Storie di Erasmus
La nostra studentessa di Scienze politiche ci racconta la sua esperienza all’Universitat de Valencia

Giulia Gusai a Valencia

Giulia Gusai a Valencia

Il mio Erasmus ha avuto luogo a Valencia, in Spagna, durante il primo semestre del 2021.

Ho scelto questa città poiché, nel momento in cui ho deciso di mettermi in gioco per l’Erasmus, mi sono sentita attratta da questo luogo e avevo la sensazione che mi avrebbe lasciato qualcosa di buono una volta tornata in Italia.

L’inizio non è mai facile: proprio per questo, fino al giorno prima di partire, ho avuto diversi ripensamenti. In particolare, avevo paura di non essere all’altezza, di avere difficoltà nell’ambientarmi e nel relazionarmi con persone nuove e con una cultura differente dalla mia.

In particolare, la cosa che mi metteva più ansia, era la paura di abbandonare le abitudini quotidiane e un contesto di vita familiare per una realtà completamente nuova.

Fortunatamente, queste paure si sono rivelate infondate: infatti, durante la mia esperienza ho avuto modo di conoscere delle persone veramente fantastiche, con le quali sono in contatto tutt’ora, che mi hanno lasciato veramente tanto a livello umano, aiutandomi a conoscere lati di me stessa con cui non mi ero mai confrontata.

Per quanto riguarda la questione della lingua, non ho avuto problemi: sono cresciuta parlando e studiando lo spagnolo sin da quando ero bambina e in qualche maniera mi sono sempre sentita legata a questa cultura. Forse è stato anche questo aspetto a spingermi verso questa nuova avventura.

Ad ogni modo, occorre sempre ricordarsi che la paura di approcciarsi ad una nuova lingua non deve rappresentare un limite ma un ostacolo da superare per avere l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo: proprio quando meno te l’aspetti già sei riuscito a farti capire dalle persone che hai intorno!

A livello universitario posso confermare che, sotto alcuni punti di vista, ci sono delle differenze: quasi tutti gli esami vengono svolti in maniera scritta e per ogni corso che si frequenta vengono creati dei gruppi per svolgere dei compiti settimanali che si andranno poi a sommare al voto finale dell’esame.

Il rapporto tra professore e alunno è un rapporto diretto e per quanto riguarda la modalità di insegnamento, generalmente, non sono previste dispense o l’acquisto di libri perché si preferisce spiegare solamente in classe. Alla fine delle lezioni o della settimana si prevedono dei test volti a valutare il livello di apprendimento degli studenti.

Credo che l’Erasmus possa rivelarsi un’esperienza utile anche per il mondo del lavoro, perché ti permette di relazionarti con persone nuove, anche culturalmente parlando.

Soprattutto se si ha intenzione di lavorare in un ambito internazionale, è un enorme valore aggiunto!

Posso dire con certezza che l’Erasmus sia stata l’esperienza migliore che io abbia mai fatto in tutta la mia vita e lo consiglio a tutti perché ti segna in maniera indelebile.

Giulia

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