Master | 15 Maggio 2021
Come diventare supply chain manager: studi e possibilità

Come diventare supply chain manager: studi e possibilità

Sull’attuale mercato la gestione ottimale e produttiva della catena di distribuzione è il presupposto essenziale per il successo di un’azienda; ecco perché nel corso di questo post ti spiegheremo come diventare supply chain manager.

Si tratta di una professionalità che offre ottime prospettive di impiego e di carriera grazie al ruolo strategico che ricopre nell’ambito del raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Cos’è la supply chain?

Prima di entrare nel merito della professionalità manageriale in oggetto è d’obbligo un breve approfondimento relativo al concetto di Supply Chain Management.

Le origini del SCM risalgono al 1982, anno in cui veniva introdotto dagli studiosi Oliver e Webber per indicare una tecnica di riduzione delle scorte di una stessa filiera.
Supply chain in italiano diventa ‘catena di approvvigionamento’ ed indica il processo che consente di  portare sul mercato un prodotto o un servizio.

Per l’attività identificata con l’acronimo SCM non esiste ancora una definizione univoca; prenderemo quindi in considerazione, come punto di partenza per approfondire il discorso, la descrizione fornita dal sito Wikipedia, che riportiamo di seguito:

“La gestione della catena di distribuzione (supply chain management, SMC) riguarda diverse attività logistiche delle aziende, con l’obiettivo di controllare le prestazioni e migliorarne l’efficienza. Tra queste attività sono incluse la catalogazione sistematica dei prodotti e il coordinamento strategico dei vari membri della catena di distribuzione.
Il supply chain management fornisce quindi un collegamento e si occupa di coordinare le attività di produzione, acquisto e logistica.”

Il termine supply chain identifica quindi il complesso di attività di pianificazione e gestionali che compongono la catena di distribuzione, tra le quali rientrano la logistica, il rapporto con i fornitori e il coordinamento del flusso merci.

Il concetto include anche l’insieme di soluzioni software che agevolano e ottimizzano la gestione della catena di distribuzione.

Per chiarire ulteriormente il concetto, le fasi di una supply chain sono essenzialmente tre:

  1. Approvvigionamento: acquisizione delle materie prime necessarie per la produzione
  2. Produzione: attività di fabbricazione
  3. Distribuzione: operazioni finalizzate alla consegna del bene al cliente

L’obiettivo principale del supply chain management è snellire il processo produttivo riducendo al minimo gli sprechi e ottimizzando al massimo le risorse.

supply chain

Credits immagine: DepositPhoto.com/Zerbor

Chi è e cosa fa il supply chain manager?

Comprese a grandi linee le caratteristiche della supply chain passiamo ad analizzare il profilo che si occupa di gestire i processi che riguardanola catena di distribuzione, o catena di approvvigionamento che dir si voglia.

Il supply chain manager è la figura alla quale viene affidata la gestione della catena logistica di un’azienda, per cui opera sia nei settori che si occupano di produzione e sia in quelli che gestiscono le fasi di vendita e distribuzione.
Trattandosi di un profilo che svolge un ruolo di grande responsabilità si confronta direttamente con i vertici aziendali.

Per quanto riguarda l’operatività nell’ambito del processo produttivo il supply chain manager si occupa di pianificare gli approvvigionamenti, ossia le entrate a magazzino, e di gestire i flussi delle merci verso i vari reparti produttivi.
Nello specifico si occupa di identificare i prodotti da acquistare, valutando con attenzione le caratteristiche che maggiormente si allineano alle esigenze dell’azienda sia a livello tecnico che economico.

Oltre a selezionare i fornitori il manager responsabile della catena di distribuzione/approvvigionamento gestisce le trattative di acquisto e la stipula degli accordi commerciali e delle eventuali partnership.

Tra le mansioni di un professionista rientra il monitoraggio delle consegne, che riguarda sia le tempistiche e sia l’integrità dei prodotti.

Terminata la produzione il supply manager si dedica alla gestione delle fasi di stoccaggio e distribuzione, occupandosi nello specifico di organizzare le spedizioni e il trasporto dei prodotti.
L’attività di logistica include il coordinamento dei trasportatori, sia interni che esterni, e il controllo dell’efficienza del parco mezzi nel caso in cui l’azienda ne possieda uno.

Il lavoro del supply manager include anche la supervisione degli aspetti burocratici legati ai movimenti delle merci, per cui la predisposizione della documentazione e delle pratiche richieste dalla normativa per il trasporto, lo stoccaggio e in generale per le attività di import ed export.

Per risultare produttive ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali tutte le attività fin qui descritte devono essere affiancate da analisi costanti che riguardano tutte le fasi della supply chain.
Un professionista qualificato deve essere in grado di analizzare costi, tempistiche, prestazioni e processi al fine di individuare possibili punti di miglioramento e ottimizzare al massimo le risorse.
Entrando maggiormente nel dettaglio deve monitorare il piano di approvvigionamento, il processo di produzione, l’andamento delle vendite e l’efficacia delle attività di marketing con l’obiettivo di correggere eventuali criticità.
Tale attività di controllo e analisi viene oggi gestita attraverso software gestionali e programmi all’avanguardia che permettono di raccogliere e analizzare dati e informazioni in tempi brevi.

