Master | 29 Dicembre 2017
Valutazione del rischio sismico: che cos’è e a cosa serve

Valutazione del rischio sismico: che cos’è e a cosa serve

Tra i paesi del bacino Mediterraneo l’Italia è uno dei paesi a maggiore rischio sismico.

L’elevata sismicità scaturisce dalla particolare posizione geografica della penisola, situata nell’area in cui convergono la zolla africana e quella eurasiatica e di conseguenza sottoposta a forti spinte compressive.

Per quanto oggi esistano strumentazioni, analisi e calcoli per effettuare stime e previsioni di terremoti, alla luce degli recenti eventi sismici e degli ingenti danni provocati, è chiaro che nel nostro paese esiste un’inadeguatezza strutturale degli edifici e un’elevata vulnerabilità degli edifici.

Il tema è piuttosto caldo perché se da un lato è palese l’impossibilità ad agire sull’aspetto geografico al quale è legata la frequenza e l’intensità dei terremoti in Italia, dall’altro è evidente una mancanza di adeguati interventi di prevenzione.

In questo post non parleremo di acquistare un letto sismico o di seguire i classici suggerimenti di posizioni sicure e comportamenti da adottare in caso di terremoto, ma affronteremo una problematica annosa e ben più complessa: l’importanza della valutazione del rischio sismico nell’ottica di una prevenzione adeguata ed efficace.

Cos’è il rischio sismico

Il rischio sismico è un indicatore, frutto di un’analisi matematico-ingegneristica, che consente di valutare gli effetti in termini di danni che un evento sismico può provocare in una determinata area.
Il calcolo tiene conto dell’intervallo di tempo del terremoto, della probabilità di accadimento e del grado di intensità.

Nel dettaglio il rischio sismico dipende dall’interazione di 3 fattori:

  1. Pericolosità (P)
  2. Vulnerabilità (V)
  3. Esposizione (E)

In altre parole: R = P x V x E

Analizziamo uno per uno i fattori che intervengono nella valutazione del rischio sismico.

La pericolosità è la probabilità che si verifichi un terremoto di magnitudo (intensità) superiore alla soglia di picco fissata. Si tratta di un valore rappresentante la sismicità (frequenza e forza dei terremoti) di una data zona e dipendente esclusivamente dalla caratteristica fisica del territorio.

L’esposizione indica la possibilità che un’area subisca un danno in termini economici, di vite e di beni culturali.

La vulnerabilità indica la predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli.
Il dato dipende da una serie di fattori quali ad esempio progettazione e costruzione inadeguate, materiali scadenti, approssimativa o scarsa manutenzione.
E’ palese che maggiore sarà la vulnerabilità tanto maggiori saranno le probabilità che l’edificio venga danneggiato, o che addirittura crolli, durante un sisma.

Modificare la pericolosità sismica non è possibile né tanto meno si può ridurre l’esposizione al rischio sismico.
La vulnerabilità resta l’unico parametro sul quale è possibile agire, attraverso interventi di prevenzione rivolti a mettere in sicurezza gli edifici cosiddetti ‘vulnerabili’.

In tale direzione opera l’attuale normativa la quale impone il rispetto di criteri antisismici che garantiscano strutture in grado di rispondere in maniera adeguata alle sollecitazioni telluriche.

Come si valuta la vulnerabilità di una struttura

La valutazione della sicurezza degli edifici esistenti ha come obiettivo la stima della vulnerabilità delle strutture, base da cui partire per poter poi agire con gli opportuni interventi.

La procedura utilizzata per individuare l’indicatore che mette in relazione capacità di resistenza della struttura e la richiesta di resistenza prevista dalla Normativa Tecnica può seguire differenti strade; si parte da stime basate sui parametri qualitativi degli elementi costruttivi dell’edificio per arrivare a complesse e approfondite analisi numeriche, basate su altrettanto complessi metodi di calcolo.

In sintesi se l’indicatore è maggiore o uguale a 1 l’esito della valutazione è positivo; viceversa è negativo se l’indicatore è minore di 1.

Valutazione del rischio sismico

La valutazione del rischio sismico è un’attività che riguarda differenti contesti; si sente quindi parlare di valutazione del rischio sismico delle scuole, di valutazione del rischio sismico degli edifici e di valutazione di rischio sismico nei luoghi di lavoro.

