Ingegneria biomedica: sbocchi lavorativi dopo la laurea
In un’epoca in cui la tecnologia e la medicina si fondono in soluzioni sempre più innovative, l’ingegneria biomedica rappresenta una delle frontiere più affascinanti e promettenti del panorama professionale contemporaneo. Questo campo interdisciplinare, che unisce le competenze ingegneristiche alla conoscenza biologica e medica, sta letteralmente rivoluzionando il modo in cui curiamo, diagnostichiamo e preveniamo le malattie.
Ma cosa significa realmente essere un ingegnere biomedico oggi? Quali sono le opportunità concrete che questo percorso di studi può offrire? E soprattutto, come si può trasformare la passione per la tecnologia e la medicina in una carriera di successo?
Cos’è l’ingegneria biomedica?
Prima di spiegarti cosa fare dopo ingegneria biomedica, ovvero prima di analizzare i principali sbocchi, cerchiamo di familiarizzare con la materia.
Analizzeremo brevemente le caratteristiche e le finalità della disciplina, per consentire a chi si approccia alla specializzazione universitaria di scegliere con consapevolezza.
Sul vocabolario Treccani per l’aggettivo ‘biomedico’ viene riportata la seguente definizione:
‘Che riguarda insieme la biologia e la medicina, la ricerca biologica e quella medica.’
Per quanto riguarda invece l’ingegneria biomedica, sul sito Wikipedia viene riportata la seguente definizione:
“L’ingegneria biomedica (o bioingegneria; da non confondersi con le biotecnologie) è un ramo dell’ingegneria che applica i principi di fisica, chimica, biologia, scienza dei materiali e di altre discipline collegate alla progettazione di sistemi e soluzioni per le scienze biomediche. La finalità di tale integrazione è prevalentemente rivolta all’ambito tecnologico, industriale, scientifico, clinico, ospedaliero.”
Si tratta quindi di una disciplina trasversale a numerosi comparti industriali, in particolare ai settori basati sull’innovazione dei prodotti.
Quali materie si studiano a ingegneria biomedica?
Entriamo nel dettaglio dei percorsi di studio universitari per capire nel dettaglio cosa si studia ad ingegneria biomedica.
Prendiamo in esame il corso di laurea in Ingegneria industriale – curriculum biomedico attivato dall’università telematica Niccolò Cusano, il quale mira a formare profili qualificati ed esperti nella realizzazione di impianti e sistemi biomedicali.
Il programma prevede lo studio e l’approfondimento delle seguenti materie:
- matematica
- geometria
- analisi
- chimica
- fisica
- inglese
- informatica
- termodinamica applicata
- economia (applicata all’ingegneria)
- meccanica
- elettrotecnica
- biochimica
- elettronica
- misure meccaniche e termiche
- macchine e impianti ospedalieri
- biomateriali e ingegneria tessutale
- modellazione e simulazione biomeccanica
- scienza e tecnologia dei materiali
Al termine del triennio il laureato avrà acquisito le competenze per lavorare nell’ambito della progettazione, fabbricazione e montaggio di componenti.
Avrà inoltre appreso le conoscenze per occuparsi dell’analisi e della valutazione dei costi, del controllo e del collaudo dei materiali.
Il conseguimento del titolo garantisce la professionalità per applicare i fondamenti dell’ingegneria biomedica nei settori dell’elettronica, dell’informazione, della meccanica e della chimica.
Ingegneria biomedica: sbocchi lavorativi
L’ingegnere biomedico è il profilo che si occupa della progettazione e della gestione di sistemi complessi destinati al campo medico sanitario, ai settori dei dispositivi digitali e all’ambito dell’ICT.
Il settore in cui più facilmente trova impiego un ingegnere biomedico è quello sanitario.
L’Ingegnere Biomedico opera principalmente nel sistema sanitario, nel mondo della ricerca e della produzione industriale.
I laureati potranno trovare occupazione nelle aziende che commercializzano dispositivi medici, fornendo assistenza post vendita ai clienti; nei laboratori clinici specializzati; nelle aziende sanitarie all’interno dei servizi di ingegneria clinica; nelle aziende ospedaliere sia pubbliche che private; nelle aziende di servizi che operano nel settore della gestione delle tecnologie sanitarie e nelle aziende che sviluppano e/o producono dispositivi medici
Analizziamo i principali settori in cui trova impiego un profilo laureato.
Partiamo quindi dall’industria farmaceutica e da tutti i settori correlati alla produzione e alla fornitura di sistemi e materiali destinati alla diagnosi, alla cura e alla riabilitazione.
Un altro ambito promettente sia dal punto di vista dell’occupazione che della gratificazione economica è quello delle neuroscienze, ovvero l’industria che produce sistemi neuro-artificiali e tecnologie simbiotiche uomo-macchina.
Parliamo in pratica di quel settore denominato ‘neuroscience industry’ in cui la tecnologia dell’informazione viene integrata alla neurofisiologia.
Tra i contesti in cui più frequentemente trova applicazione la materia rientrano le aziende ospedaliere pubbliche e private, i laboratori clinici, le società che gestiscono servizi di telemedicina e apparecchiature medicali, i centri di ricerca per la robotica avanzata e le società di consulenza.
Un settore in via di sviluppo nell’ambito del quale trova applicazione la specializzazione in ingegneria biomedica è quello dell’intelligenza artificiale.
Parliano in pratica della branca dell’ICT che realizza software e algoritmi complessi che interagiscono con l’essere umano.
Possiamo quindi affermare che la preparazione di un ingegnere biomedico è piuttosto versatile, per cui può essere spesa nell’ambito di tutte le posizioni generiche di management.
