Corsi di Laurea | 14 Agosto 2018
Storia della pedagogia: protagonisti, modelli e tappe importanti da ricordare

Storia della pedagogia: protagonisti, modelli e tappe importanti da ricordare

Sei curioso di scoprire qualcosa in più sulla storia della pedagogia?

Sei nel posto giusto: in questa guida ti parleremo della nascita e dell’evoluzione della pedagogia, una disciplina umanistica che analizza e studia l’educazione e la formazione dell’uomo nel suo intero ciclo di vita.

Contrariamente a ciò che si pensa, la pedagogia non studia solamente l’uomo nella sua fase infantile, ma anche adolescenti, giovani, adulti, anziani e disabili; si occupa quindi degli approcci educativi relativi a tutti i compiti evolutivi dello sviluppo.

Questa disciplina affonda le sue radici in un passato assai remoto e le tappe del suo sviluppo sono segnate da teorie e da personaggi che hanno lasciato un segno nella storia, da Socrate a Rousseau.

Vediamo ora quello che devi sapere sulla storia della pedagogia e dell’educazione.

Evoluzione della pedagogia dalle origini ad oggi

La pedagogia e, di conseguenza, il pedagogista, studia l’umano e ciò che riguarda l’Uomo e la sua esistenza. Ma quali sono i fondamentali di questa disciplina, dove nasce e quali sono le tappe principali che hanno caratterizzato la sua evoluzione? Scoprilo nei prossimi paragrafi della nostra guida.

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Pedagogia: etimologia e definizione

Prima di parlare della storia della pedagogia, diamo una definizione di questa disciplina, a partire dalla sua etimologia.

Il termine pedagogia deriva dal greco παιδαγογια (generare bambini, procreazione), da παιδος (paidos: bambino) e αγω (ago: guidare, condurre, accompagnare).

La figura del pedagogo era, nell’Antica Grecia, riconducibile allo schiavo che accompagnava il bambino durante il tragitto tra la casa e la scuola. A seguito della conquista della Grecia da parte dei Romani, venne chiamato paedagogus lo schiavo greco che, oltre ad accompagnare i bambini, insegnava loro la lingua greca.

Col passare del tempo il significato di paedagogus divenne quello di insegnante, indipendentemente dallo stato sociale, e in età imperiale paedagogum era chiamata la scuola dei paggi di corte.

Da pedagogia deriva invece il termine pedagogista, ossia lo studioso di pedagogia.

I primi approcci alla pedagogia

I primi approcci metodici alla pedagogia giungono dal V secolo a.C., con la maieutica di Socrate. Il filosofo vede il lavoro dell’educatore simile a quello della levatrice: il suo compito è quello di far emergere la conoscenza insita nelle persone, attraverso una serie di domande che indurranno l’interlocutore a cercare una risposta.

C’è poi un altro filone, riconducibile a Platone, di natura teorico riflessiva. In uno dei suoi dialoghi, Platone si pone il problema del come si fa ad imparare e dà il via ad una lunghissima e fitta schiera di pensatori analizzando la cosiddetta paideia, il modello educativo vigente ad Atene.

La pedagogia nel Medioevo

Continuando con la nostra storia della pedagogia e con la raccolta dei pedagogisti famosi, un ruolo importante in epoca medioevale è ricoperto da Raimondo Lullo (1235-1315). Il missionario spagnolo fu autore del primo manuale conosciuto di istruzione dei bambini scritto in una lingua romanza.

La sua visione della pedagogia era volta alla ricerca di mezzi per conseguire la salvezza spirituale e, insieme, la cristianizzazione degli infedeli.

La pedagogia in epoca moderna

La storia della pedagogia ha visto, in epoca moderna, l’elaborazione di diversi modelli e la presenza di molte personalità influenti.

Ad esempio, Rousseau, nell’Emilio, parla dell’educazione del fanciullo allo stato di natura, fuori dalla società. Questa teorizzazione ha ispirato la fondazione dei Centri Rousseau in Italia.

Non possiamo non citare Immanuel KantÉmile Durkheim, che hanno elaborato rispettivamente due modelli di pedagogia, uno basato sull’individuo e uno sulla società.

  • L’approccio kantiano esercita una spinta positiva nei confronti dell’uomo: la fiducia nell’essere umano porta il pensatore a vederlo come artefice di un miglioramento della sfera sociale. Elargire un’educazione al giovane senza curare le relazioni con la società lo porterà ad una formazione tale da riuscire a cambiare in meglio la stessa società di cui fa parte;
  • L’approccio del sociologo Émile Durkheim è, invece, contrario all’educare in completa astrazione dalla realtà sociale, poiché ciò porterebbe ad una ritorsione dei costumi contro il soggetto, se questi non li rispettasse. Ogni società ha delle regole che, se non conosciute, vengono innocentemente ignorate, causando situazioni “illecite” che possono ritorcersi contro l’autore.

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