Dove lavora

A seconda dei casi il supply chain manager può essere inquadrato come dipendente oppure lavorare come consulente esterno.

La professionalità in questione trova impiego principalmente nelle aziende produttive, ovvero nelle realtà che si occupano della lavorazione di materie prime e semi-lavorati per realizzare beni.

Tra gli sbocchi anche le aziende che operano nel retail, nella GDO e nell’e-commerce.
Rientrano negli orizzonti occupazionali di un supply chain manager i supermercati, gli ipermercati e i grandi magazzini; in altre parole tutte le realtà che si occupano di distribuzione al dettaglio e all’ingrosso.

Quanto guadagna

Basandoci sui dati statistici degli ultimi anni cerchiamo di capire quanto guadagna un supply chain manager.

Senza entrare troppo nello specifico il range nell’ambito del quale oscilla la retribuzione va dai 35.000 agli 85.000 euro lordi annui.

Chiaramente il livello retributivo è legato all’esperienza lavorativa; un entry level con 1 o 2 anni di esperienza può arrivare a guadagnare fino a 40.000 euro lordi l’anno mentre un profilo che ha raggiunto un’esperienza decennale può raggiungere la soglia dei 70.000 euro.

Le possibilità di crescita professionale sono ottime; una carriera che supera i 20 anni può raggiungere retribuzioni che superano i 120.000 euro.

La formazione

La professione del supply chain manager non è al momento regolata da alcuna normativa per ciò che concerne la formazione.
Non sono richiesti titoli di studio particolari, né tanto meno abilitazioni o iscrizioni ad albi professionali.

Le competenze richieste attualmente dal mercato, per ciò che concerne il management della logistica, possono essere acquisite attraverso il conseguimento di una laurea ad indirizzo economico, o eventualmente anche in ingegneria gestionale.

Le materie economiche forniscono le basi ideali per poter svolgere la professione. In particolare la facoltà consente di approfondire argomenti che riguardano il processo d’acquisto, il marketing strategico, i sistemi gestionali, la contabilità industriale, l’analisi e l’economia aziendale.

Trattandosi di una professionalità che richiede una preparazione ampia e multidisciplinare si rende necessaria una specializzazione post-laurea.
L’esigenza è assecondata perfettamente dai numerosi master ad indirizzo economico che approfondiscono i vari ambiti disciplinari necessari per poter lavorare nel settore del supply chain management.

Segnaliamo a tal proposito la proposta dell’università telematica Niccolò Cusano che annovera master di primo e di secondo livello caratterizzati da un elevato grado di attualità e aggiornamento degli argomenti.
Tra i più interessanti per un aspirante supply chain manager il master in ‘Logistica e trasporti’ e il master in ‘Management e diritto delle imprese di infrastrutture e di trasporto’.

Il master di primo livello in Logistica e trasporti approfondisce le seguenti materie: Diritto ed Istituzioni dei Sistemi di trasporto, Economia della Logistica e dei Trasporti, Infrastrutture e vettori della Logistica e del trasporto, Gestione strategica, finanziaria e di marketing delle imprese di logistica e di trasporto, Logistica operativa.

Il master di primo livello in Management e diritto delle imprese di infrastrutture e di trasporto intende garantire una solida preparazione nelle materie che afferisocno a trasporti, mobilità e logistica; una preparazione che include approfondimenti che riguardano gli aspetti organizzativi, economici, giuridici e tecnici.

Il supply manager opera oggi nell’era dell’e-commerce e dell’omnicanalità per cui deve necessariamente possedere un approfondito know how tecnologico e informatico, che riguardi sia gli aspetti tecnici che quelli normativi.

È quindi fondamentale la conoscenza dei principali software gestionali, delle piattafomre analitiche e degli strumenti di reportistica.

Requisiti e attitudini

Per poter ricorprire il ruolo di supply chain manager è fondamentale affiancare ad una preparazione tecnica le cosiddette soft skills, ovvero quelle competenze trasversali nelle quali rientrano attitudini e requisiti personali.

Dal momento che un professionista si occupa di gestire un team di persone e allo stesso tempo di intrattenere i rapporti con i fornitori risultano indispensabili le abilità comunicative, la leadership e la capacità di negoziazione, alle quali si aggiungono abilità organizzative e di pianificazione.

Il profilo in questione deve essere flessibile e lungimirante, in grado di allinearsi rapidamente ai cambiamenti e alle evoluzioni che si susseguono continuamente nel settore.

Tra le attitudini fondamentali per crescere professionalmente anche l’intraprendenza e la dinamicità.

Concludiamo l’elenco di requisiti imprescindibili per svolgere la professione manageriale con una delle soft skills attualmente più richieste dal mercato del lavoro, ovvero l’attitudine al problem solving.
La capacità di risolvere tempestivamente le problematiche è attualmente un requisito professionale fondamentale per qualsiasi professionista che ricopre un ruolo di tipo manageriale.

Ora sai come diventare supply chain manager per cui non ti resta che inizare il percorso di studi per acquisire una professionalità immediatamente spendibile sul mercato del lavoro.
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Credits immagine: DepositPhoto.com/everythingposs

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