitoraggio dei consumi attraverso audit ad hoc oppure attraverso report prodotti da sistemi di telecontrollo e automazione (se presenti);
  • la promozione di comportamenti consapevoli da parte dei dipendenti e/o degli occupanti della struttura;
  • la proposta di investimenti rivolti a migliorare i processi produttivi o le performance dei servizi utilizzati.

Rientrano, talvolta, tra le mansioni del profilo in analisi, anche gli acquisti di energia elettrica, effettuati chiaramente sempre nell’ottica di una riduzione dei costi.

Sulla scia di una tendenza generale sempre più rivolta alla green energy (il cui significato rimanda all’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili come il sole, il vento e l’acqua) l’energy manager gioca un ruolo fondamentale nei processi che riguardano gli acquisti green; nello specifico, il profilo in questione collabora con l’ufficio acquisti per selezionare impianti e macchinari che nei limiti del possibile garantiscano bassi consumi energetici e che allo stesso tempo riducano l’impatto sull’ambiente.

In linea generale possiamo dire che il ruolo cambia in base alle caratteristiche e alle dimensioni dell’impresa o della struttura nell’ambito della quale si inserisce.

Nelle grandi aziende, o comunque nelle organizzazioni complesse, il profilo è essenzialmente un dirigente preposto alla guida di un team di esperti tecnici.

Nelle aziende e gli enti di modeste dimensioni la figura assume la funzione di consulente esterno in possesso di competenze prevalentemente tecniche.

Nei casi in cui la consulenza è rivolta a singole residenze il profilo interviene a supporto del cliente attraverso associazioni di consumatori, agenzie e punti energia. In tal caso, venendo a mancare la parte gestionale, il profilo non è definito energy manager ma energy auditor.

La figura in oggetto e la relativa professionalità rappresentano il fulcro intorno al quale ruota l’attività della FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia).

Riconosciuta giuridicamente l’associazione, senza scopo di lucro, gestisce la nomina degli energy manager e allo stesso tempo si occupa di promuovere l’utilizzo efficiente dell’energia attraverso iniziative istituzionali e l’erogazione di servizi rivolti a chi opera nell’ambito energetico.

Tra le attività della FIRE la promozione di una normativa allineata alle evoluzioni del settore.

La Legge 10 del 1991 prescrive la presenza di un energy manager in tutte le industrie che registrano un consumo di energia annuo superiore ai 10.000 tep e in tutte le altre organizzazioni che superano i 1.000 tep.

La stessa legge stabilisce l’obbligo di redigere un PEC (Piano Energetico Comunale) per tutti i comuni che registrano una popolazione superiore ai 50.000 abitanti.

La Legge 10/91 definisce il profilo come il ‘responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia’ evidenziando quelli che sono i principali compiti:

  • Art. 19: individuare le azioni, gli interventi e le procedure per promuovere l’uso razionale dell’energia; predisporre bilanci energetici in funzione dei parametri economici e degli usi energetici finali; predisporre i dati energetici da comunicare.
  • Art. 26: redazione della relazione tecnica e dell’attestazione di verifica inerenti al progetto teso a rispettare l’obbligo, imposto dalla legge a tutti gli edifici pubblici e/o adibiti ad uso pubblico, di soddisfare il fabbisogno energetico ricorrendo, laddove possibile, a fonti rinnovabili.
  • Monitorare lo stato dei lavori e la corretta esecuzione dei contratti di Servizio di Energia nei casi in cui il committente è un ente pubblico con l’obbligo di nominare un energy manager.
energy manager cosa fa

Credits: BrianAJackson / Depositphotos.com

Lavorare nel mondo dell’energia: come si diventa energy manager

In seguito alle recenti evoluzioni legislative e all’introduzione del regime di libera concorrenza nei settori energetici e delle utility nasce l’esigenza, per aziende, industrie e strutture pubbliche, di avvalersi di professionisti in possesso di competenze specialistiche.

Come già anticipato all’inizio del post si aprono ottime opportunità occupazionali per chi possiede la qualifica di energy manager.

