Storie di Erasmus
La storia Erasmus della nostra studentessa in Scienze della formazione

Virginia Tecchiati a Burgos, in Spagna

Virginia Tecchiati a Burgos, in Spagna

Mi chiamo Virginia Tecchiati, ho 21 anni e l’otto Gennaio 2022 sono partita per quella che si è rivelata l’esperienza più bella della mia vita.

Ho svolto il mio Erasmus a Burgos, in Spagna, esattamente a 403,10 km da Roma.

Ricordo come fosse ieri il giorno in cui ho salutato tutti: sono salita su quell’aereo pronta ad iniziare questa nuova esperienza.

Devo ammettere che all’inizio ero abbastanza spaventata: avrei passato i successivi sei mesi della mia vita lontana da casa con persone che non conoscevo, in un paese a me estraneo.

Nonostante questa idea mi spaventasse parecchio è stato proprio questo il motivo che mi ha spinta partire.

Volevo cambiare aria, fare nuove esperienze: vivere in un paese straniero non come una turista ma come una normale cittadina. La mia forte curiosità mi spingeva a voler conoscere una cultura diversa dalla mia, viverla e cercare di comprenderne tutte le sfaccettature.

A Burgos vivevo in un appartamento con due coinquiline, entrambe spagnole.

Inizialmente, nonostante avessi studiato la lingua per molti anni avevo un certo timore e vergogna a parlare.

Con il tempo, invece, mi sono resa conto di quanto profondamente amassi questa lingua e quanto fosse bello poter parlare con loro e con tutte le persone che incontravo, come ad esempio la commessa del supermercato.

Uscire la sera e passare del tempo solo con persone del posto, vivendo la città come se fosse sempre stata mia è qualcosa di indescrivibile. Sono stata nei locali più nascosti e strani conosciuti solo da persone nate e cresciute a Burgos.

Il posto che mi rimarrà per sempre nel cuore, però, è la piazza della Cattedrale.

Infatti, è la prima cosa che ho visto quando sono arrivata e l’ultima il giorno che sono partita per tornare a casa. È qualcosa di meraviglioso, così maestosa e imponente che si riesce a vedere da qualsiasi tetto della città.

Quando sono partita non avevo molte aspettative o pregiudizi riguardo gli spagnoli anzi, pensavo che mi ci sarei trovata subito in sintonia e così è stato.

Culturalmente parlando sono spaventosamente simili a noi, abbiamo più o meno le stesse usanze e abitudini.

L’unica cosa che mi ha sorpresa di più sono gli orari che hanno durante la giornata.

La mattina inizia tutto molto più tardi: prima delle 10.30 tutti i negozi sono chiusi, si pranza alle 15 e si cena alle 22, abitudini molto diverse dalla mia quotidianità italiana. La sera si esce tardi e si ritorna a casa ancora più tardi.

Nonostante uscissi di notte, non mi sono mai sentita in pericolo, cosa che invece è capitata a Roma.

Tutti rispettano le regole o norme che sono previste: ad esempio tutti pagano il biglietto dell’autobus, nessuno escluso.

Ricorderò per sempre questa esperienza, come una delle avventure più belle e importanti della mia vita. Non avrei mai immaginato quanto una persona potesse cambiare in sei mesi, me ne sono resa conto solo quando sono tornata. Sono cresciuta, sono diventata più forte ed indipendente.

Non mi nascondo più se c’è bisogno di parlare con persone a me sconosciute.

Il mio Erasmus lo ricorderò sempre come meraviglioso, divertente ed educativo.

 

Virginia

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