Il professionista in questione può quindi trovare impiego in tutti i settori della business consultancy.
Dopo aver parlato dei contesti analizziamo nel dettaglio i profili e le relative professionalità legate al mondo della bioingegneria.
Specialista di prodotto
Lo specialista di prodotto (product specialist) è colui il quale conosce dettagliatamente il funzionamento, i dati tecnici e clinici e le caratteristiche dei dispositivi medici ad alto contenuto tecnologico.
La sua attività consiste nel fornire informazioni, ed eventualmente fare formazione, al fine di garantire il corretto utilizzo, e quindi funzionamento, del prodotto.
Il profilo si inserisce in maniera strategica sia nella fase pre che nella fase post vendita.
Progettista di organi artificiali e protesi
L’ingegneria biomedica offre sbocchi professionali in tutte le aziende che realizzano organi e protesi artificiali.
Il professionista che si inserisce in tali realtà si occupa di progettare dispositivi che sostituiscono organi e funzioni motorie, sensoriali e metaboliche.
L’ingegnere biomedico deve quindi possedere una preparazione di livello avanzato in ambito meccanico, chimico e biologico; deve inoltre padroneggiare i più moderni software di progettazione e macchinari di sperimentazione.
Per il lavoro che svolge deve avere conoscenze ingegneristiche che riguardano la biomeccanica, l’ingegneria dei tessuti e l’ingegneria dei biomateriali.
Tecnico delle apparecchiature biomediche
Un ingegnere biomedico specializzato ha la possibilità di lavorare come tecnico delle apparecchiature biomediche, sia all’interno delle strutture sanitarie che nelle aziende che forniscono servizi di consulenza e gestione delle biotecnologie.
Il professionista in questione si occupa quindi di installazione, collaudo, manutenzione, monitoraggio, sicurezza e prevenzione dei rischi di strumentazioni biomedicali e di diagnostica per immagini.
Altre professioni
Gli altri sbocchi lavorativi di ingegneria biomedica riguardano professionalità spendibili in svariati campi afferenti il digitale e il mondo dell’ICT.
Tra i ruoli che può ricoprire un laureato il consulente IT, il software developer.
Pur non essendo il principale sbocco di un ingegnere biomedico, si tratta di una possibilità che consente di lavorare nell’ambito della realizzazione di siti e piattaforme web.
La figura del software developer si occupa di scrivere materialmente il codice delle strutture informatiche.
Un altro ruolo che può essere ricoperto da chi ha conseguito una laurea in ingegneria biomedica è quello del consulente IT, colui il quale si occupa di supportare e guidare le imprese durante il processo di scelta delle soluzioni informatiche più adatte alle peculiari esigenze (ad esempio il raggiungimento di un particolare obiettivo).
Un IT consultant laureato in ingegneria biomedica può occuparsi della risoluzione di problemi di calcolo oppure può applicare le proprie competenze negli ambiti degli algoritmi e della blockchain.
Laurea in ingegneria biomedica: la proposta formativa Unicusano
L’Università Niccolò Cusano rappresenta un’eccellenza nel panorama della formazione ingegneristica italiana, proponendo un innovativo percorso di Laurea in Ingegneria Industriale (L-9) con curriculum biomedico che si distingue per la sua metodologia didattica all’avanguardia e la massima flessibilità organizzativa.
Il punto di forza dell’offerta Unicusano risiede nella modalità di erogazione completamente online, che consente agli studenti di accedere ai contenuti formativi attraverso una piattaforma e-learning disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questa soluzione tecnologica permette di conciliare perfettamente gli impegni di studio con le esigenze lavorative e personali, offrendo la libertà di apprendere secondo i propri ritmi e disponibilità temporali.
Il percorso formativo è strutturato per sviluppare competenze trasversali che spaziano dalle discipline matematico-scientifiche fondamentali fino alle applicazioni più specialistiche dell’ingegneria biomedica. Gli studenti acquisiscono padronanza nell’analisi e progettazione di sistemi biomedicali complessi, nella gestione di processi industriali innovativi e nell’applicazione di metodologie avanzate per il controllo qualità e la sicurezza.
Un elemento distintivo del metodo Unicusano è il sistema di tutoraggio personalizzato, che garantisce un supporto costante durante tutto il percorso universitario. Ogni studente viene affiancato da tutor qualificati che forniscono assistenza didattica, orientamento negli studi e supporto nella preparazione degli esami.
L’accesso al corso è facilitato da un test d’ingresso non vincolante che, anziché rappresentare una barriera, costituisce uno strumento di autovalutazione e orientamento. Eventuali lacune formative vengono colmate attraverso percorsi di recupero mirati, garantendo a tutti gli studenti le basi necessarie per affrontare con successo il percorso universitario.
Al termine della laurea triennale, i laureati possono proseguire la propria formazione accademica attraverso i corsi di laurea magistrale offerti dall’ateneo, approfondendo ulteriormente le competenze specialistiche e ampliando le prospettive professionali nel dinamico settore dell’ingegneria biomedica.
La formula Unicusano rappresenta quindi la soluzione ideale per chi desidera intraprendere una carriera nell’ingegneria biomedica senza rinunciare alla qualità formativa e mantenendo la massima flessibilità nel proprio percorso di studi.
Ora sai quali sono gli sbocchi di ingegneria biomedica; se sei interessato a conseguire una laurea in ingegneria biomedica e desideri ulteriori dettagli e informazioni sui corsi online Unicusano contatta il nostro staff attraverso il form online che trovi cliccando qui!
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