Cerchiamo innanzitutto di individuare i requisiti e le competenze tecniche fondamentali per lavorare nel settore dell’energy management.

Il profilo deve possedere spiccate doti manageriali integrate da una buona capacità comunicativa, attraverso la quali gestire i rapporti con le varie tipologie di interlocutori.

Dal punto di vista tecnico l’energy manager deve possedere un bagaglio di competenze multidisciplinare che includa conoscenze di natura economica, finanziaria e legislativa.
Fondamentale il possesso di basi solide nel campo della termodinamica, dell’elettrotecnica, delle fonti rinnovabili, dei mercati energetici e della legislazione che riguarda l’energia e l’ambiente.

È piuttosto evidente che la domanda di figure professioanli qualificate si presenta particolarmente esigente.
Il punto di partenza ideale è identificabile in una laurea in Ingegneria, in seguito alla quale si rende necessario un ulteriore approfondimento del know how, possibilmente con un corso di specializzazione.

A tal proposito l’Università Telematica Niccolò Cusano, in partnership con S.C.I.R.E. (Scientific Consortium for Industrial Research and Engineering, ha attivato il master in ‘Innovazione, sviluppo e gestione di reti energetiche basate su energie rinnovabili’.

Si tratta di un corso post-laurea di II livello, ideale per chi desidera diventare energy consultant, che mira a formare profili in possesso delle competenze necessarie per mettere a punto sistemi integrati per la produzione distribuita di energia elettrica basata sull’utilizzo di fonti rinnovabili.

Nel dettaglio il programma del corso prevede lo studio e l’approfondimento dei seguenti argomenti:

  • Conoscenze di base di analisi fluidodinamica
  • Conoscenze di base di analisi termodinamica
  • Conoscenze di base di sistemi energetici
  • Scenario energetico e obiettivi a breve-medio-lungo termine
  • Efficienza energetica
  • Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e/o combinata
  • Smart city e smart grid
  • Le nuove tecnologie per l’efficienza energetica
  • Produzione dell’energia distribuita
  • Sicurezza degli impianti e degli apparati
  • Sistemi di monitoraggio e controllo

Il master prevede un costo di 1.700,00 euro da corrispondere in 4 rate. Per gli ingegneri iscritti all’Ordine è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.300,00 euro.

Il master Unicusano può essere frequentato a distanza, attraverso una pratica modalità formativa che permette di personalizzare l’apprendimento sulla base delle proprie esigenze.
Il dettaglio diventa fondamentale per i professionisti attivi dal punto di vista lavorativo, che non hanno la possibilità di sottostare a vincoli di orario e presenza in aula, ma che hanno l’esigenza di specializzarsi e/o aggiornarsi.

Attraverso una pratica piattaforma telematica l’aspirante energy manager può studiare online, avvalendosi del materiale didattico disponibile in formato digitale all’interno della propria area riservata.
Il corsista può inoltre seguire le lezioni comodamente online, in streaming, da pc o dispositivo mobile, in qualunque momento della giornata. In tal modo ha la possibilità di conciliare più facilmente studio e lavoro.

Prima di concludere questo articolo è necessario un breve approfondimento sul consulente energetico certificato, o per meglio dire sulla figura dell’EGE (acronimo di Esperto in Gestione dell’Energia), ovvero l’evoluzione normativa dell’energy manager.

Si tratta di un profilo professionalmente in grado di operare nel nuovo mercato europeo dell’energia.
La sua formazione non è legata a specifici corsi di formazione; tuttavia, a seguito dell’emanazione del Decreto Legislativo 102 del 2014 e del Decreto Direttoriale del 12 maggio 2015, il superamento di un esame e l’esperienza nel settore rappresentano i requisiti essenziali per il rilascio della certificazione EGE.

Ora che sai come diventare energy manager non ti resta che richiedere ulteriori dettagli sul master online Unicusano; contatta subito il nostro straff attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!

Credits: everythingposs / Depositphotos.com

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