E’ oggetto di valutazione di rischio sismico anche il patrimonio artistico italiano.
Nell’ambito dei beni culturali le attività di valutazione e intervento fanno riferimento alla direttiva inerente l’Allineamento delle Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale alle nuove Norme Tecniche sulle costruzioni.
Tale documento mira al raggiungimento di un buon grado di sicurezza, relativamente alla tutela dei beni culturali immobili, attraverso un’adeguata attività di prevenzione.
Le Linee Guida si basano essenzialmente su un percorso di conoscenza della storia costruttiva della fabbrica, punto di partenza per predisporre gli interventi di miglioramento strutturale necessari per la conservazione della matericità della fabbrica stessa.
Al documento fanno riferimento architetti, ingegneri, funzionari della pubblica amministrazione e tutti i liberi professionisti che si ritrovano ad affrontare la questione inerente la valutazione e riduzione del rischio sismico nell’ambito del patrimonio culturale.

Come si determina la classe di rischio sismico di un edificio

Le classi di rischio sismico vanno da A+ (che attribuisce un minor rischio all’edificio) fino alla classe G (maggior rischio).

La classificazione risulta essenziale per l’attivazione del Sisma Bonus ovvero gli incentivi fiscali previsti dall’articolo 1 della Legge di Bilancio 2017.

Per determinare la classe di appartenenza di un edificio esistono due metodi differenti: il metodo convenzionale e il metodo semplificato.

Il metodo convenzionale può essere applicato a qualsiasi tipologia di costruzione mentre il metodo semplificato è indicato per una valutazione dei soli edifici in muratura, per lavori e il miglioramento di una sola classe di rischio.

previsioni terremoti

Lavorare nella progettazione sismica delle strutture

La situazione sul territorio italiano, a seguito dei numerosi eventi sismici verificatisi nel corso degli ultimi anni, allarga notevolmente gli orizzonti occupazionali dei giovani ingegneri civili in cerca di lavoro.

Nel nostro paese è aumentata esponenzialmente la richiesta di profili qualificati e specializzati, in possesso delle competenze tecniche e delle conoscenze indispensabili per la realizzazione di progetti  inerenti a strutture antisimiche.

Per consentire ai giovani neo-laureati di rispondere adeguatamente alla crescente domanda di ingegneri specializzati in progetti antisismici, l’Università Telematica Niccolò Cusano ha attivato il master in ‘Progettazione Sismica delle Strutture’.

Si tratta di un master di primo livello, afferente alla facoltà di Ingegneria Civile, che mira a formare professionisti esperti in ingegneria sismica.

Il percorso di studi si riferisce in via preferenziale alle categorie di laureati in discipline tecnico/scientifiche.

Ecco nel dettaglio il piano didattico e le materie affrontate dal master:

  1. Fondamenti di meccanica delle strutture
  2. Fondamenti di geofisica e di sismologia
  3. Materiali strutturali: prestazioni di durabilità e sostenibilità
  4. Sistemi strutturali sismo-resistenti
  5. Valutazione del rischio sismico
  6. Modellazione strutturale
  7. Analisi strutturale
  8. Progettazione degli edifici
  9. Isolamento sismico
  10. Strutture prefabbricate
  11. Costruzioni esistenti
  12. Applicazioni

Al termine del master i corsisti avranno acquisito le competenze necessarie per progettare edifici allineati alla Nuova Normativa Tecnica delle Costruzioni; saranno inoltre in grado di effettuare valutazioni economiche sui costi degli specifici interventi.

Info sul master

Il corso Unicusano ha un costo annuo di 2.500,00 euro, da corrispondere in 4 rate.

E’ prevista una quota di iscrizione ridotta per i corsisti che rientrano in una delle seguenti categorie:

– laureati presso l’università Niccolò Cusano
– laureati in discipline ingegneristiche o economico-giuridiche da meno di 24 mesi
– ingegneri iscritti all’ordine

Per agevolare la frequentazione del corso Unicusano mette a disposizione una modalità formativa estremamente pratica e innovativa, denominata e-learning.
In fase di iscrizione l’università rilascia al corsista le credenziali per accedere ad una piattaforma telematica, e più precisamente ad una personale area riservata all’interno della quale è disponibile tutto il materiale didattico previsto da percorso di studi.

Grazie alla pratica metodologia formativa è possibile impostare l’apprendimento in base alle proprie esigenze e in base ai propri orari, senza alcun vincolo o limite spazio-temporale.

Ora che hai a disposizione lo strumento per specializzarti in progettazione sismica delle strutture non devi fare altro che approfittarne; iscriviti subito al master oppure compila il modulo che trovi cliccando qui per richiedere ulteriori informazioni!

I contenuti di questo sito web hanno esclusivamente scopo informativo e si riferiscono alla data 29 Dicembre 2017.
I contenuti non intendono sostituire consulenza e informazioni ufficiali che sono reperibili su www.unicusano.it

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