Sport | 27 Giugno 2016
Trofeo Settecolli, Marinelli: “Qui si impara tanto”

Trofeo Settecolli, Marinelli: “Qui si impara tanto”

La 53esima edizione del trofeo internazionale Settecolli ha preso il via lo scorso fine settimana e già nei primissimi giorni di gare non sono mancate emozioni e primati personali. La kermesse, in corso di svolgimento presso il suggestivo impianto del Foro Italico, in quello Stadio del Nuoto che ancora rimbomba del tifo di Roma 2009, assume quest’anno ancora più valore, essendo stata collocata subito dopo gli Europei di Londra e a poco più di un mese dai Giochi di Rio. Sarà dunque un Settecolli con vista brasiliana, soprattutto per quei nuotatori che tra le corsie delle piscine della capitale dovranno trovare la spinta giusta per strappare un pass olimpico ancora in languida attesa. Per parlare di tutti i contenuti di questa importante manifestazione natatoria, Radio Cusano Campus ha raggiunto il responsabile tecnico del settore nuoto, fondo e salvamento dell’UniCusano Aurelia nuoto, Roberto Marinelli.

Roberto, sarà veramente un Settecolli a due velocità? Vedremo una parte di atleti battagliare per Rio e una parte appesantita dai carichi di lavoro in vista dei Giochi?

“Probabilmente sarà così ma da un certo punto di vista è anche normale. C’è chi si è guadagnato il pass prima di questo avvenimento e starà seguendo una tabella per arrivare al top della forma almeno tra un mese. Poi ci sono quegli atleti che qui a Roma si stanno giocando la partecipazione olimpica e avranno calibrato gli allenamenti per essere brillanti in questi giorni. Il Settecolli resta comunque un Trofeo spettacolare, sia per la location dove si disputa, sia per la presenza di campioni dal valore assoluto”.

Come si sono preparati gli atleti dell’UniCusano Aurelia nuoto per questo appuntamento?

“Ci siamo preparati bene e sappiamo tutti cosa dobbiamo dare per chiudere il Settecolli senza rimpianti. Abbiamo Martina Caramignoli e Giada Galizi con qualche responsabilità in più rispetto ai più giovani, che sono qui per imparare oltre che per staccare il pass per gli Europei di categoria”.

Quanto conta per un giovane nuotare accanto a delle vere e proprie icone di questo sport come Laszlo Cseh,  Ranomi Kromowidjojo o Federica Pellegrini?

“Conta più di tanti allenamenti passati a spigare un movimento, o una fase subacquea. Noi allenatori possiamo ripetere un concetto fino allo sfinimento ma il valore di ciò che si può rubare con gli occhi non ha eguali. Noi cerchiamo di far disputare molte gare ai nostri ragazzi proprio per abituarli alle competizioni e agli avversari ma alla fine capita che ci si confronti sempre con gli stessi nuotatori. Appuntamenti come il Settecolli sono fondamentali anche per questo, qui si impara tanto”.

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